Sviluppato e pubblicato da Chibig in sinergia con Nukefist, Mika and the Witch’s Mountain è un colorato e vivace gioco d’avventura incentrato sul volo e che richiama la formula di Death Stranding e Lake in quanto ci ritroveremo a fare da “corrieri magici” svolazzando in un mondo dal retrogusto in stile Studio Ghibli. Noi abbiamo svolazzato per il magico mondo di Mika su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a imbracciare la scopa? Si vola!
Mika and the Witch’s Mountain: un’avventura magica e rilassante
Mika and the Witch’s Mountain può essere tranquillamente definito come la trasposizione videoludica del lungometraggio animato dello Studio Ghibli intitolato “Kiki – Consegne a domicilio”. Come nel film, infatti, anche qui vestiremo i panni di una giovane strega impegnata a effettuare consegne di vario genere sfruttando una scopa volante. Quello che cambia nell’opera Chibig è la struttura narrativa del titolo, qui ulteriormente più compassata per offrire un racconto lineare, gradevole e molto rilassante.
Procedendo con ordine, come anticipato, noi siamo Mika, una giovane strega impegnata in un percorso di crescita che non andrà come previsto. La nostra streghetta, infatti, inizierà il suo percorso di apprendistato venendo scaraventata giù da una montagna. Lo scopo del titolo? Tornare su quella vetta e convincere una vecchia strega a farci iniziare il dannato apprendistato. Il problema però è uno: raggiungere quella vetta non è facile e non tutte le scope volanti sono adatte. Di certo non lo è la nostra.
Ecco quindi che il bisogno di ottenere una scopa volante più performante porta Mika a intraprendere una carriera lavorativa come portapacchi a domicilio. Una sorta di Sam Porter Bridges di Death Stranding ma immersa in un open-world decisamente più contenuto e molto più colorato, vivace e privo di pericoli. L’intreccio narrativo non sorprende per la complessità della scrittura o per grandi colpi di scena (quelli presenti sono abbastanza prevedibili) ma colpisce comunque nel segno.
L’obiettivo del titolo, infatti, è quello di offrire un’oasi pacifica, tranquilla, impreziosita da un umorismo leggero e gradevole spalmato in un cast di personaggi vari e ben delineati. Certo, parliamo di una storia dalla durata abbastanza bassa (in cinque ore puoi completare la storia principale senza grossi problemi) eppure rimane un’esperienza godibile e soprattutto trasversale, adatta praticamente a chiunque e dotata di una particolare magia.
Vooooolare o-o-o-OH!
Mika and the Witch’s Mountain è un gioco di avventura open-world in 3D incentrato quasi del tutto sul volare su una scopa magica. Sì, puoi procedere anche a piedi in alcuni tratti ma il titolo promuove prevalentemente la scopa volante di cui dovrai padroneggiarne le varie abilità e soprattutto la sua struttura ludica che, come il titolo in sé, risulta quasi da subito comodo, accessibile e rilassante.
Il sistema di volo, infatti, è molto intuitivo e affidato agli analogici. Man mano che progredirai nell’avventura e otterrai nuove scope volanti, cambieranno leggermente le regole di gioco ma senza grossi stravolgimenti di sorta. Si passa da un banale volo fluttuante con sfruttamento di alture a balzi in aria sospinto da correnti facilmente visibili a schermo. Padroneggiare il volo, incluso le virate e memorizzare i percorsi e i punti di salita e discesa più sicuri è essenziale per poter ottenere ottime valutazioni in game.
Tali valutazioni sono conseguenza diretta della riuscita delle varie missioni che saremo gradualmente chiamati ad affrontare e ci frutteranno denaro. Essenzialmente si tratta di trasportare un oggetto da un punto A al punto B evitando di danneggiarlo. Ogni oggetto ha un determinato numero di “cuori vita” con relative debolezze che possono essere danni da urto, l’acqua o semplicemente il tempo. Per questi ultimi, si tratta letteralmente di consegnare l’oggetto in un dato lasso di tempo per evitare di dover rifare il percorso.
Discorso analogo per i punti vita degli oggetti, se si esauriscono, dovrai tornare al punto di partenza e ottenere un nuovo oggetto con cui rifare il percorso. Essenzialmente Mika and the Witch’s Mountain si compone di un loop ludico che riesce a non stancare grazie a una longevità abbastanza ridotta ma soprattutto con l’introduzione di un sistema di esplorazione opzionale abbastanza gradevole.
Si tratta di poter cercare una serie di collezionabili (da piccole statuette a bacheca a vasi da rompere cadendoci sopra dall’alto) con cui potrai ottenere elementi estetici o piccoli approfondimenti del mondo di gioco. Un mondo di gioco che, seppur non molto ispirato, offre un level design discretamente vario e ben armonizzato tra i vari piccoli biomi di cui è composto. Nulla di eclatante o eccessivamente complesso da affrontare ma comunque piacevole da esplorare e scoprire. Lo ripetiamo, il mondo di Mika and the Witch’s Mountain è una piccola oasi tranquilla in cui svolazzare magicamente.
Ultima nota ludica per le missioni opzionali ossia degli oggetti e delle richieste che potrai localizzare in giro per la mappa di gioco e che potrai divertirti a completare per ottenere ancora più ricompense e per poter svelare ulteriori anfratti del mondo di Mika e amici. Occhio però ai pacchi e alla loro resistenza, soprattutto quando ti ritroverai a trasportarne più di uno contemporaneamente.
Grafica e sonoro
Se Koa and the Five Pirates of Mara (di cui puoi recuperare la nostra recensione), altro titolo di Chibig, provava con la sua resa estetica alla Oceania di Disney, a offrire una variante dei platform in 3D, qui la scelta di passare a un’animazione 2D alla Studio Ghibli (prevalentemente per alcune cut-scene) conquista e colpisce mentre il versante prettamente ludico e 3D perde leggermente la sua magia. In compenso la palette di colori scelta offre panorami “pastellosi” e vivaci, molto gradevoli e che si difendono egregiamente anche nella modalità portatile dell’ibrida Nintendo.
Purtroppo, Mika and the Witch’s Mountain non è esente da difetti tecnici tra cui spicca tra tutti quello audio. Il sonoro, impreziosito da gradevolissime musiche, è afflitto da costanti blackout che lo vedono sparire quando si sorvolano alcune zone o quando una traccia giunge al suo termine. Tali sessioni completamente orfane di sonoro spezzano un po’ il ritmo ed è un grosso peccato considerando la bontà generale dei suoni.
Altri bug riscontrati sono legati al mondo di gioco con alcuni elementi che si caricano in ritardo e qualche lieve rallentamento specialmente in modalità portatile. Infine, da segnalare che Mika and the Witch’s Mountain possiede i sottotitoli in lingua italiana che vengono però in parte coperti dai meravigliosi artwork 2D dei personaggi. Una piccolezza che confidiamo venga sistemata con una patch.