Mina and Michi è un titolo sviluppato da lightUp che fa immergere i giocatori in un bagno nostalgico dell’era d’oro dei giochi di avventura e puzzle game a 16 bit. Difatti muovendo i primi passi nel titolo, sono stati molteplici i ricordi venuti a galla dei diversi titoli giocati nella mia infanzia, dalla visuale e la grafica colorata stile The Legend of Zelda: A Link to the Past, agli enigmi basati sullo spostare blocchi in pieno stile Adventures of Lolo.
Da bravo nostalgico, tutto questo non ha fatto altro che aumentare la mia curiosità verso Mina and Michi e senza indugiare oltre sono andato a vedere cosa questo titolo ha da offrire.
La storia di Mina and Michi è proprio come il titolo vuole porsi al pubblico, ovvero semplice e spensierata. Mina è una ragazza che adora follemente il suo migliore amico Michi così come vivere emozionanti avventure, però odia in maniera assoluta le gelatine. Insieme, i due migliori amici inizieranno una indimenticabile avventura attraverso le quattro stagioni durante la quale dovranno risolvere assieme molti enigmi, raccogliere potenti reliquie e combattere un esercito di colorate gelatine e i rispettivi boss delle varie zone. Niente di più e niente di meno, semplice e spensierata.
Mina and Michi: due è meglio di uno
Appena iniziato il gioco, la prima cosa che il gameplay ci fa capire è che avremo il diretto controllo di entrambi i personaggi contemporaneamente su schermo, con la levetta analogica sinistra che muoverà Mina e la destra che invece sarà utilizzata per controllare Michi. Tramite la pressione del tasto cerchio però potremo passare in qualsiasi momento alla modalità cooperativa a due giocatori dove Michi verrà controllato attraverso un secondo joypad. Premendo nuovamente lo stesso tasto, torneremo alla modalità giocatore singolo e riotterremo il controllo dei due amici.
Inizialmente Mina e Michi non avranno alcuna abilità o azione disponibile se non il semplice movimento. Esplorando la mappa e passando sopra i cespugli di erba otterremo dei cristalli di diverso colore e valore, che serviranno per aprire alcuni forzieri o porte che ne richiederanno una certa quantità. Troveremo subito i primi enigmi ma, non avendo nessuna abilità a nostra disposizione, si limiteranno a delle piattaforme che, una volta premute, azioneranno altri meccanismi o apriranno delle porte le quali ci daranno accesso alle aree successive.
In brevissimo tempo però entreremo in possesso del primo potente artefatto, ovvero un guanto il quale ci conferirà l’abilità di poter spostare i pesanti blocchi presenti sulla mappa, azione che ci aprirà la strada a un’altra tipologia di enigmi basati sullo spostamento e pressione dei blocchi. Qui entrerà in gioco anche un altro importante fattore di Mina and Michi, ovvero la possibilità di muovere contemporaneamente i due protagonisti, con la necessità di posizionarli in maniera corretta per poter muovere i blocchi e non rimanere incastrati negli enigmi.
I primi livelli verranno superati in questo modo, come per farci impratichire con ciò che Mina and Michi ci proporrà durante la sua avventura e, anche se verremo in contatto con i primi nemici, non avremo ancora nessuna abilità disponibile per affrontarli. Infatti dovremo aspettare di trovare il secondo artefatto il quale permetterà a Mina di lanciare delle sfere dalla distanza contro i nemici mentre a Michi di aggredire con una Lariat (un attacco corpo a corpo rotante) le malcapitate melme.
Nei primi combattimenti però ho notato una cosa che mi ha fatto storcere il naso: Michi non può subire danni di nessun genere, che siano provenienti dai nemici, dalle trappole o persino dai boss. L’unica che potrà essere sconfitta è Mina e questo comporterà che appena entreremo in una stanza con dei nemici o trappole, sarà sempre messa da parte e manderemo in avanscoperta Michi per fare pulizia di nemici e attraversare le trappole.
Questa decisione in effetti mi lascia un po’ perplesso perché toglie parecchia sfida a Mina and Michi e soprattutto rende meno importante la meccanica di muovere contemporaneamente i due personaggi. Durante le i combattimenti con i boss di fine zona lasceremo sempre fermo l’invulnerabile Michi e controlleremo Mina con la quale affronteremo il boss.
Tutta l’avventura di Mina and Michi proseguirà su questi ritmi, affrontando gelatine, risolvendo enigmi, evitando trappole e trovando gli artefatti i quali ci forniranno nuove abilità per poter progredire nel gioco.
Tecnicamente parlando
La grafica del titolo è palesemente ispirata ai vecchi titoli 16 bit, pratica che sembra andare molto di moda in questo periodo. Però come molti altri titoli che si ispirano a questo stile grafico, anche Mina and Michi pecca di poca varietà negli elementi ambientali e, per quanto il risultato sia piacevole e colorato, sicuramente una maggiore varietà di elementi e nemici avrebbe dato al titolo una maggiore personalità.
Il sonoro è anch’esso ispirato all’era 16 bit, con motivetti che dopo un po’ diventano ripetitivi ma che riescono a rimanere in testa una volta spenta la console. I comandi sono molto semplici e intuitivi anche se il dover comandare due personaggi contemporaneamente potrebbe creare qualche difficoltà iniziale. Peccato che alcune scelte di gameplay rendano vana questa divertente meccanica rendendo tutto il titolo meno avvincente.