Miner Warfare è uno sparatutto in 2d esclusivamente in modalità multiplayer locale. Quest’ultima supporta da 4 a 8 giocatori sullo stesso schermo ed è opera della software house indie italiana Heartbit Interactive, gli stessi autori del gioco di ruolo Doom & Destiny costruito su RPG Maker. La loro ultima fatica è uscita originariamente su Steam il 6 aprile 2012 al prezzo di €2,99, è approdata su Nintendo Switch il 21 giugno, passando ad un costo di €7,99.
Unico obiettivo: rovinare amicizie
Chiunque abbia giocato dei titoli di società il cui scopo è distruggere il proprio avversario, sa in che maniera farsi odiare per tutta l’eternità. Da giochi da tavolo come Risiko, Uno e Monopoli a esponenti videoludici quali Mario Party, Mario Kart e Super Smash Bros, qui la storia è pressoché identica: impugna il controller, decidi quante persone vuoi detestare oggi e distruggi tutto! Miner Warfare non ha una trama, salvo una semplice premessa: sei un minatore, vuoi ottenere più soldi dei tuoi colleghi e desideri farli morire malissimo con tutte le armi a tua disposizione.
Uno sguardo al gameplay
Data la sua natura multiplayer e la necessità di condividere lo stesso schermo tra tutti i partecipanti, Miner Warfare costringe il tablet a restare nel dock e usare Nintendo Switch in modalità tv. Il gioco è compatibile sia coi Joy-Con sia col Pro Controller. I Joy-Con possono diventare gamepad singoli divisi a metà e la stessa cosa accade al Pro Controller, il quale dovrà essere condiviso da due persone.
Ci sono varie opzioni di controllo ed elencarle tutte sarebbe come scrivere un manuale di istruzioni, quindi mi limiterò a spiegare l’esperienza della mia partita, utilizzando entrambi i Joy-Con (puoi osservare le configurazioni, ma non modificarle, dalla schermata di selezione personaggio premendo il tasto L): la levetta sinistra fa muovere, quella destra punta l’arma nella direzione scelta e ZR la utilizza. Con il pulsante R si usano delle bombe da trovare nel livello, mentre A e ZL permettono di saltare e Y permette di scorrere tra le armi in nostro possesso.
All’inizio avremo solo un piccone. Questo fa da arma ravvicinata, ma principalmente ci servirà per scavare alcuni blocchi di pietra più chiara rispetto agli altri (questi ultimi non sono distruttibili e fanno da copertura contro gli avversari), avanzando verso i vari forzieri che si trovano nello stage. Essi rappresentano la seconda meccanica chiave del gioco, dato che possono contenere 40 diverse armi e compaiono in 4 varietà di crescente rarità: giallo, marrone, viola e dorato. Premendo il pulsante R sulla schermata di scelta del personaggio è possibile determinare la rarità delle risorse, dando casualità ad ogni scontro.
La partita dura 4 minuti e si ambienta in una di 20 mappe. Al di là del collocamento dei vari blocchi e di uno schema di colore diverso, i match non presentano grandi differenze. Quando si muore per colpa del livello (strapiombi) o di qualcun altro, si respawna entro cinque secondi. La stessa cosa succede agli scrigni, con un limite di tempo leggermente più lungo. I punti di comparsa sia dei forzieri sia dei giocatori sono fissi in ogni mappa, quindi è purtroppo facilissimo “camperare” per aggiudicarsi velocemente nuove armi o uccidere immediatamente gli altri partecipanti. L’obiettivo finale non è tuttavia legato alle morti, ma bisognerà finire il match con il maggior numero di monete che si ottengono tramite i bauli e massacrando i propri avversari. Inoltre, durante i risultati finali, ne verranno concesse altre, a seconda di certe azioni compiute, quali aprire determinati tipi di tesori, far fuori un certo giocatore piuttosto che un altro… persino suicidarsi! Questo mi ha ricordato le dinamiche con cui vengono assegnate le stelle bonus in alcuni titoli della serie Mario Party.
Qui purtroppo finisce quanto ho da dire di positivo e cominciano invece le note dolenti: non c’è letteralmente nient’altro da fare in questo gioco. Da soli non si hanno opzioni, poiché in MINER WARFARE sono assenti le modalità per giocatore singolo e di multiplayer online. La prima sarebbe potuta essere modificata in tantissimi modi. Un’idea a cui avevo pensato era creare delle sfide di platforming basate sull’utilizzo di certe armi (una di loro, chiamata Mega, è un gatling gun che spinge chi la usa nella direzione opposta allo sparo: puntandola verso il basso, ad esempio, decolliamo come un razzo), qualcosa sulla falsariga di Splatoon. Basti guardare lo stesso canale YouTube degli sviluppatori, dov’è presente il video di un possibile seguito, chiamato Miner Defense: si tratta di un difendi la torre con gli stessi personaggi, i quali collaborano per uccidere ingenti ondate di zombie. Una cosa del genere in single player si poteva tranquillamente fare e la sua assenza è un grosso punto a sfavore per Miner Warfare.
Inoltre, la mancanza dell’online è veramente un peccato. Richiederebbe poco sforzo, vista la semplicità degli asset grafici da caricare. Dunque, bisogna procurarsi almeno un altro controller e tre persone per giocare un gioco che per quanto divertente, stuferà dopo mezzora, un’oretta al massimo. Ci sono tante valide alternative in giro, con incluse delle modalità single player da sfruttare nei momenti di noia o per sbloccare nuovi contenuti volti a migliorare la componente multigiocatore… Miner Warfare non ne fa parte, purtroppo.
Grafica, musica ed effetti
Come sopracitato, gli asset grafici del titolo non sono nulla di speciale. Fanno bene il loro lavoro e gli consentono di avere un framerate stabile e fluido a discapito delle molteplici esplosioni, sparatorie e monete sparse per il livello. Ai giocatori vengono dati tanti costumi diversi e colorati (circa una ventina), che donano un’identità simpatica e demenziale al comparto visivo del gioco. Tuttavia, la sua estetica pixellosa mista a una bassa risoluzione, può confondere sulla propria posizione durante la partita. Immagino si possa considerare tale confusione parte del caotico divertimento, ma è comunque giusto farne notare la presenza. In definitiva, nonostante la semplicità, Miner Warfare rimane gradevole da guardare.
Musicalmente, invece, temo di doverlo definire piuttosto anonimo. Gli effetti sonori sono cosine royalty free prese da Freesound Project e le poche musiche presenti provengono dal prolifico Kevin Macleod; niente composto personalmente dagli sviluppatori. Quindi il comparto audio fa più o meno quel che deve, ma è ripetitivo e toglie unicità al titolo.
Concludo evidenziando la mancanza di un menù opzioni. Non c’è modo di personalizzare né la grafica né i livelli audio.
In conclusione
Miner Warfare è un’occasione sprecata. Non mi dà alcun piacere criticarlo, mi ci son divertito e conosco il talento dei suoi creatori, ampiamente dimostrato con la riuscitissima demenzialità di Doom & Destiny. Purtroppo il gioco fa molto bene una cosa, ma si dimentica di tutto il resto. Aumentando il prezzo e inserendo qualche modalità aggiuntiva avrebbe offerto qualcosa per tutti gli appassionati del genere, ma in questo modo resta un titolino multiplayer, che richiede a chi ha solamente un controller, di spendere dai 30 ai 70 euro per acquistarne un altro, per giocarci una mezz’ora ogni tanto. E parlando di soldi, il suo costo su Nintendo Switch, quasi il triplo rispetto alla versione PC, è folle. Se hai più di un gamepad e ti trovi spesso con amici prendilo tassativamente su Steam.