A molti potrà non dire niente, ma nel territorio cinese o di linguaggio cinese, Xuan Yuan Sword: Mists Beyond the Mountains è valutato come uno dei GDR a turni vecchio stile più apprezzato. Avendo avuto modo di provare la sua versione per Nintendo Switch, in effetti ci siamo trovati di fronte a un gioco di ruolo con solide basi, uno stile grafico molto artistico e alcune meccaniche intriganti, anche se alcune componenti del gioco ne inficiano il risultato finale.
Partiamo dalle basi, ovvero quella narrativa. Da questo punto di vista Xuan Yuan Sword: Mists Beyond the Mountains può essere valutato in due modi distinti. Il primo riguarda sicuramente l’ambientazione del gioco, che spazia dai canali di una vecchia Venezia, passando per il Medio Oriente e le regioni occidentali, garantendo al giocatore quella sensazione di viaggio, avventura e immersione che ben si sposa con il genere dei giochi di ruolo.
L’immersione ambientale è anche aiutata dalla realizzazione grafica del gioco, nel quale gli sfondi dei combattimenti, le varie città, i personaggi e i loro ritratti, possono vantare uno stile orientale molto simile a disegni artistici a inchiostro fatti a mano. Il rovescio della narrativa è pero rappresentata dalla storia, non perché i fatti narrati non siano coinvolgenti, anzi, ma perché il doppiaggio in lingua inglese, spesso molto approssimativo, rompe tantissimo l’enfasi e la profondità dei vari momenti del gioco, rendendoli quasi banali.
La storia a grandi capi narra di Septim, un cavaliere franco, che sotto l’ordine di Pipino III intraprende un viaggio attraverso vari paesi, nel mentre sono sull’orlo di bruciare delle ardenti fiamme di guerra e le macchinazioni dell’oscuro signore Satana si sono messe in movimento.
Xuan Yuan Sword: Mists Beyond the Mountains, l’arte della guerra
Passando alla parte giocata, con Mists Beyond the Mountains siamo di fronte a un gioco di ruolo giapponese che presenta i classici combattimenti a turni, nel quale potremo impartire ordini ai membri del nostro party, formato da massimo quattro protagonisti, avendo a disposizione i classici attacchi, le abilità uniche per ogni personaggio in base alla sua classe, le abilità ultimate disponibili riempiendo l’apposita barra e gli oggetti.
Fin qui niente di nuovo, ma la meccanica più interessante è quella della Spirit Fusion Pot, un artefatto in possesso di Septim che gli permetterà di addomesticare i mostri nemici, con alcune eccezioni, i quali avranno diversi usi nel gioco. Come nel miglior gacha game, i mostri potranno essere evocati in battaglia per darci assistenza, ma lo faranno solo per lo scontro in atto, oppure possono essere utilizzati come oggetti di equipaggiamento, per andare a offrire nuove skill o migliorare gli attributi dei personaggi.
I mostri di Mists Beyond the Mountains però hanno anche altri utilizzi. Possono infatti essere utilizzati per craftare nuovi oggetti oppure altri mostri, in modo da completare anche il grosso compendio degli stessi. Il crafting del gioco è davvero enorme, sia per quanto riguarda i mostri che gli oggetti, e a tutto questo si aggiunge anche la variante che, a seconda di quale “altare” si utilizza per combinare mostri e oggetti tra quello orientale e occidentale, il risultato sarà totalmente differente.
Mists Beyond the Mountains è la somma delle sue esperienze
Con questa frase vogliamo cercare di far capire che, al netto di meccaniche già viste in altri giochi di ruolo a turni, dai quali questo Xuan Yuan Sword si differenzia molto poco anche contando la Spirit Fusion Pot, quello che il gioco offre è il risultato di tutto il viaggio con Septim, tra luoghi evocativi visitati, personaggi incontrati ed eventi vissuti, una particolarità che spesso manca alla fine di tantissimi GDR moderni.
Dal punto di vista grafico, come abbiamo accennato prima, Xuan Yuan Sword: Mists Beyond the Mountains è un piacere per gli occhi, ma solo se lo si guarda da un punto di vista artistico. I ritratti dei personaggi possono ingannare, ma alla fine si sposano benissimo con il contesto del gioco.
Le musiche che compongono la colonna sonora non sono memorabili, ma comunque riescono ad accompagnare il giocatore e a cogliere l’intensità di alcuni momenti, intensità che purtroppo troppo spesso viene spezzata dalla traduzione inglese poco curata. A tal proposito si segnala anche la totale mancanza di localizzazione nella nostra lingua.
Il gameplay ha la solida struttura dei GDR a turni classici, mentre la Spirit Fusion Pot e la grande varietà di mostri catturabili sono un’ottima aggiunta, però in alcuni frangenti del gioco ci sono state delle punte di difficoltà davvero molto alte e anche abbastanza inspiegabili.