Sviluppato da SIE San Diego Studio e pubblicato da Sony Interactive Entertainment, MLB The Show 25 è l’ultimo titolo dedicato al mondo del baseball americano e che, neanche a dirlo, punta a far breccia nel cuore degli appassionati di questo sport apportando piccole migliorie a una formula ormai rodata da tempo. Noi abbiamo sviscerato ogni modalità su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a lanciare la palla?
MLB The Show 25 la tua storia tra le leggende
MLB The Show 25 non si discosta molto da altri titoli sportivi moderni, sfruttando essenzialmente la passione di coloro che seguono lo sport infarcendo il titolo di nomi noti tanto di atleti quanto di squadre e stadi, oltre che di presentatori e cronisti. Anche in questo caso, quindi, non sorprende la presenza di grandi nomi che, in Italia soprattutto, potrebbero risultare comunque abbastanza sconosciuti.
Il baseball, infatti, rimane uno sport abbastanza di nicchia per noi italiani e l’assenza della lingua italiana (neanche i sottotitoli) è un segnale che Sony ne è consapevole e no, non sembra intenzionata a rendere più accessibile il suo titolo ai nostri videogiocatori. Ma tornando alle tipologie di narrazione offerte da MLB The Show 25, ne troviamo di diverse e tutte discretamente ben elaborate. La prima e più scontata, è quella denominata Road to the Show.
Trattasi della classica modalità campagna dove andremo a creare un nostro personale atleta partendo dal liceo (con le leghe liceali) e muovendo i primi passi specializzandosi in una o più classi, migliorando i rispettivi attributi e sfruttando la progressione delle vicende come se fosse un vero e proprio gioco di ruolo, di partita in partita. Non mancano dialoghi, accordi con sponsor e le inevitabili classifiche con tanto di rivali e squadre avversarie da dominare sul campo.

Grazie a una buona possibilità di scelta e a una discreta varietà di situazioni, la storia riesce a farci immedesimare nei panni di un’inedita e possibile stella nascente del baseball. Certo, il canovaccio non brilla per originalità ma è in linea con quanto ci si aspetta da un titolo del genere. Tra contratti da studiare e una valutazione dei giocatori più sviluppata e credibile, la modalità Franchise di MLB The Show 25, invece, si conferma interessante ma imperfetta e un po’ confusionaria (soprattutto per i neofiti).
Di tutt’altro impatto, invece, la inedita svolta roguelite della modalità Diamond Dynasty, con tanto di boss da affrontare e ricompense da incassare nelle varie fasi di gioco (senza contare le immancabili carte giocatore). Un sistema che, seppur sempre fortemente dipendente dalla formula ludica di base, riesce a spezzare il ritmo generale, mutando la sfida e rendendo il tutto ancora più vario e interessante.
Infine, abbiamo la modalità Storylines che punta a celebrare le star del baseball del passato alternando documentari e piccole sfide di gameplay in un equilibrio godibile ma abbastanza prevedibile e fine a se stesso nella pratica ludica. Questa è praticamente la modalità più “storica”, pensata per i cultori e di cui sono previsti ulteriori aggiornamenti futuri con l’aggiunta di altri atleti e rispettive storie sportive.

Un gameplay limato
Formula vincete non si cambia e MLB The Show 25 risponde in pieno in questa visione. Strutturalmente, il titolo non innova quasi nulla, focalizzandosi sulla carrellata di modalità che abbiamo già analizzato e in cui sono focalizzate quasi tutti gli elementi che rendono questo titolo “diverso” dal precedente oltre che contenutisticamente molto vasto e sfaccettato.
Ebbene, il gameplay è rimasto immutato ma, appunto, vincente ed efficace. Riuscire a colpire la palla con la mazza, quale che sia la modalità di tiro che selezioni, regala soddisfazioni rare e appaganti, con un feedback realistico che ti gasa e ti spinge a continuare ancora e ancora. Ed è proprio in questi momenti che subentra una delle aggiunte ludiche di questa stagione: la funzione “ambush”. Questa permette di provare a prevedere la zona di lancio avversario, in caso di riscontro positivo, ottenere un boost di statistiche che possono ribaltare un risultato.

Allo stesso tempo, si migliora anche il lancio con la possibilità di effettuare tiri perfettamente dritti e potenzialmente letali. Abbiamo parlato prima di diverse modalità di tiro ebbene, questo permette all’utente di scegliere se affrontare una gara più realistica o più arcade, in linea con il proprio personale modo di giocare, possibilità che abbiamo molto apprezzato. Come è apprezzata la presenza della difficoltà G.O.A.T. che non perdona e alza di molto il livello delle sfide richiedendo una discreta precisione.
Da segnalare, ovviamente, la presenza di diverse modalità online, leggermente afflitte dalla lag, ma niente di eccessivamente grave. Presenti, seppur meno invadenti dei titoli targati 2K (come il recente PGA Tour 2K25 di cui puoi recuperare la nostra recensione) , le microtransazioni che, se in alcune modalità posso velocizzare e agevolare l’esperienza, dall’altro non rendono il titolo un vero e proprio pay to win.

Grafica e sonoro
Sul versante grafico, MLB The Show 25 inizia a prestare il fianco a qualche critica, complice dei modelli poligonali ormai obsoleti e non al passo coi tempi. Che sia chiaro, le animazioni e l’impatto scenico generale,potenziato da nuove riprese cinematografiche, donano giustizia al titolo che, nonostante tutto, si difende comunque egregiamente ma ha bisogno di un aggiornamento e un potenziamento del realismo.
Per quanto riguarda il sonoro, invece, nulla da dire. Gli effetti sono credibili, coerenti ed efficaci. Buono anche il doppiaggio in inglese peccato solo che i cronisti si abbandonino ogni tanto in qualche chiacchiera di troppo, diventando prolissi. Da segnalare la già citata assenza dei sottotitoli in lingua italiana, mancanza che potrebbe far storcere il naso considerando la mole di menù e interfacce da gestire e contenuti da leggere e approfondire.