Dopo un forzato anno di pausa, il Modena Nerd è arrivato e, come promesso, noi di iCrewPlay ci siamo presentati puntualmente alla prima giornata, e abbiamo potuto testimoniare quel ritorno in grande stile di cui abbiamo parlato qui.
Ci siamo trovati di fronte ad un iniziativa priva di qualsivoglia discriminazione dal punto di vista mediale, con spazi dedicati addirittura a forme d’arte sottovalutate quali la scultura LEGO (a tal proposito si segnala una superba riproduzione in scala di poco ridotta del campanile del Duomo di Modena, città ospitante dell’evento), ma ciò che ha davvero spadroneggiato a livello di sezioni dedicate è stato proprio il medium videoludico.
Modena Nerd 2021, un “lago gaming”
Se l’articolo a cui ti ho rimandato poc’anzi riporta cifre precise sul numero delle postazioni da gaming presenti in questo Modena Nerd, l’occhio nudo dell’osservatore diretto fa fatica a confermare o smentire tali calcoli: filari e filari di appassionati intenti a fruire, da soli o in compagnia, delle console di ogni tempo e generazione presenti nelle innumerevoli postazioni, sistemate opportunamente distanti l’una dall’altra per i motivi di sicurezza che si possono ben intuire.
Le piattaforme erano davvero tutte: da Nintendo Entertainment System a Nintendo Switch, da SEGA Saturn a PlayStation, fino ad arrivare ad un ridotto spazio dedicato alle console next-gen, complice la ancora perdurante carenza delle suddette sul mercato.
Accanto a queste non sono mancate le postazioni PC, con build a prima vista molto performanti, e gli immortali cabinati, alcuni dei quali in vendita (chissà se qualche visitatore è riuscito ad accaparrarsene uno), affiancati da esemplari di prima qualità del supremo antenato analogico dei videogiochi arcade: il flipper.
A coronare l’immenso spazio dedicato alla nostra passione c’è stata la scenografica Gamers Arena, centro nevralgico del versante gaming del Modena Nerd, destinato ad ospitare gli scontri tra titani del pad e/o del mouse e tastiera del corso dei diversi tornei svoltisi in giornata.
La concessione di un intero padiglione e della metà di un altro al mondo gaming ha fatto sì che la visione delle postazioni ci assuefacesse al punto da spingere uno di noi inviati a definire quell’immensità videoludica un ‘lago gaming‘.
Storia, narrativa e psicologia del videogioco
Una volta esplorata la fiera nel suo lato più interattivo e intrattenente, è arrivato il momento di parlare un po’ di un altro importante aspetto che in una fiera non può e non deve mancare: le conferenze.
Le aree dedicate sono state due, il Palco Cosplay, situato in un’area esterna che è stata purtroppo flagellata dal sole cocente per tutta la giornata (poveri cosplayer!) e la Sala 400, ugualmente pervasa da un caldo soffocante a causa di un problema tecnico che, tuttavia, non ci ha fatto desistere dal seguire gli eventi ivi proposti.
Al netto, in questo caso, di un maggiore spazio dedicato al fumetto (fatto comunque prevedibile), tre conferenze dedicate al mondo videoludico hanno colpito particolarmente la nostra attenzione.
La prima, chiamata ‘L’editoria videoludica di oggi e di ieri‘, che è stata aprifila di tutti i panel del Modena Nerd di quest’anno, ha portato sul palco due navigati redattori videoludici, Carlo Santagostino e Fabio Massa, noto ai più come ‘Bio Massa‘. Il terzo ospite, Mario Petillo, si è unito alla discussione solo sul finire dell’evento a causa di ingorghi autostradali (è stato sabato per tutti). I tre hanno appunto parlato di come sia cambiato il mestiere di redattore videoludico (quindi quello che è anche il nostro mestiere) dagli anni ottanta ad oggi.
La seconda, ‘Giocare con la paura: la storia dei videogiochi horror‘, è stato un altro excursus storico ma questa focalizzato sui titoli horror provenienti da tutto il mondo. Quest’analisi diacronica è stata condotta da Francesco Toniolo, un docente universitario le cui ricerche sono focalizzate proprio su questo genere narrativo, da molti gamer apprezzato.
L’ultimo evento, ‘I videogiochi fanno bene‘, è stato un vero e proprio momento di riflessione sulle motivazioni psicologiche per cui si videogioca e per cui si amano i videogiochi guidato dal dottor Francesco Bocci, psicoterapeuta e studioso dell’utilizzo di videogiochi in ambito terapico. Ad affiancare il dottor Bocci nell’evento c’è stata un affiatato gruppo di streamer composto da GameHer, Gaia Giselle, Longo e MATTIAmmazzo, per un evento all’insegna dell’interazione e della condivisione.
Lasciando da parte i problemi tecnici summenzionati e il probabilmente troppo limitato numero di punti ristoro (all’ora di pranzo si sono venute a creare file chilometriche davanti agli stand gastronomici, che non hanno consentito una troppo agevole ‘viabilità’), il Modena Nerd si è dimostrato un evento degno di considerazione e partecipazione tanto quanto le sue edizioni precedenti, ciò dimostrato anche dal sold out che ha registrato a pochi minuti dall’apertura dei cancelli. Speriamo non subisca mai più la stessa sorte che ha subito l’anno passato.