Ci sono una serie di titoli che molti giocatori definirebbero assurdi, ma che sono apprezzati dagli appassionati proprio per questo motivo. Moero Crystal H è proprio uno di questi. In poche parole, siamo di fronte a un dungeon crawler che riprende la classica struttura del genere, aggiungendo però la possibilità di catturare dei mostri per accrescere il proprio party. Questi mostri, però, sono ragazze-mostro (che poi di mostruoso non hanno praticamente nulla) sessualizzate all’inverosimile, da catturare in un modo… diciamo discutibile.
Una trama interessante?
La storia di Moero Crystal H inizia con la creazione. Dopo aver creato l’universo, la dea della creazione ha utilizzato il proprio intimo per tenere in equilibrio luce e oscurità. Il Reggiseno dell’oscurità e le Mutandine della Luce sono quindi diventati due potenti artefatti che tengono in equilibrio creazione e distruzione. Sembra già ridicolo? Non hai ancora visto nulla.
Il nostro protagonista è un giovane uomo alla ricerca del padre. Per chiedere informazioni si reca in un tempio, dove sono custoditi i manufatti appena descritti. Qui un ladro ruba il Reggiseno dell’oscurità e scappa via. Zenos sarà quindi costretto ad allearsi con la guardiana del tempio per inseguire il ladro e recuperare il potente artefatto: il reggiseno e le mutandine, infatti, devono essere tenuti insieme per garantire la salvezza del mondo. Sembra assurdo? Non è ancora finita.
Poco dopo veniamo a conoscenza che il ladro ha rubato il Reggiseno dell’oscurità per farlo indossare alle ragazze-mostro che popolano vari mondi, al fine di renderle malvagie e aggressive con gli umani. Neanche a dirlo, l’unico modo per purificare l’animo delle malcapitate è quello di far indossare loro le Mutandine della luce dopo averle combattute.
La nostra avventura inizia con queste premesse, e ci porterà a visitare una lunga serie di mondi, tutti popolati da ragazze oscure pronte a essere purificate per poterci aiutare nel recupero del Reggiseno. La storia è assurda, sotto ogni punto di vista. Anche i dialoghi tra i vari personaggi sono spesso pieni di doppi sensi o di riferimenti sessuali più o meno espliciti, portando avanti lo stile esagerato dell’intreccio.
Come ho detto all’inizio, deve piacerti un’atmosfera simile, altrimenti ti sarà davvero difficile appassionarti alle vicende. Peraltro, molti dialoghi di Moero Crystal H sono semplicemente delle gag comiche (ovviamente con riferimenti sessuali) totalmente inutili ai fini della trama, spesso anche noiose e con una spiacevole sensazione di “già visto”.
Un gameplay assurdo come la trama
Se la trama ti sembra incredibile, non hai ancora visto cosa ci riserba il gameplay di Moero Crystal H. Lo stile così esagarato che traspare dalle tematiche e dai dialoghi trova spazio anche qui, ma andiamo con ordine.
Tanto per cominciare, il gioco è un dungeon crawler RPG. Questo vuol dire che l’esplorazione di vari dungeon è il perno intorno al quale ruota l’esperienza. Si esplora un dungeon, si ottiene qualcosa (livelli, ragazze, oggetti,ecc), poi si torna in città per fare rifornimento e si ricomincia.
Il loop è strettissimo, ma ciò che tiene alta l’attenzione sono le varie ragazze-mostro che cattureremo per aggiungerle al nostro party. Possiamo infatti personalizzare totalmente gruppo, equipaggiamento e statistiche, in modo da dare il massimo in battaglia.
I combattimenti sono forse la parte meglio riuscita di Moero Crystal H. Questi sono a turni e vedono il nostro gruppo di eroine contrapposto ai nemici trovati durante le esplorazioni. Tutta l’azione si basa sulla velocità dei singoli personaggi, che ottengono un certo numero di azioni in base a una statistica.
Inoltre, il nostro protagonista non combatte attivamente, ma fornirà supporto dalle retrovie. Può infatti utilizzare oggetti e accumulare energia all’inizio di ogni turno con cui potenziare le ragazze sul campo di battaglia o per cambiare la posizione delle azioni.
Le ragazze, invece, possono utilizzare un attacco normale e varie abilità attive. Queste sono molto varie tra loro e permettono di eseguire attacchi elementari per sfruttare le debolezze nemiche, oppure di fare azioni particolari, come attirare gli attacchi nemici. Infine, possiamo anche apprendere abilità passive che potenziano statistiche o azioni.
Le possibilità strategiche aperte da tutto questo sono veramente molte: abbiamo un gran numero di personaggi reclutabili, varie abilità attive e passive, e la possibilità di potenziare le varie ragazze con i poteri di Zenos. Un singolo turno di Moero Crystal H può quindi essere portato avanti con diverse strategie.
Va detto, però, che inizialmente il gameplay è piatto e ripetitivo, a causa delle poche abilità selezionabili. Ci vogliono diverse ore prima di arrivare a una situazione in cui possiamo davvero mettere in campo strategie diverse.
Ben altra cosa sono invece i combattimenti contro le ragazze-mostro, ostici e interessanti.
Una versione sexy di Pokémon?
Come abbiamo accennato all’inizio, il nostro gurppo di avventuriere sarà composto da ragazze-mostro catturate durante le nostre scorribande. Durante l’esplorazione dei dungeon, infatti, è possibile incappare in particolari boss fight contro di loro, ed eventualmente catturarle.
Le ragazze-mostro aggiungono un’altra meccanica a quelle del combattimento classico: al posto di mirare semplicemente al corpo, è possibile selezionare parti del vestiario, al fine di romperle. Ogni parte è debole a determinati elementi, quindi bisogna adottare una strategia consona al tipo di nemico. A questo si aggiungono le abilità passive delle nostre ragazze-mostro, che ci permettono di concatenare attacchi e danni.
Durante ogni cattura, quindi, dobbiamo scegliere se spaccare i vestiti o se uccidere direttamente la nostra avversaria per finire lo scontro. Tutto dipende, chiaramente, dal nostro livello e in generale da come sta andando l’esplorazione.
In ogni caso, per procedere nella cattura bisogna rompere tutti i vestiti della povera ragazza. Questo riempirà un indicatore libido (si, si chiama davvero così) che ci permetterà di dare il via al “rituale di purificazione”. In cosa consiste? Ovviamente in qualcosa di imbarazzante.
Dopo il combattimento, infatti, inizierà un mini gioco dove la povera malcapitata sarà di fronte a noi. A questo punto dovremo “farle perdere la voglia di combattere” grattando le sue zone più sensibili per riempire tre indicatori di piacere. Quando tutti saranno riempiti la ragazza si unirà al nostro gruppo. Tutto questo, però, va fatto prima dello scadere del tempo, altrimenti sarà stato tutto invano.
Cercando di mettere da parte la stravaganza della cosa (è difficile scrivere seriamente una recensione simile), la meccanica in sé è ben implementata, ma ha un grande difetto. Ogni combattimento contro le ragazze-mostro richiede una buona dose di strategia per evitare che il nostro gruppo venga distrutto. Inoltre, la “rottura” delle parti richiede di sfruttare al meglio le debolezze del nemico.
Tuttavia, la cattura finale sarebbe evitabilissima. Oltre a essere semplicemente assurda, è anche frustrante a livello puramente ludico: spesso il tempo per trovare e grattare le parti sensibili è troppo poco e, di conseguenza, la maggior parte delle ragazze-mostro scapperà inesorabilmente. Questo mini gioco, quindi, si riduce semplicemente a uno strofinamento compulsivo del touch screen che, oltre a essere imbarazzante, rischia di rovinare tutta la pianificazione che c’è stata nel combattimento precedente.
Chiaramente, se compri Moero Crystal H appositamente per questo stile esagerato, allora il discorso cambia. In questo caso, però, parliamo di gusti personali.
I dungeon di Moero Crystal H
Tutto questo, chiaramente, è importante per l’esplorazione dei dungeon. Questi sono dei luoghi ostili e articolati, in grado di essere lunghi e impegnativi anche per i giocatori più navigati.
Troviamo infatti dei piani molto articolati e poco lineari, con una serie di oggetti, equipaggiamento e nemici sparsi per gli scenari. Inoltre, gli oggetti curativi a nostra disposizione sono limitati e i punti di salvataggio sono pochissimi. Questo ci costringe a sfruttare al meglio le meccaniche di combattimento e di personalizzazione, pena una morte prematura.
Il gioco, infatti, offre diverse ragazze-mostro e ognuna di loro è personalizzabile con due classi che ne mutano le caratteristiche. Diventa quindi fondamentale costruire un team efficiente, che tenga conto di punti di forza e debolezza di ogni membro. Come ho detto, i dungeon sono ostici, quindi la pianificazione è importantissima.
Allo stesso modo, sfruttare le meccaniche di “manipolazione” dei turni offerte dai poteri di Zenos, oltre che i vari potenziamenti, risulta sempre più utile e necessario.
Detto in poche parole, Moero Crystal H offre molta più profondità di quanto ci si possa aspettare a un primo impatto e, sotto l’esagerazione stilistica, troviamo un dungeon crawler impegnativo.
Bello da vedere?
Il lato tecnico di Moero Crystal H è il più debole, insieme alla storia. Il titolo soffre di ambienti spogli e privi di dettagli, di effetti limitati e di animazioni approssimative. Dialoghi e combattimenti vedono semplicemente dei piccoli movimenti degli sprite, senza nessuna animazione elaborata.
Il comparto sonoro è anonimo e privo di mordente, con musichette poco orecchiabili e ripetitive.
Infine, il comparto artistico è esagerato, ma generico. Le varie ragazze-mostro sono prive di personalità, gli ambienti sono poco ricordabili e le varie battute sanno sempre di “già visto”. Se ti piacciono temi così esagerati potresti apprezzarlo, altrimenti ti sembrerà semplicemente assurdo.