Momodora Moonlit Farewell è un metroidvania che si presenta con una pregevole pixel art 2D che non può non ricordare i vecchi classici del genere, a partire proprio dai capitoli in due dimensioni di Metroid e Castlevania. Non promette grosse novità sul sottogenere, ma sicuramente è un prodotto che attrae gli appassionati (tra cui me).
Nonostante il titolo non lo faccia intuire, Momodora Moonlit Farewell è il quinto (!!!) capitolo di una lunga saga. I primi due sono disponibili gratuitamente su itch.io mentre il terzo e Reverie Under the Moonlight si possono trovare su Steam. Nonostante ciò il gioco dovrebbe essere godibile anche senza aver giocato i precedenti.
Insomma, il gioco è tutto tranne che il primo approccio al genere dei suoi creatori, ovvero lo studio indie Bombservice, per quanto solo gli ultimi due (più questo) siano stati distribuiti commercialmente sempre da PLAYISM, dei veterani del mercato indie. Esiste persino uno spin-off sempre di questo studio chiamato Minoria!
La saga di Momodora non è sicuramente famosa come altri metroidvania, ma ha sicuramente un suo forte seguito, di cui faccio parte da quando acquistai Momodora III (e recuperai i primi due). Bombservice ha promesso che questo ultimo titolo tirerà le somme su tutta la narrazione e sono curioso di vedere se sarà davvero così.
Momodora Moonlit Farewell – Per chi suona la campana?
In Momodora Moonlit Farewell ci troviamo a vestire i panni dell’alta sacerdotessa guerriera del villaggio di KoHo, Momo Reinol. La ragazza svolge il suo compito usando come arma una grossa foglia, probabilmente legata all’albero sacro di Lun. In effetti, niente di tutto questo viene qui spiegato, pur essendo dei riferimenti ai giochi precedenti.
Di per sé non sarebbe un problema, ma gli sviluppatori avevano promesso che Moonlit Farewell sarebbe stato totalmente godibile anche senza aver giocato i titoli primi e questo è vero solo in parte. Se la storia proposta è in effetti autoconclusiva, è anche vero che si ha spesso la sensazione di essere arrivati a film già iniziato.
Viene infatti, per esempio, quasi dato per scontato che i giocatori sappiano chi è Dora, co-protagonista di Momodora III, quando sarebbe bastato poco per introdurla. La storia di Moonlit Farewell vede comunque Momo indagare “in solitaria” sul suono di una campana sacra che sta evocando mostri pericolosi intorno al villaggio di KoHo.
La narrazione terrà conto degli eventi della trilogia di Momodora (si svolge cinque anni dopo la stessa), ma anche di quelli del prequel Reverie Under the Moonlight, andando a chiudere molti dei misteri e delle linee narrative rimaste in sospeso dopo la conclusione di questi giochi. Di fatto Moonlit Farewell è la conclusione di tutto.
Tuttavia, che si abbia giocato o meno i precedenti Momodora, il mondo di questo Moonlit Farewell riesce sicuramente ad ammaliare il giocatore. Lungo il viaggio di Momo per scoprire chi ha suonato la campana e fermarlo scopriremo ambientazioni magiche cariche di atmosfera e fascino capaci di incantare e stupire in più occasioni.
Momodora Moonlit Farewell – Un viaggio magico pieno di opzioni
Il gameplay di Momodora Moonlit Farewell è quello di un classico metroidvania e non si discosta molto dal canone: esplorare una colossale mappa bidimensionale affrontando mostri su mostri, scoprendo nuove abilità e segreti, sbloccando nuove aree e via via completando missioni che aumentano le nostre capacità di esplorazione.
Anche i comandi sono classici, ma con un twist. Abbiamo un tasto per attaccare (sia da vicino che a distanza con un arco), un tasto per saltare, uno per usare una magia (inizialmente solo curativa) e uno per schivare. Il twist è che oltre a vita e mana abbiamo anche una barra di stamina, simile a quella di un tipico soulslike, che si ricarica stando fermi.
Quando la resistenza si esaurisce, non si può schivare, non si può attaccare a distanza e anche alcune altre abilità sono bloccate. Questo perché ovviamente quelli elencati sono solo i comandi iniziali, ma, come tipico dei metroidvania, avanzando nell’esplorazione sbloccheremo skill come doppi salti, scatti, capacità di tagliare ostacoli e così via.
Ovviamente anche le altre statistiche come vita, mana, resistenza e forza di attacco possono aumentare mangiando delle bacche o eseguendo altre azioni. E’ possibile anche trovare/potenziare nuovi pezzi di equipaggiamento o acquistarli usando la moneta di gioco: i cristalli di luna che si trovano quasi ovunque e vengono lasciati dai mostri.
Due ulteriori aggiunte al gameplay classico sono i sigilli e gli assistenti. I primi sono bonus in forma di carte che possono essere acquistati o trovati a giro, se ne possono equipaggiare solo due alla volta. I secondi sono spiriti con poteri speciali divisi in tre categorie: guaritori, esploratori e assaltatori. Se ne può equipaggiare solo uno alla volta.
Tutto Momodora Moonlit Farewell si svolge su una colossale mappa 2D suddivisa in macro-aree, ognuna con il proprio nome e il proprio colore. Su questa sono indicate aree di interesse come dove pescare (un minigioco relativamente utile), dove sono oggetti nascosti e dove salvare, azione che per altro si paga 50 cristalli.
Sulla mappa è indicata anche la posizione di eventuali personaggi con cui interagire. Una cosa strana di Moonlit Farewell, infatti, è che, al contrario di altri metroidvania viene a mancare quel senso di solitudine assoluta. Il mondo di gioco è molto abitato e con alcuni dei personaggi possiamo anche approfondire l’amicizia per ottenere qualcosa in cambio.
In generale la difficoltà del titolo è medio-bassa, ma devo dire che il gameplay non è molto amichevole verso il videogiocatore. Alcune volte non è facile capire subito cosa ci succede o cosa dobbiamo fare. Anche il fatto che non ci sia nessun marker sulla mappa a indicarci dove dobbiamo andare, per esempio, è un po’ frustrante.
Momodora Moonlit Farewell – Arte pregevole, ma non eccezionale
La direzione artistica di Momodora Moonlit Farewell è forse un punto più di dibattito nel voler valutare il gioco. La pixel art del titolo è indubbiamente pregevole e la grafica, pur non essendo moderna e tendendo al retrò, è molto piacevole alla vista e sposa alla perfezione la sensazione di metroidvania vecchio stampo.
Devo dire che alcune aree sono davvero stupefacenti e la cura dei dettagli è davvero degna di nota, così come le animazioni. Ci sono tante piccole cose che fanno la differenza in Moonlit Farewell, come per esempio i gattini da accarezzare, ma anche minimi dettagli visivi che contribuiscono a una maggiore immersività del giocatore.
Di contro, non si può non notare l’eccessivo fan service presente in alcune realizzazioni grafiche, soprattutto quando si parla di, ehm, “forme generose.” Personalmente l’ho trovato eccessivo e l’ampia abbondanza di stereotipi femminili tipicamente anime toglie un po’ di gusto a chi non gradisce lo stile (tipo il sottoscritto).
Spostandoci sul lato musicale, invece, si può riassumere tutto con un “né carne, né pesce.” Anche negli effetti sonori c’é quella grande cura del dettaglio presente nelle grafiche, ma se guardiamo alla soundtrack, questa è molto sui generis e non raggiunge mai veri e propri picchi memorabili, tipici invece di altri metroidvania memorabili.
Momodora Moonlit Farewell – Una fine che è un inizio
Tirando le somme sulla nostra recensione, un po’ come Momodora Moonlit Farewell vuole fare sull’intera saga, possiamo in realtà facilmente concludere che, pur con i suoi difetti, il titolo è probabilmente il migliore mai realizzato in tutta la serie e un metroidvania molto valido nella sua classicità.
Non è certo un gioco memorabile o rivoluzionario, ma neanche vuole esserlo. E’ un titolo pensato per chi già ama il genere e vuole tornare in quel comfort. Forse l’unico vero problema per un appassionato di metroidvania è che Momodora Moonlit Farewell ha un livello di difficoltà generale molto sotto la media del genere.
Il costo di Momodora Moonlit Farewell su Steam è di 16,49 euro, anche se attualmente è presente un piccolo sconto per il lancio del titolo avvenuto pochi giorni fa. Dopo averlo giocato lo ritengo un prezzo onesto, soprattutto per quello che offre e per la passione con cui questo gioco dimostra di essere stato realizzato.
E’ anche presente un comodo pack che comprende Reverie Under the Moonlight, ma stranamente non Momodora III. Non ho capito perché. In ogni caso, se ami i metroidvania, soprattutto quelli più vecchi e classici, non puoi perderti questa saga e, se non l’hai mai giocata, ti consiglio vivamente di recuperarla tutta.