Sviluppato e pubblicato da Brain Seal Limited, Monarchy è uno strategico in 2D in tempo reale e a scorrimento orizzontale con elementi gestionali di risorse e che richiama con una certa prepotenza Kingdom Two Crowns da cui preleva di peso innumerevoli elementi. Noi abbiamo indossato la corona e cavalcato il nostro fido destriero su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a costruire il tuo regno?
Monarchy e il peso della corona
In Monarchy vestiremo i panni di un anonimo monarca costantemente a cavallo del suo fido destriero e con l’unico compito di dar forma a un regno quanto più florido e vasto possibile, resistendo alle stagioni e soprattutto agli inevitabili assalti nemici. Tutto qui, non ci sono grandi stravolgimenti narrativi e neanche approfondimenti di lore o quant’altro.
Il titolo punta tutto se stesso sul gameplay e quindi la narrazione è un mero pretesto, una cornice che va a giustificare il nostro incessante incedere a cavallo da destra verso sinistra e viceversa, dentro e fuori il nostro accampamento (o futuro reame che dir si voglia). Certo c’è qualche elemento che funge da piccolo decoro narrativo come la foresta “misteriosa”, unico elemento ambientale e sede di gran parte degli sviluppi ludici in game.
Da evidenziare anche che i personaggi comunicano tra loro attraverso balloon pieni di immagini e quindi senza l’utilizzo alcuno di parole, semplificando e sintetizzando quanto più possibile in funzione del gameplay nudo e crudo. Bando alle ciance quindi, è tempo di scoprire come si fa a costruire un proprio regno in Monarchy!
Un cavallo, un re, un arciere e… misteri vari
Ludicamente parlando, come già anticipato (e come ripeteremo più volte), Monarchy prende molto spunto da Kingdom Two Crowns faticando non poco a separarsi dal concept di base. Una fatica che lo porta a paragoni che difficilmente riesce a sostenere, risultando quasi come una reskin dal gameplay più semplificato e anche più ripetitivo. Ma procediamo con ordine.
Prima di tutto, in Monarchy avremo il comando del già citato re che, a cavallo del suo buffo destriero, potrà muoversi orizzontalmente in un mondo di gioco dominato dall’imprevisto e dall’incognita. Infatti, non sapremo mai con certezza cosa aspettarci durante le nostre cavalcate ma la cosa di cui siamo certi, è il nostro obiettivo: dar forma a una base quanto più solida e fruttuosa possibile.
Per prima cosa, quindi, dovremo racimolare monete, valuta principale per quasi tutto (dal reclutamento alla richiesta di costruzioni e/o potenziamenti di strutture). Le monete possono essere ottenute interagendo con scrigni del tesoro, cacciando animali e/o sconfiggendo nemici, oltre che soddisfacendo eventuali richieste, sfide o missioni. Ovviamente, insieme alle monete ci sono tutta una serie di materiali che risulteranno essenziali per poter progredire nella nostra avventura.
Investire risorse, infatti, significa prima di tutto reclutare un esercito di guerrieri, cacciatori ed esperti di vario genere come i falegnami. Mentre i primi due verranno in giro con noi, attaccando autonomamente eventuali minacce, i secondi resteranno all’interno della nostra base e potremo impegnarli nella costruzione di nuove strutture o nella fortificazione della nostra area (erigendo recinti, ad esempio). Tali difese non vanno assolutamente sottovalutate in quanto, periodicamente, saremo tenuti a confrontarci con una serie di invasori senza scrupoli.
Ecco quindi che Monarchy da strategico e gestionale, introduce anche una variante da tower defense (e di quest’ultimo genere, puoi recuperare la nostra recensione di Turret Rampage), tutto in tempo reale e tutto automatizzato, con il nostro personale esercito e le nostre strutture difensive che reagiranno da sole non appena identificheranno un pericolo nelle vicinanze (il risultato degli scontri è però dipeso dai nostri investimenti e dal nostro piano strategico difensivo).
Volendo sintetizzare le meccaniche di gioco, Monarchy si suddivide essenzialmente in due: nelle fasi diurne esplori, costruisci e migliori la base mentre nelle fasi notturne ti difendi dai nemici. Tutto qui. Salvo rare occasioni, il titolo si ripete potenzialmente all’infinito e come unica variante concreta l’eventuale espansione del nostro dominio. Una ripetitività quindi che va ad abbattere il coinvolgimento dell’utente nel lungo termine e che viene anche indebolita da un ritmo non sempre ben equilibrato (soprattutto nelle fasi iniziali che risultano anche un po’ dispersive per i meno avvezzi al genere).
Ultima nota, ma non per importanza, la possibilità di poter giocare in cooperativa locale a schermo condiviso con un altro player. Una possibilità gradevole e che potenzia non poco sia il ritmo ludico che la strategia di gioco in sé, rendendo l’intera esperienza più vivace e anche più divertente (smorzando quindi di poco la ripetitività di fondo del titolo).
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Monarchy si difende discretamente bene, con uno stile visivo accattivante e idoneo con le atmosfere generali offerte dall’opera. Buono soprattutto il passaggio giorno-notte e i cambi stagionali che risultano piacevoli e credibili, complice una palette cromatica vivace. Peccato per i personaggi a schermo che risultano abbastanza anonimi seppur ben animati.
Il sonoro, invece, è sì gradevole ma meno d’impatto e abbastanza dimenticabile seppur mai fastidioso o eccessivamente ridondante. Infine, da segnalare la gradita presenza dei sottotitoli in lingua italiana seppur la mole di testo a schermo sia abbastanza esigua.