L’evoluzione finale della serie di Monster Hunter ci ha portato a vivere la caccia più evoluta di sempre: Monster Hunter: World
Chi, come me, ha giocato diversi capitoli di Monster Hunter si è trovato subito innamorato di ciò che fu visto a quell’E3 del 2017.
L’Hype è stato tanto: ciò che ci è stato mostrato e fatto provare risultava strepitosto. Il gioco avrà soddisfatto tutte le nostre aspettative da fan innamorati e speranzosi? Si ed ha superato ogni mia aspettativa.
Il titolo risulta infatti l’evoluzione definitiva di ciò che è sempre stata la serie, in tutto e per tutto. E no, non risulta più facile dei precedenti… siamo solo noi ad essere cacciatori migliori.
Dal principio all’esplorazione del Nuovo Mondo
Monster Hunter nasce come gioco basato in parte sull’esperienza multigiocatore online e, ad oggi, non ha mai cambiato questo particolare. Il primo Monster Hunter, uscito in esclusiva PlayStation 2, fu una richiesta specifica di Capcom per l’utilizzo delle funzioni online della console (assieme ad altri titoli specifici). Questo spirito è stato mantenuto fino ad oggi, compreso il periodo Nintendo dell’azienda.
Il gioco è sempre stato basato su un design della mappa frammentato, senza evolvere più di tanto questo aspetto se non creando una maggiore tridimensionalità dal capitolo quarto della serie in poi. Questo aspetto è cambiato radicalmente solo nell’ultimo capitolo uscito. In Monster Hunter: World le mappe sono infatti totalmente aperte, suddivise per i diversi biomi. La parola “World” nel titolo non è un caso: si riferisce alla distribuzione più aperta del gioco. Spesso infatti i titoli in versione base venivano rilasciati esclusivamente in suolo Giapponese (come il quarto capitolo) e poi successivamente, nella loro versione “ultimata”, nel resto del mondo. Si spera dunque in un cambio definitivo nelle scelte di marketing di Capcom
La trama, in Monster Hunter, si salta!
Non è una novità il fatto che la trama, in Monster Hunter, sia piuttosto futile. Il gioco si basa principalmente sul martoriare i mostri e ricavarne i materiali per creare equipaggiamenti più forti per tornare a cacciare mostri sempre più difficili. La trama di Monster Hunter: World, però, si evolve rispetto al passato seppure lineare come sempre. Le quest di trama (Incarichi) non sono ripetibili e sono molto più presenti, seppur la base sia, come al solito, “c’è un mostro forte che prima o poi dovrai affrontare ma per ora non sei abbastanza preparato” discostandosi un minimo senza uscire però fuori dai soliti canoni. Ma alla fin fine, della trama, poco importa. No?
Il Nuovo Mondo in tutta la sua bellezza
Tutti i paesaggi, gli scorci, i cieli sono una gioia per gli occhi. La grafica, nel mero livello tecnico, è una delle migliori mai viste su PlayStation 4 e senza dubbio la migliore della serie fino ad ora. Su PlayStation 4 Pro il gioco può girare in tre modalità differenti, dando priorità a:
- Risoluzione: il gioco gira in 4K (upscale) con un framerate di 30 FPS stabili e anche poco più
- Grafica: il gioco gira in risoluzione FullHD con una grafica migliorata a 30 FPS stabili
- Framerate: il gioco rinuncia ad un dettaglio grafico maggiorato per girare tra i 40 e i 60 FPS; purtroppo la console non riesce a mantenere un framerate stabile.
Personalmente prediligo il framerate ai dettagli grafici ed è infatti nella terza modalità che ho giocato e tutt’ora sto giocando a Monster Hunter: World.
Su PlayStation 4 Fat e Slim il gioco dovrebbe girare a 30 FPS in modalità “Priorità al framerate”.
Astera e dintorni
Il villaggio in cui andremo principalmente rifornirci e migliorarci è Astera: magica e affascinante nel suo design, quanto grande seppur non dispersiva. Qui potremo compiere tutti gli acquisti e le preparazioni alle missioni del caso che compongono una buona parte del gioco (ne riparleremo più avanti). Parliamo ora delle aree esplorabili:
Premettendo che ho terminato il “Low Rank” (per chi non lo sa: le missioni di livello base) e che ho giocato e continuerò a giocare con meno spoiler possibili fino alla fine, le aree sono poche ma pregne di: mostri, oggetti da raccogliere, interazioni e quant’altro. C’è sempre poi qualche dettaglio delle mappe che si scopre ad ogni esplorazione e che le rende uniche a modo loro. Senza contare poi l’arena, divertente a dir poco, e la missione dello Zorah Magdaros che risulta una mini-area in più.
Audio e doppiaggio
Le musiche del gioco si adattano perfettamente ai contesti e sono accattivanti. La loro dinamicità immedesima di più il giocatore nella caccia così come il comparto audio che rende sempre l’idea del luogo in cui ci troviamo.
I personaggi, per la prima volta, sono doppiati anche in Italiano. Risulta tuttavia, per me, incredibile la presenza tra i doppiaggi disponibili la “Lingua di Monster Hunter” che si compone dei soliti versi dei giochi precedenti (che è poi il doppiaggio che ho utilizzato maggiormente, un po’ anche per abitudine e nostalgia). Il doppiaggio in Italiano è ben fatto, nulla di incredibile ma di certo non è di basso livello. Rimane tuttavia, per gli appassionati, migliore la lingua inglese per mera abitudine e poiché è la lingua utilizzata dalle varie wiki e si ha più riscontro con le ricerche online di materiali/ogetti etc…
Preparazione e caccia: l’equilibrio perfetto
Monster Hunter: World è composto da due fasi principali (se non tre): la preparazione alla caccia e la caccia in se per se. In questo capitolo in particolare viene tutto leggermente ampliato. La caccia sarebbe adesso composta anche dalla ricerca del mostro, componente implementata perfettamente. L’uso delle lucciole che ci aiutano nella ricerca mi aveva fatto storcere il naso inizialmente ma realizzai già dalla Open-Beta quanto fossero indispensabili in aree così vaste e dispersive alla prima esplorazione.
Nel villaggio potremo quindi evolvere il nostro equipaggiamento e rifornirci degli oggetti necessari alla caccia; come solito in Monster Hunter. Sono poi presenti personaggi che si occupano dello studio dei mostri, della ricerca di materiali oltreoceano da scambiarci e anche un gatto grasso che ci cucinerà per darci power-up prima della caccia.
14 gameplay in un unico gioco
Sono ben 14 i tipi di armi utilizzabili in Monster Hunter: World. Ogni tipologia ha un moveset unico che cambia drasticamente l’approccio della caccia: abbiamo armi veloci, pesanti, tecniche, a distanza… tutte armi che si possono cambiare in ogni momento della nostra esperienza di gioco. Basta solo abituarsi e/o trovare l’arma con cui meglio riusciamo a giocare, che cambia da giocatore in giocatore. Da questo punto di vista il gioco risulta accessibile quindi a tutti.
In questo nuovo capitolo è stata poi introdotta la fionda: addio bombe lampo e bombe sonore! Il futuro sono i baccelli, inseribili nella fionda, che dovremo sparare per accecare il mostro o farlo uscire dal sottosuolo (vero Diablos!?). Potremo poi raccogliere diversi oggetti nella mappa da poter lanciare per catturare l’attenzione dei mostri, interagire con elementi dinamici come alcune rocce che potremo far cadere sulla testa delle nostre prede e perfino far fuggire qualche mostro di troppo che renderebbe la nostra caccia fin troppo ardua.
L’unica pecca che può risultare fin troppo fastidiosa è la telecamera che in certe occasioni può risultare davvero scomoda nella caoticità della caccia. Si spera in qualche patch da parte di Capcom che possa almeno in parte risolvere questo problema.
Quattro cacciatori son meglio di uno
Parliamo adesso del multiplayer. Il gioco è giocabile in multigiocatore, via internet, per un massimo di 4 giocatori per caccia. Rispetto agli altri capitoli vi sono però delle differenze che rendono più facile giocare online. Se nei precedenti Monster Hunter le stanze erano formate da quattro giocatori, adesso ve ne sono ben 16. In ogni stanza si possono aprire più cacce in cui poter entrare sia a missione iniziata che in fase di preparazione e, ovviamente, noi stessi potremmo proporre missioni che siano facoltative, di trama o taglie. Questo rende più facile trovare delle stanze con giocatori dai nostri stessi interessi: se vogliamo distruggere diverse orde di Rathalos potremo cercare stanze in cui, in teoria, l’obiettivo primo è uguale al nostro. Spesso, tuttavia, i cacciatori sceglieranno cacce diverse da quelle che la stanza di partenza dovrebbe trattare. Questo non è un problema del gioco in se ma dei giocatori che, giustamente a dire il vero, avranno raggiunto il loro obiettivo e si dedicheranno ad altro. Perché succede questo però?
Singleplayer e Multiplayer in un unica cosa
Monster Hunter: World tratta tutte le missioni in egual modo: è possibile affrontare tutto sia da soli che in compagnia. Le cacce, qualsiasi esse siano, saranno sempre svolte nelle sessioni, che potranno essere comunque private. Molti giocatori però faranno le proprie missioni nelle sessioni pubbliche e questo comporta ciò che ho già anticipato prima: le sessioni non sempre rispettano ciò su cui si basano. Non è questo un vero e proprio problema ma la gestione dei vecchi capitoli risultava, per quanto mi riguarda, meno immediata ma più adatta. Specifico inoltre che, stranamente, i giocatori non utilizzano la chat per comunicare e chiedere aiuto o rispondere.
Un mondo vivo
La parte più importante arriva solo adesso: il mondo di Monster Hunter, inteso come l’intero gioco, è vivo. Ogni volta che inserisco il disco e apro l’applicazione sembra di entrare in un mondo a parte, pregno di attività e di divertimento. Anche solo esplorare liberamente le aree è qualcosa di magico. Ti impegna in tutto e per tutto e l’avanzamento del gioco si sente eccome. Tra l’evoluzione dell’equipaggiamento e, ancor più importante, l’evoluzione di noi giocatori come cacciatori, posso consigliare questa esperienza davvero a tutti, nessuno escluso.
Con i videogiochi puoi esprimere quello che vuoi, esattamente come con il cinema. Ci sono film che hanno solo bombe ed esplosioni, e ci sono film che hanno grandi storie e che ti spingono a riflettere su te stesso e sulla vita. Dipende da quello che i creatori vogliono esprimere e sperimentare, da ciò che vogliono dare alla gente.
–HIDEO KOJIMA
La frase che vi ho lasciato qui sopra è riassuntiva di ciò che penso dei videogiochi: tutto dipende dal messaggio e da ciò che vuole offrire un creativo. Monster Hunter ha puntato in alto ed ha preso il volo grazie all’impegno di tutti coloro che hanno reso possibile una delle esperienze migliori degli ultimi anni.