Il 21 agosto noi di iCrewplay siamo stati invitati a provare la closed beta del secondo capitolo della serie Monstrum, Monstrum 2 sviluppato da Junkfish.
Come appassionati del genere e della serie survival horror, siamo stati più che felici di prendere parte a questa anteprima, così da poterti condividere le nostre impressioni su Monstrum 2.
Junkfish ha deciso di cambiare totalmente location, portandoci all’interno di un’ambientazione più futuristica rispetto al precedente capitolo. A quanto pare all’interno di questo titolo interpreteremo dei prigionieri evasi da una prigione di massima sicurezza situata su una struttura penitenziaria in mezzo al mare.
Il nostro obbiettivo sarà quello di attivare tutti gli interruttori e i generatori necessari per raggiungere il veicolo predisposto alla fuga. Ovviamente a darci la caccia ci sarà il solito mostro, che ci impedirà in tutti i modi di fuggire dalla prigione.
Come puoi intuire il core principale del gioco è rimasto il medesimo, ma il fatto che a controllare il mostro questa volta sia un giocatore e non un IA, ha cambiato nettamente il modo di approcciarsi al titolo.
Monstrum 2 può migliorare
La randomizzazione degli oggetti e dello spawn rende il gameplay interessante. Tuttavia non sono compresi all’interno di questa meccanica di randomizzazione, gli interruttori e i generatori da attivare per sfuggire dalle grinfie del mostro e riacquistare la libertà.
La cosa che cambierà da partita a partita è il quantitativo di interruttori che inizialmente dovremo attivare per accedere ai generatori. Questo cambiamento è dato dalla quantità di prigionieri all’interno della partita. Maggiore è il numero dei prigionieri maggiore sarà il numero degli interruttori.
Il ritrovarsi sempre nella stessa location ci ha annoiato dopo poco. Il titolo, una volta capito perfettamente come attivare tutti gli interruttori e i generatori, diventa una banale corsa contro il tempo. I mostri hanno capacità talmente potenti da trovarti sempre, soprattutto nel caso in cui il mostro sia un Brute.
Quindi all’inizio il gioco consiste semplicemente nel capire come fare determinati enigmi che il tutorial non spiega. Per il resto, dopo un po di pratica, si va particolarmente spediti dato che la mappa non è così labirintica come quella del precedente capitolo.
L’atmosfera è veramente cupa e riesce davvero a incutere paura, anche grazie ad un comparto audio semplice ma dai rumori forti.
Per quanto riguarda il comparto grafico, devo dire che siamo rimasti particolarmente delusi. Nonostante l’enorme passo avanti rispetto al precedente capitolo, non abbiano notato una particolare cura nella creazione dei modelli. Se l’idea di Junkfish era quella di creare un colosso di melma indescrivibile allora il Brute corrisponde pienamente a questa descrizione. Per quanto riguarda le animazioni sono pressapoco inesistenti o realizzate in modo superficiale. Utilizzando il Bhagra molte volte si rischia di compenetrare con la telecamera il modello 3D del prigioniero durante l’animazione di morte.
Una maggiore cura è stata senz’altro dedicata all’ambientazionel, ma per il resto il gioco manca di completezza visiva. Molte animazioni sono meccaniche e con pochi frame, e questo rischia di rendere poco chiaro il titolo.
Ovviamente tutte queste nostre impressioni si limitano alla closed beta. Secondo noi quest’ultima non è stata rilasciata con l’intento di mostrarci il gioco finito ma ben si per provare il sistema multiplayer del titolo, introdotto per la prima volta all’interno di Monstrum 2.
Speriamo che Junkfish vada a risolvere questi problemi che a lungo andare potrebbero rendere il titolo uno tra i peggiori dell’attuale generazione.
Per quanto riguarda la gestione dell’inventario e l’utilizzo degli oggetti devo dire che è stato fatto un grosso passo avanti da parte della casa di sviluppo. All’interno di Monstrum 2, l’inventario è perfettamente visibile sulla sinistra, grazie ad un notevole HUD, e l’oggetto impugnato non occupa gran parte dello schermo, così da lasciare la visuale libera per la fuga.
I mostri
All’interno della beta erano solo due le creature messe a disposizione: il Brute e il Bhagra. Il primo, enorme ed estremamente pericoloso, dispone di diversi abilità tra cui un radar in grado di localizzare i prigionieri attraverso le onde sonore, proprio come un pipistrello. Il secondo invece è un quadrupede molto agile con un fiuto eccezionale e la capacità di camminare sul soffitto in modo da sorprendere i prigionieri dall’alto.
Diciamo che l’aggiunta del multiplayer non facilità per nulla il gameplay. Molti oggetti come gli estintori o le macchine fotografiche sono stati realizzati per concedere ai prigionieri oggetti in grado di farti guadagnare tempo per la fuga. Purtroppo questo tipo di equipaggiamento non sembra funzionare. Più volte nei panni del prigioniero ho tentato di utilizzare questi oggetti ed entrambi si sono rivelati particolarmente inutili, soprattutto l’estintore. Quest’ultimo infatti sembrava essere totalmente inutile.
Sia quando lo usi che quando lo accusi, l’estintore sembra non avere un particolare effetto. Questo problema diminuisce enormemente le possibilità dei prigionieri di sfuggire dalle grinfie dei mostri, considerando anche il fatto che quest’ultimi posseggono abilità in grado di seguire le tracce o di rivelare i prigionieri attraverso i muri.
Diciamo che questa beta ci ha lasciato con un leggero sentore di amaro in bocca. Giocare come mostro è nettamente più facile rispetto a vestire i panni del prigioniero. Il Brute letteralmente shotta qualsiasi malcapitato gli si pari d’avanti e può individuare chiunque anche a metri e metri di distanza. Tuttavia siamo più che convinti che Junkfish smusserà gli angoli di Monstrum 2, così da renderlo più bilanciato e adatto ad un pubblico di appassionati e non solo.
Noi di iCrewplay siamo più che felici di aver partecipato a questa closed beta e non vediamo l’ora di mettere le mani su Monstrum 2 appena verrà rilasciato su Steam, PlayStation 4 e Xbox One.