Tutti noi abbiamo imparato a conoscere Moon Studios, per la bellezza e la raffinatezza di produzioni come Ori and The Blind Forest e Ori and The Will of the Wisp, che hanno affascinato migliaia di giocatori.
A quanto sembra però, l’idillio espresso dalla casa di sviluppo sembra essere confinato soltanto ai titoli prima citati. Anche gli austriaci sembrano avere il loro lato oscuro.
Moon Studios, non il posto migliore in cui lavorare
Secondo un report della testata giornalistica GamesBeat, lavorare per la casa di sviluppo degli Ori sarebbe risultato “oppressivo” per numerosi dipendenti ed ex-dipendenti.
L’atmosfera che si respira nei titoli quindi, non sarebbe per nulla congeniale a quella del dietro le quinte della loro realizzazione.
Alcuni degli intervistati hanno infatti dichiarato, che la società, tramite i due fondatori Thomas Mahler e Gennadiy Korol, avrebbe contribuito a creare un ambiente lavorativo poco congeniale a instaurare relazioni umane tra i dipendenti.
Favorendo l’utilizzo dello smart working e inneggiando ad una “aperta onestà sul lavoro“, sfruttata dai piani alti dell’azienda per criticare aspramente il lavoro dei dipendenti senza mai gratificare.
Tutto ciò avrebbe dato origine a fenomeni di razzismo, sessismo e bullismo tra i lavoratori.
Dal canto loro i due fondatori di Moon Studios si sono difesi tramite una dichiarazione, usando come cardine del loro discorso la grande qualità delle loro produzioni.
Mahler e Korol hanno infatti dichiarato: “Moon Studios ha prosperato per 12 anni. Siamo cresciuti e abbiamo imparato tanto , anche grazie alla presenza di moltissime persone di talento nel nostro team. Siamo fieri della nostra squadra e di aver lasciato un segno positivo nelle loro vite. Non siamo perfetti ma abbiamo molto a cuore il lavoro dei nostri dipendenti. Siamo molto dispiaciuti e ci scusiamo se le nostre azioni hanno recato danno a qualcuno, rendendo difficile il suo lavoro.”
Non sappiamo quanto ci sia di vero nelle affermazioni dei dipendenti o in quelle dei due fondatori dell’azienda, certamente però la realtà dei fatti ci mette di fronte a delle situazioni sempre più frequenti negli ambienti lavorativi dell’industria videoludica.
Che sia Activision Blizzard, con i suoi mille problemi, Moon Studios o Naughty Dog, accusata di spolpare i propri dipendenti per creare capolavori, ciò di cui avremmo bisogno è forse un pizzico di tranquillità. Sempre che il mondo sia d’accordo.