Vedere dei tripla A su Switch non è più una novità: abbiamo potuto giocare titoli come DOOM, Dark Souls, L.A. Noir ed ora è arrivato anche Mortal Kombat 11, tuttavia è sempre piacevole vedere questi titoli sulla console ibrida Nintendo.
Se Mortal Kombat 11 per Switch è la peggior versione sul mercato, da un punto di vista meramente visivo, non c’è molto da lamentarsi per quanto riguarda il gameplay, che è la compontente più importante.
Mi è sembrato chiaro dopo alcune ore di gioco, specie facendo il paragone con la versione per PlayStation 4, che sia NetherRealm Studios quanto Shiver Entertainment si sono impegnati a fondo per far si che la transizione di Mortal Kombat 11 su Switch avvenisse con pochissimi difetti. Tenendo questo a mente il lavoro fatto è sicuramente positivo; i combattimenti girano costantemente sui 60 fps e talvolta, nel mezzo di un combattimento particolarmente intenso ci si dimentica di avere a che fare con un hardware inferiore rispetto agli altri.
I Joy-Con di Switch sono, per la loro conformazione, inadatti ai picchiaduro; dopo alcune ore passate a giocare con Mortal Kombat 11 su Switch devo ammettere di continuare a preferire il DualShock 4. I Joy-Con in se svolgono il loro lavoro a dovere, ma il D-pad può diventare davvero ostico da usare, specie durante i combattimenti più tosti.
Passando al Pro Controller. la situazione non migliora più di tanto ma era prevedibile; in ogni caso il gioco non è affatto ingiocabile e può essere goduto come sulle console fisse.
Graficamente, gli sfondi hanno sentito di più il passaggio a un hardware più limitato mentre i modelli dei personaggi tengono bene; in più le Fatality e i colpi fatali sono ancora soddisfacenti e visivamente appaganti. Vale anche la pena menzionare come le schermate dei menù e i testi durante il gioco appaiano confusi e possono risultare difficili da leggere; non un difetto pesante, ma dopo lunghe sessioni di gioco può diventare un elemento fastidioso.
Durante la modalità storia le transizioni funzionano bene, con giusto qualche intoppo visibile di tanto in tanto. Le cutscene sono pre renderizzate, utilizzando la grafica delle altre versioni del gioco, e nel passaggio tra filmato e partita si nota qualche incertezza. Un problema a dire il vero presente anche nelle altre versioni di Mortal Kombat 11.
La Krypta è una delle modalità centrali della serie Mortal Kombat, ma la versione Switch è davvero pessima, per quanto riguarda texture e modelli che sembrano presi di peso da uno dei primi giochi della PlayStation 3.
C’è da sperare che, con il passare del tempo, gli aggiornamenti possano rendere più godibile questa modalità, dato che è importante per acquisire la maggior parte dei collezionabili del gioco.
La cosa che ho trovato più assurda in questa versione è il fatto che la connessione online sia richiesta per una gran quantità di cose; ho portato con me la console per qualche partita in mobilità e mi sono reso conto con stupore che non potevo accedere a molte modalità, non senza una connessione wifi. Ancora peggio, pur potendo giocare con alcune modalità, non mi è stato possibile raccogliere nessuna ricompensa con l’unica spiegazione che non ero connesso a internet.
La portabilità diventa inutile se non è possibile progredire nel gioco. Peraltro, in un titolo come questo l’avanzamento è importante, visto che NetherRealm ha reso una bella impresa sbloccare tutto quello che il gioco ha da offrire.
Passando al comparto online, personalmente ho trovato la qualità delle partite online altalenante: molti incontri sono andati bene, talvolta però ho riscontrato un noioso lag. In generale il comparto multiplayer gira bene su Switch, con l’eccezione della chat vocale e delle opzioni party che in questa versione sono mancanti. Ma visto dipende dalla console più che da NetherRealm e Shiver.
In conclusione, ritengo che la versione di Mortal Kombat 11 per Nintendo Switch possa risultare molto interessante per un pubblico casual, che sia intenzionato a sfruttare la mobilità offerta dalla console ibrida Nintendo.
Pur essendo ovviamente la versione più debole, questo porting centra l’aspetto principale di ogni picchiaduro, che è il combattimento stesso.