Una madre è stata condannata dal tribunale di Roma a pagare una multa per risarcire il proprio figlio, per aver condiviso sui social i momenti della sua giornata.
Un tema sempre attuale
Minori e social sono un binomio che va spesso a braccetto. Laddove non arrivano il buon senso ed i genitori, oramai ci pensa la giurisprudenza.
Non è raro che siano ormai sempre più frequenti le cause di separazione che hanno per oggetto anche la presenza di foto dei propri figli sui social, postate o da uno o dall’altro coniuge.
Una questione di diritti
La tutela dei minori, compresa l’immagine degli stessi, è stabilita per legge. Ma nell’era della tecnologia e del “selfie a tutti i costi”, i minori vedono venir meno i loro diritti.
La pubblicazione delle foto dei bambini da parte dei genitori sui social, è ormai oggetto di sempre più querele in tribunale durante le cause di separazione.
La legge parla chiaro, entrambi i coniugi devono dare il consenso affinchè uno dei due posti immagini dei figli sui social, pena una multa anche salata.
A volte, il solo consenso o la limitazione nel pubblicare immagini non basta a tutelare il minore. Ed ecco che entrano in gioco altri fattori.
Le leggi a favore del minore
Una legge che tutela il minore e può farvi evitare la multa è quella sul diritto d’autore, con gli articoli 95 e 97, che prevedono il trattamento dei dati personali solo con il consenso; poi l’articolo 16 della Convenzione dei diritti del fanciullo, firmata a New York nel 1989, a proposito dell’educazione dei figli.
Evita la multa usando il buonsenso
Oggi pensiamo che tutto sia possibile, e non pensiamo ai rischi che si possono correre. Gli esperti dicono che può essere addirittura pericoloso, in quanto postando le immagini in rete, si lasciano delle tracce. Se non è essenziale dunque, per evitare la multa ed il rischio di finire in tribunale, meglio non condividere le foto dei vostri figli sui social.
Un tempo le fotografie che si scattavano e si sviluppavano non avevano bisogno di like. Si lasciavano infatti custodire ai nonni e con loro magari si guardavano per nostalgia o perché si era curiosi di sapere come eravamo…