“È meglio usare due spade al posto di una quando combatti contro una folla“. Quando Musashi Miyamoto, nel suo “Libro dei Cinque Anelli“, scrisse questa frase molto probabilmente non si riferiva a folle di cultisti e Dagon arrabbiatissimi, eppure eccoci qua a citarlo. Il perché é da ricercare nella mente Cyber Rhyno Studios, autori di Musashi vs Cthulhu, arcade game nel quale impersoneremo il samurai più famoso di tutto il Giappone.
Musashi vs Cthulhu: la storia che non ti aspetti
In Musashi vs Cthulhu non ti aspetteresti una storia perché effettivamente non c’è, tutto quello che sappiamo é che siamo Musashi Miyamoto, il famoso samurai giapponese, nonché protagonista del manga Vagabond, scritto e disegnato da Takehiko Inoue. Non sappiamo il motivo, molto probabilmente a causa dell’incredibile forza del samurai, ma saremo costantemente minacciati da orde infinite di cultisti e mostri usciti dall’immaginario di Lovecraft. Una maledizione forse? Potrebbe essere.
Quindi se speravate di vivere le avventure di Musashi che incappava in una versione nipponica del Necronomicon questo non é il gioco per voi, ma se qualcuno fosse interessato a sviluppare l’idea può tranquillamente scrivermi nei commenti e ci mettiamo all’opera!
Il ritmo nell’arte marziale
“Nell’arte marziale non é possibile padroneggiare il ritmo senza una grande pratica”. Cyber Rhyno Studio ha preso alla lettera gli insegnamenti di Miyamoto quando ha deciso di sviluppare Musashi vs Cthulhu, perché tutto sta nel ritmo.
Il gioco si apre con una semplice schermata, non proprio elegante, che ci invita a portare a termine un tutorial prima di incominciare a fare sul serio contro i servitori di Cthuluh. Il titolo é a tutti gli effetti un beat ’em up in 2D, al centro dello schermo avremo il nostro samurai che verrà attaccato da entrambi i lati da cultisti e mostri e noi dovremo farli fuori, semplice. Ma non proprio così semplice.
Ogni nemico avrà un punto debole da colpire, evidenziato da una specie di pustola rossa posizionata su tre altezze possibili: in alto, in centro e in basso. Il nostro attacco avrà effetto solo se colpiremo il punto esatto, sennò verremo colpiti a nostra volta. Per farlo il gioco ha intelligentemente assegnato le aree a determinati tasti del joypad: con le frecce sinistra, su e giù colpiremo verso sinistra, rispettivamente al centro, in alto e in basso. Invece, con cerchio, triangolo e x colpiremo verso destra seguendo il medesimo schema: perciò cerchio colpirà al centro, triangolo in alto e x in basso.
Mano a mano che falceremo i nostri avversari vedremo una lanterna in alto che si riempirà colpo dopo colpo; una volta piena saremo immuni al prossimo errore commesso, risparmiandoci così la perdita di una preziosa vita, visto che ne avremo massimo tre. Ma non preoccupatevi, anche le vite potranno essere recuperate con il giusto numero di uccisioni.
Musashi vs Cthulhu non é il classico titolo che va giocato davanti ad una TV 4k, ma si presta benissimo alla giocabilità portatile, data la sua natura di arcade game molto ripetitivo. Gli avversari che affronteremo saranno sempre gli stessi, ognuno con la propria particolarità, ad esempio i Dagon, i famosi uomini pesce di Lovecraft, dovranno essere colpiti due volte in rapida successione per essere sconfitti. Sicuramente una varietà maggiore avrebbe giovato alla rigiocabilità ma grazie ad un semplice sistema di ranking, Musashi vs Cthulhu riesce comunque a sussurrarti all’orecchio “secondo me puoi fare di meglio“, costringendoti a cliccare nuovamente su “nuova partita” in cerca dell’high score.
Per quanto sia semplice il concetto alla base, è incredibile il senso di progressione che si ha una volta rincominciata la partita: come dicevo all’inizio il ritmo é tutto, e una volta preso il giusto ritmo uccidere cultisti su cultisti diventa fonte di scariche di dopamina non indifferenti.
Questione di stile
Musashi vs Cthulhu si presenta con uno stile disegnato a mano caratterizzato da spessi contorni neri, alla stregua degli splendidi disegni di Darkest Dungeon. Lo stile é più che azzeccato, visto il chiaro intento di richiamare l’arte giapponese del XVII, caratterizzata da questi tratti molto scuri che delineavano le forme dei soggetti.
La componente sonora di Musashi vs Cthulhu è molto basica: presenta una ost con elementi fusion che ci accompagnerà durante l’infinita battaglia e i sound effect dei colpi di katana con conseguente urlo di dolore dei nemici caduti, tutto ciò che basta per un titolo del genere.