Mutropolis, è questo il nome del titolo indie che sto per recensire. Sviluppato da Pirita Studio, un piccolo studio indipendente madrileno, è un punta e clicca, un’avventura sci-fi ambientata in un futuro che, contrariamente alla corrente cavalcata negli ultimi periodi, non è affatto distopico, anzi oserei dire divertente e colorato.
Gli sviluppatori descrivono Mutropolis, infatti, come “una bella avventura archeologica di fantascienza ambientata nel futuro”.
Mi prendo un po’ di spazio per farti notare che Pirita Studio è piuttosto giovane, nato nel 2019 è composto da soli due individui, Juan Pablo González e Beatriz Gascón, loro stessi definiscono lo studio così: due persone, due computer, due cactus per separarli. Mutropolis è il loro titolo di debutto nel mondo videoludico.
Tornando al gioco, Mutropolis è un “classico” punta e clicca dove a farla da padrone è, naturalmente, la storia che viene raccontata. Ma non solo questo, la caratteristica che sicuramente ti colpirà di più è il modo in cui te la racconta. Si, perché, oltre la complessità classica di questa tipologia di giochi, il modo di esporti a interazioni ed eventi ti strapperà più di qualche risata. Il titolo è intriso di uno humor particolare, alle volte esplicito e alle volte sottile, quasi inglese; e questo non soltanto con i dialoghi che avrai con i vari personaggi, ma anche con le espressioni facciali che assumono durante alcune divertenti scenette.
Trama e ambientazione di Mutropolis
In Mutropolils verrai catapultato, dopo una brevissima intro, direttamente a 3000 anni da oggi, un futuro in cui l’uomo ha abbandonato la terra, a causa di un cataclisma di proporzioni bibliche, e colonizzato Marte terraformandolo. L’umanità intera, dopo questo lunghissimo lasso di tempo, ha dimenticato quasi del tutto gli usi e i costumi che le appartenevano, e dimenticato quasi del tutto la “storia” della civiltà e delle culture che abitavano il pianeta blu. In sostanza si sono persi ricordi di cose importanti come le Piramidi, La Gioconda e Wonder Woman!
L’interesse per la Terra, però, non si è mai sopito nell’anima dei terrestri-marziani, tanto che, pian piano hanno ripreso a visitarla, con lo spirito di scoperta che hanno gli archeologi messi di fronte a un sito o uno scavo di particolare interesse storico, ma che in questo caso è grande quanto un pianeta intero.
Ed è proprio così che comincia la tua avventura: impersonerai il protagonista Henry Dijon, un giovane archeologo che, durante una spedizione all’interno di una “misteriosa caverna” (noi oggi la chiamiamo metropolitana), subisce un attacco insieme alla sua squadra, da “loschi individui” (che noi oggi chiamiamo…non te lo dico sarebbe uno spoiler). Alla fine dell’attacco restano tutti illesi ma, il capo della spedizione e tuo diretto superiore, Totel, viene rapito dai malfattori.
Il signor Totel non è nuovo a sparizioni improvvise durante una spedizione, è per questo motivo che la polizia archivierà il caso senza organizzare neanche un tentativo di ricerca, e quindi Henry, dovrà riscoprirsi, oltre che bravo archeologo, anche detective incallito. Affronterà un’avventura che lo porterà alla ricerca del suo capo e amico Totel, alla ricerca di questa fantomatica Mutropolis e soprattutto alla scoperta di sé stesso.
Personaggi e caratterizzazione
Per quanto riguarda i personaggi, sappi che sono caratterizzati in una maniera tale che risulta impossibile non affezionarti a loro. Imparerai ad amarli-odiarli, le sfumature dei loro caratteri sono riconoscibili, e già dopo i primi minuti di gioco ti sarai fatto un’idea ben delineata di che tipo di individui sono.
C’è il classico nerd un po’ sui generis, il nostro protagonista Henry, i gemelli precisini ed impostati, Micro e Luc, l’immancabile atomica bionda (che però è mora), Cobra, e la ragazza un po’ svampita, Carlata. Insomma, si ricalcano i cliché della cultura pop, ma non per questo meno divertenti. Certo non ti aspettare risvolti psicologici tipo Detroit: Become Human, ma non sarebbe neanche necessario per un titolo del genere, che fa della spensieratezza e la simpatia i suoi punti forti.
Incontrerai altri personaggi nell’avventura, anche loro ben caratterizzati e importanti, ma voglio evitarti inutili spoiler e farteli scoprire da solo.
Mutropolis: gameplay
Il gameplay di Mutropolis è quanto di più classico ci sia. Questo non è certo un difetto, infatti, il tutto risulta molto familiare e immediato: si usano infatti due soli tasti del mouse e lo scroll, per interagire con l’ambiente circostante, aprire e chiudere l’inventario e combinare i vari oggetti che possono essere combinati. Il resto sta tutto nelle tue mani, anzi nella tua testa.
Ed è proprio in questo momento che tutta la simpatia e la spensieratezza vanno a farsi benedire. Si, perché l’uso delle tue facoltà intellettive sarà messo costantemente in gioco, sarai messo nella condizione di essere il più attento e arguto possibile per risolvere i vari enigmi che ti troverai ad affrontare.
Se all’inizio del gioco il tutto ti sembrerà piuttosto semplice, con l’avanzare della storia anche il livello di difficoltà degli enigmi diventerà più alto, per meglio dire, non è la difficoltà ad aumentare ma la complessità. Infatti, per risolvere alcuni enigmi devi veramente far caso a tutto ciò che trovi sullo schermo, anche alle cose più piccole e quelle che reputi meno importanti, perché, in molte occasioni, saranno quelle ad accenderti la lampadina.
Le fasi in cui non sai cosa fare, però, ti daranno la possibilità di scoprire qualcosa di più sui personaggi e sul mondo di gioco, e questo permette anche di non spezzare troppo il ritmo. Gli enigmi non saranno mai impossibili da risolvere, ma alcune scelte, come l’ubicazione degli indizi oppure l’inserimento di qualche suggerimento sarebbero, credo, molto graditi dai giocatori che amano più godersi l’avventura e la storia piuttosto che spremere le meningi fino a farsi uscire il fumo dalle orecchie.
Mutropolis: comparto tecnico
Per quanto riguarda il comparto tecnico, a mio avviso, sei di fronte a quanto di meglio ci si possa aspettare da un titolo indie sviluppato da uno studio di soli due elementi.
L’ambientazione risulterà piuttosto varia e sempre ben congeniata, si passa da caverne e siti di scavo, a futuristici laboratori di ricerca universitari, per poi tornare nel mezzo della lussureggiante e incontaminata natura del nostro pianeta, dove non v’è traccia d’uomo da migliaia d’anni. Il tutto reso ancor più “bello da vedere” grazie ad un ottimo uso dei colori. I disegni sono tutti realizzati a mano in 2d e sembrano ricalcare lo stile di quelli visti in Broken Age, ma comunque unici, variopinti, simpatici e mai banali. L’atmosfera che si respira è di quelle che ti coinvolgono in maniera romantica, i toni caldi degli ambienti esterni sono esotici e rilassanti. Le ambientazioni interne invece sono un vero e proprio viaggio nello spazio e nel tempo, varieranno da scenari passati, presenti e futuri, in un pantagruelico insieme di epoche storiche.
Una nota di merito, secondo me, bisogna darla anche al comparto audio. La colonna sonora si incastra perfettamente nei momenti di gioco, non risulta mai invadente o fuori luogo, i motivetti che fanno da sottofondo alla tua avventura li avrai in testa anche quando non starai mouse alla mano.
Se è vero che non siamo di fronte ad effetti speciali o scene di intermezzo indimenticabili, il lavoro di doppiaggio fatto sui personaggi è davvero encomiabile. Se mastichi anche solo un poco di inglese, unica lingua audio, ti renderai subito conto della qualità del lavoro svolto, le voci dei personaggi oltre ad essere divertenti sono anche molto credibili.
È veramente un piacere ascoltare tutte le linee di dialogo che sono possibili nelle interazioni. Mutropolis, poi, è un vero e proprio pozzo di cultura pop, troverai rimandi a film, videogiochi, fumetti, e tutto ciò che caratterizza il nostro presente o immediato passato, portato in scena con un chiave umoristica ben definita che, come detto, ti strapperà più di qualche risata.
Per concludere
Mutropolis è un “classico” punta e clicca, un’avventura grafica con una storia originale e appassionante; città misteriose, civiltà e conoscenze perdute fanno da sfondo alle vicende di un archeologo-detective che vuole salvare il suo amico. Enigmi che sembrano impossibili da risolvere e misteri da svelare daranno filo da torcere anche ai più arguti e smaliziati videogiocatori. Personaggi ben caratterizzati e divertenti, ambientazioni da favola con colori esotici e romantici su disegni fatti a mano dagli sviluppatori, humor sempre presente e mai banale, varie strizzate d’occhio alla nostra cultura pop con rimandi continui a videogiochi, film e fumetti.
Mutropolis sarà un titolo che si farà apprezzare, se anche a te piace far girare gli ingranaggi della tua testa e risolvere enigmi come un moderno Poirot, se vorrai goderti una storia di ricerca e scoperta, simpatica, divertente e mai noiosa, se anche tu vorrai vivere “Una bella avventura archeologica di fantascienza ambientata nel futuro” cit.