Ultimo titolo che si va ad aggiungere all’ormai folta schiera degli anime brawlers, un vero e proprio sottogenere dei picchiaduro 3D in tema anime e manga, My Hero One’s Justice 2 esce a solo 2 anni di distanza del suo predecessore.
Come per per Naruto e DragonBall, anche l’universo di My Hero Academia si piega perfettamente a questo genere, grazie a una gran verità di personaggi dai colori sgargianti, dotati di una caratterizzazione sopra le righe da shonen e di abilità tanto particolari quanto potenti. Il primo capitolo di questa serie presentava alcuni problemi non indifferenti e mi dispiace avvisarti fin da subito che purtroppo il sequel migliora sì la formula in alcuni aspetti, ma trascina con sé quasi tutti gli stessi difetti.
Si riprende da dove avevamo finito!
My Hero One’s Justice 2 riprende la storia proprio là dove l’avevamo lasciata nel gioco precedente, nei panni del protagonista Midorya abbiamo recuperato Bakugo e All Might ha sconfitto All For One. Purtroppo, se sei in pari con l’anime potrai immaginare come, con il poco tempo a disposizione, la modalità storia sia veramente ridotta all’osso narrativamente parlando. Lo sviluppatore intelligentemente ha cercato di ovviare il problema proponendoci due campagne differenti, la prima che ci verrà fatta vivere nei panni degli Eroi e l’altra dalla parte dei Villain.
Nonostante questo accorgimento la campagna rimane comunque poco soddisfacente, imbottita di fan service e mancante di pathos nei momenti decisivi. La narrativa è strutturata come quella del primo gioco, verranno mostrate pochissime cutscene e la gran parte della storia verrà narrata tramite tavole dell’anime o addirittura del Manga, in uno stile fumettoso che ben riprende l’anima della serie, ma da cui sicuramente ci si poteva aspettare qualcosa in più.
Rispetto al primo capitolo è stata inserita la possibilità di giocare la stessa missione dal punto di vista di due personaggi differenti. Nonostante gli accorgimenti è possibile finire la campagna di gioco in pochissime ore, e anche a livello di sfida purtroppo non siamo su buoni livelli. Questo si rivela un problema fino a un certo punto, la trama farà come spesso accade da tutorial introduttivo al giocatore, proponendo il livello di sfida più basso tra le diverse modalità e divenendo così propedeutica all’accesso delle altre modalità di gioco.
È presente anche una modalità Arcade in cui potremmo selezionare qualsiasi personaggio del nutrito roster lanciarci in tre percorsi di sfida differenti, stavolta in grado di offrire un buon livello di sfida, soprattutto negli ultimi scontri. Al completamento di questi percorsi verremo premiati con oggetti cosmetici per i personaggi o da denaro con cui comprarne nel negozio.
Fanno il loro ritorno l’onnipresente modalità allenamento, le sfide personalizzate in locale che ci consente di giocare con la CPU e con o contro un amico, e il multiplayer online. Se tutte e tre queste modalità sono molto comuni nel genere di riferimento ed erano presenti anche nel prequel, è stata introdotto in questo gioco uno sfizio abbastanza interessante. Grazie alla modalità missione avremo la possibilità di tirare su una nostra agenzia di eroi, anche se in modo molto semplificato.
Parliamoci chiaro oltre che per il divertimento in sé (che comunque my Heroes One Justice 2 assicura in maniera efficace), tutte queste modalità offrono, al contrario della campagna, la possibilità di metterti alla prova, migliorare le tue capacità e renderti in grado di gettarti nella mischia online e puntare alle partite classificate. Nonostante il combattimento Player versus Player diventi spesso l’ultima risorsa di questo tipo di picchiaduro, ho una cattiva notizia da darti, visto che il titolo è tutto fuorché bilanciato.
Il gameplay non è il non plus-ultra!
Veniamo purtroppo a quella che secondo me è la parte effettivamente più difficile da digerire del titolo. Innanzitutto, nonostante io abbia giocato nella mia vita moltissimi picchiaduro, sia molto tecnici, sia “for fun” come la gran parte degli anime brawler, non ho mai creduto che alla profondità di un combat system corrispondesse al divertimento che è in grado di regalare.
Attenzione, parlo di divertimento e non di soddisfazione e di gratificazione: si entra in questo caso in una sfera soggettiva di cui è difficile parlare, ma immagino che per un fan di My Hero Academia vedere un Midoriya in Shoot Style mandare in porto un Manchester Smash, in qualche modo possa corrispondere a un main di Kazuya di Tekken che esegue una combo CH Df/+2 PEWG.
E lo confermiamo senza alcun tipo di indecisione, my Heroes One Justice 2 al netto di alcune problematiche e di un Combat System poco stratificato e vario, riesce comunque essere molto divertente. A questo punto, sta tutto in mano al giocatore; se si è fan di My Hero Academia e/o ci si è divertiti con il primo capitolo di questo gioco, allora My Hero One’s Justice 2 può rivelarsi un acquisto azzeccato, ma se invece si sta cercando un picchiaduro in piena regola, si rischia di venir estremamente delusi.
Lo sviluppatore ha tentato, rispetto al primo capitolo, di sistemare una telecamera che ovviamente è stata migliorata, ma che che presenta purtroppo ancora problemi, soprattutto con la gestione degli zoom dinamici. Le battaglie sono spettacolari e ricolme fino all’osso di fan service, un aspetto squisitamente citazionistico, e in grado di far palpitare il cuore di un fan. Le animazioni sono fluide, ben realizzate e piacevoli da vedere e anche i combattimenti stessi sono dinamici e veloci, impreziositi da fantastici effetti particellari e una grafica che fa il suo lavoro.
Anche il parco mosse dei personaggi è ben caratterizzato, soprattutto rispetto ai loro Quirk di appartenenza. Cosa rende allora My Hero One’s Justice 2 un picchiaduro superficiale? Intanto, il fatto che nonostante le animazioni siano sempre differenti in base al personaggio, i tasti utilizzati per fare le mosse e le loro combinazioni rimangono sempre uguali per tutti. Un aspetto che gode anche di un vantaggio è l’accessibilità di cui il titolo si può far fregio e che tornerà sicuramente molto utile all’amico che vorresti sfidare sul tuo divano di casa.
Fa il suo ritorno la barra Plusultra che potrà venire caricata più volte attaccando o subendo danno. La barra Plusultra ci consentirà tre tipi di attacchi, quello che consuma una sola Barra sarà spesso spettacolare, ma sarà meno potente di quello con due barre e di quello che ne utilizza tre, che verrà effettuato con l’ausilio delle spalle, personaggi secondari a cui potremo far compiere una mossa quando la loro barra si sarà caricata.
L’utilizzo di queste spalle coincide spesso con la funzione che aveva la tecnica della sostituzione nei Naruto Ninja Storm, utile quindi a spezzare una combo dell’avversario quando ci troveremo completamente inermi al suo cospetto.
Alcuni quirk sono più potenti di altri
Ciò che, come dicevo prima, rende impossibile definire competitivo My Hero One’s Justice 2 è il suo problema di bilanciamento, sicuramente il difetto più grande del titolo. Alcuni personaggi sono delle vere e proprie furie, dei tornadi di potenza che spesso oltre ad avere un parco mosse completo e animazione dai frame prioritari, sono in grado di concatenare combo lunghissime e dall’elevato potenziale offensivo. Senza scendere troppo nel dettaglio, ti basti sapere che beccare un Midoriya Shoot-Style in classificata saprà farti mettere le mani nei capelli.
Per fortuna a donare un po’ di brio al gameplay di my Heroes One Justice c’è la possibilità di cancellare le animazioni, un aspetto che seppur interessante e difficile da padroneggiare al meglio, rende alcuni personaggi ancora più broken di quanto non siano già. Spesso e volentieri in questo gioco tendono a essere molto più forti personaggi molto veloci rispetto a quelli più pesanti e potenti.
L’aspetto tecnico non ha i superpoteri, ma…
Graficamente il titolo non può dirsi eccelso, ma fa un utilizzo del cell-shading davvero ottimo ed è in grado di rendere fede allo stile di Kōhei Horikoshi, l’autrice del manga di My Hero Academia. Anche i modelli dei personaggi sono veramente parecchio convincenti e molto spesso gli oggetti per la loro personalizzazione estetica seguono lo stesso tipo di qualità.
Ho trovato piuttosto scarna e mediocre la realizzazione di alcuni stage e della loro distruttibilità ambientale, una feature sicuramente divertente, ma che sono sicuro sarebbe potuta essere migliore. Anche l’audio è perlopiù impeccabile, impreziosito, come giusto che sia, dai doppiatori originali dei personaggi della serie dell’anime. Dal punto di vista della fedeltà, del character design e dell’audio i fan potranno dirsi estremamente contenti di quest’ultimo capitolo della serie!