Il mondo della mitologia greca è stato spesso e volentieri oggetto dell’attenzione degli sviluppatori di videogiochi: basti pensare al lavoro fato dietro la serie di God of War. Ma se gli dei dell’antica Grecia non venissero più inquadrati nell’ottica tradizionale ma presentati a noi sotto un punto di vista totalmente diverso? Questo il principale obiettivo di Mythwrecked: Ambrosia Island.
Il titolo è un videogioco di avventura in terza persona prodotto da Polygon Treehouse ed edito da Whitethorn Games disponibile su tutte le principali piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC (tramite Steam) in seguito ad un lungo periodo di sviluppo. La versione che andiamo a recensire è proprio quest’ultima.
Un’isola tutta da scoprire
Nel corso dell’avventura impersoneremo Alex, una giovane donna partita per una vacanza che si ritroverà presto naufraga sulla misteriosa isola di Ambrosia in seguito ad una violenta tempesta. Su quest’isola, dopo un lungo girovagare, la giovane farà la conoscenza dei suoi bizzarri abitanti.
Tra questi, l’Oracolo (una statua parlante dotata di speciali poteri) e… versioni decisamente inaspettate e curiose degli dei dell’Olimpo! Compito della nostra Alex, al fine di fare ritorno a casa, sarà quello di aiutare gli abitanti dell’isola, colpiti da un’inspiegabile amnesia collettiva, e stringere amicizia con loro.
Il titolo si compone quindi di incontri, chiacchierate con i vari personaggi e il completamento di piccole quest in giro per l’isola: una struttura assai lineare che non subisce mai svolte o evoluzioni degne di nota in tutte le sue 10 ore circa di durata.
Il gameplay di Mythwrecked: Ambrosia Island
All’interno del titolo abbiamo modo di muoverci e interagire, in maniera piuttosto blanda e indirizzata, con l’ambiente circostante, ma il fulcro del gameplay sarà certamente la conversazione con i personaggi, il miglior strumento per conoscere e agevolare i rapporti tra Alex e la divinità di turno.
Questi dialoghi risultano piuttosto brevi ma poco interattivi e contribuiscono a generare nel giocatore una sensazione di ripetitività che, purtroppo, non viene particolarmente smorzata neppure di fronte ai piccoli enigmi ambientali e alle missioni di esplorazione, estremamente semplici e guidate.
Una delizia mediterranea per gli occhi
Il titolo gode di una struttura tecnica semplice e a tratti minimale che gioca molto sulla rotondità delle forme e su un utilizzo assolutamente azzeccato di luci e colori: i paesaggi mediterranei mostrati nel titolo sono semplicemente deliziosi, con scorci marittimi che godono di colorazioni vivaci ma mai fuori luogo.
Nella sua semplicità strutturale, il titolo risulta essere quantomai deliziosamente rilassante: un ottimo biglietto da visita per un gioco che si sviluppa per la maggior parte del tempo su delle idilliache spiagge greche, non trovate? Sotto questo punto di vista, in sostanza, non abbiamo nulla da sindacare: anche la relativa vuotezza degli scenari, in un contesto di minimalismo, appare giustificata.
Meno incidenti ci sono invece sembrate le colonne sonore: tenui e capaci di donare la giusta atmosfera alla nostra partita senza mai essere invadenti, ma non particolarmente stuzzicanti sul fronte puramente stilistico.
Un appunto sul fronte tecnico
Abbiamo giocato a Muthwrecked utilizzando un PC di bassa potenza, riscontrando in rarissimi casi dei leggeri rallentamenti, malapena percettibili: parliamo, d’altronde, di un titolo dal peso di poco più di 1 GB che ha specifiche minime facilmente raggiungibili anche dai dispositivi non più nuovissimi.
Il titolo non gode della localizzazione in italiano (ma in inglese, francese, tedesco e spagnolo) e, data l’ampia presenza di dialoghi, ciò potrebbe mettere in difficoltà qualche utente non particolarmente avvezzo con la lingua.
Di contro, però, vi è una difficoltà di gioco veramente ridotta all’osso: il titolo può risultare, al di là della barriera linguistica, facilmente completabile anche dai giocatori più casual e dai giovanissimi, che possono approfittarne per imparare qualcosa di nuovo (sebbene con alcune ovvie inesattezze al fine di rendere il titolo più appetibile) sulla mitologia greca e sui suoi protagonisti.