La modalità carriera di NBA 2K20, chiamata MyCareer tende ad essere più realistica e meno un fuggire dalla realtà, in quanto si passa da momenti quasi da film comedy delle storyline dei predecessori a un protagonista che prende una posizione su certi argomenti davvero pesanti, pagandone anche le conseguenze.
Impersonerai Che, una superstar del basket e leader dello spogliatoio della tua squadra, i Bay City Flames, ma dopo una forte discussione con il coach (interpretato da Idris Elba) lascerai la scuola ad un semestre dalla fine, mettendo nel caos la tua possibile carriera nell’NBA. Inizia dunque la scalata verso l’alto.
Che inizierà la sua salita facendosi notare dagli scout, riuscendo ad ottenere l’invito per l’NBA Combine, così da avere un’occasione per attirare l’attenzione delle squadre della major league ed entrare nel Draft dell’NBA. Il suo essere pescato o no dipenderà solo dalle prestazioni avute in precedenza.
Ma prima di tutto questo, bisognerà crearsi un avatar. Dopo aver selezionato ruolo, altezza e peso, si dovranno bilanciare quattro categorie: conclusione, tiro, regia, difesa/rimbalzi in base al tuo stile di gioco.
In questa nuova carriera di NBA 2K20, c’è una sottile questione che colpisce tutti gli sport: gli atleti dovrebbero solo pensare al loro sport oppure dovrebbero usare le loro piattaforme social e non per dibattere sulle cose alla quale tengono, ma che non sono relative allo sport?
“La storyline di MyCareer conferma la proattività di James, ma è complicato riuscire ad unire il franchise NBA 2K con quello spirito”
Queste le parole degli sviluppatori 2K riguardanti il produttore esecutivo del titolo, il campione di basket LeBron James, che nel 2014 indossò una maglia con le parole “I can’t breath” (non riesco a respirare) per prendere una posizione contro la brutalità della polizia contro gli uomini di colore, onorando la memoria di Eric Garner il quale fu soffocato dalle forze dell’ordine e morì. Sempre LeBron, ma nel 2016, supportò Hillary Clinton e nel 2018 criticò amaramente sui social il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Il paradosso
Nonostante gli sforzi di 2K con il protagonista Che, il quale supporta battaglie contro il consumismo ed approvi invece i tipici principi etici, il gameplay di NBA 2K20 è legato all’ottenere abilità tramite la moneta virtuale, che però si ottiene firmando contratti da milioni di dollari con i vari brand del mondo. Il gioco vuole combattere la social justice war ma i conflitti che sono il cuore del titolo vengono risolti con una semplice linea di dialogo.
È possibile che il titolo che vuole dare il messaggio “i soldi e la fama non sono importanti” sia guidato proprio da quest’ultimi? Ma nonostante tutto questo, il gameplay di NBA 2K20 ha avuto un enorme sviluppo, e con tutte le sue contraddizioni, è davvero simile all’NBA che tutti noi conosciamo.
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