Dai minacciosi alieni di Space Invaders, al fanatico Joseph Seed di Far Cry 5: come si è evoluto il volto del male nel mondo dei videogiochi?
Sin dalle radici dell’era del gaming si è sempre sentito il bisogno di dover affrontare qualcosa o qualcuno, che potesse dare del filo da torcere alla nostra abilità di videogiocatori.
In principio il nemico era quasi anonimo, doveva svolgere il suo scopo senza avere una vera e propria voce in capitolo. Ma da quegli “scattosi” alieni sempre più veloci (stiamo parlando di Space Invaders), ne abbiamo visti veramente tanti.
I TIRANNI DEL PLATFORM
I primi veri avversari degni di essere annoverati tra le file dei cattivi storici sono sicuramente coloro che abitavano i mondi in 2D delle nostre prime piattaforme di gioco.
Dai mondi pixelati dei lontani anni ’90, tanti sono i volti che ricordiamo con la lacrimuccia nostalgica. Sicuramente un nome spicca più degli altri: Bowser, il nemico numero 1 del franchise di Super Mario.
Questo nemico dalle sembianze di un drago/tartaruga (in origine chiamato Koopa), in principio bramava il potere e di conquistare il Regno dei Funghi. Dopo si spinge sempre più in là cercando addirittura di controllare l’universo. La motivazione principale per cui lo combattiamo è la sua brutta abitudine di rapire la principessa Peach. Sicuramente lo ricordiamo per l’abilità di sputare palle di fuoco e il fastidiosissimo lancio dei martelli.
Da questo tiranno si è poi passati a nemici sempre più particolari, come il malvagio Eggman, appartenente all’universo videoludico di Sonic The Hedgehog. Quest’altro cattivone, dalle sembianze umane ovoidali, ha il desiderio di controllare il mondo con le sue creazioni robotiche. Viene presentato come un genio del male, con un QI di 300.
Questa acquisizione di complessità ci porterà ad avere a che fare con i grandi nemici come il dottor Neo Periwinkle Cortex della saga di Crash Bandicoot, uno dei primi personaggi a mostrare un vero e proprio background definito.
Di questo personaggio, infatti, si saprà il luogo di nascita (Filadelfia), qualche aneddoto riguardante la famiglia d’origine e addirittura che spesso fu vittima di bullismo. Queste piccole cose iniziarono a creare quelle modalità che, di lì a poco, avrebbero creato personaggi indimenticabili e di una complessità spaventosa.
L’ERA DEI GRANDI NEMICI
L’acquisizione di complessità, spesso andata di pari passo con il migliorare delle meccaniche di gioco, ha fatto si che potessimo affrontare nemici sempre più affascinanti dalla personalità prismatica e accattivante.
IL DOPPIOGIOCHISMO DI WESKER
Sarebbe difficile citare tutti i cattivi che hanno dato un grande contributo all’evoluzione della figura dell’antagonista, ma tra questi, sicuramente, spicca la figura di Albert Wesker, appartenente alla saga di Resident Evil (o “Biohazard“).
Potremmo definire Wesker come “Il Traditore” per antonomasia.
Nel gioco di Capcom, narrante una terribile apocalisse zombie, il nostro biondo cattivone viene presentato come il leader della squadra di ricerca STARS, che cerca di far luce sugli eventi che hanno scatenato l’epidemia (dalla parte dei buoni, insomma). In seguito si scoprirà una ben più amara verità: egli è infatti un agente della multinazionale Umbrella Corporation, responsabile dello spargersi dell’epidemia. Il suo compito è impedire la fuga di informazioni (anche uccidendo i suoi ex sottoposti) e raccogliere preziose informazioni sugli esseri creati nei laboratori della multinazionale.
Dopo la conclusione del primo capitolo della saga, che lo vede sconfitto, egli tornerà in alcuni dei capitoli successivi, con una sempre maggiore escalation di violenza rischiando, in Resident Evil 5, di far addirittura estinguere il genere umano.
SEPHIROTH, L’EROE CORROTTO
Stiamo parlando di uno dei cattivi più iconici della saga capolavoro Square Enix: Final Fantasy (precisamente del VII capitolo).
Questo personaggio, a differenza del precedentemente descritto Wesker, parte come un vero e proprio eroe paladino della giustizia. Egli, infatti, è un grande combattente delle divisioni militari della multinazionale Shin-Ra, che conta un grande numero di successi sul campo. Tuttavia, durante un’ispezione in uno dei centri della multinazionale, scopre di essere stato creato in laboratorio da coloro per cui combatte. È superfluo dire che non la prende affatto bene, addirittura impazzisce e rade al suolo la città di Nibelheim, trasformandosi in un portatore di morte desideroso di estinguere la razza umana, colpevole, a suo dire, di crimini terribili.
Questa “corruzione” dell’eroe ha generato tanto scalpore, che tanti che hanno giocato al titolo, hanno affermato di amare il personaggio per la sua complessità e il suo carisma.
IL KILLER DELL’ORIGAMI, EMULANDO LA REALTÀ
A volte, c’è bisogno di dare quel tocco di realismo che sia capace di dare quella scossa emotiva indimenticabile al giocatore. Questo accade quando gli sviluppatori dello studio francese Quantic Dream creano un titolo come Heavy Rain.
La storia ruota intorno a degli omicidi di un serial killer di bambini, noto come il “Killer dell’origami“. Questo macabro personaggio rapisce i bambini e li posiziona in delle buche, lasciando che l’acqua piovana li affoghi col passare del tempo. Successivamente mette alla prova i loro padri, costringendoli a delle sfide immonde, il tutto per dimostrare a se stesso di non essere stato l’unico ad aver avuto un padre incapace di essere tale.
Questo background da urlo rende l’antagonista quasi reale, rendendo l’esperienza di gioco unica e creando una vera sfida tra giocatore vs. protagonista e killer vs. antagonista.
FAR CRY, L’ESSENZA DELLA MALVAGITÀ UMANA
L’apice assoluto dell’olimpo degli antagonisti, laddove la follia dell’uomo riesce ad essere ben peggiore di creature demoniache prive di scrupoli, mostri alieni o serial killer, è stato sicuramente raggiunto da Ubisoft con i cattivi della saga Far Cry (precisamente dal terzo capitolo in poi).
DITTATORI, BOSS E PREDICATORI FOLLI
Immaginate di esservi paracadutati su di un’isola deserta con i vostri amici, poi una volta arrivati a terra, essere rapiti da dei pirati guidati da un folle drogato schizofrenico. Bene signori, questo è l’incipit di Far Cry 3.
Il capo di questi pirati assassini si chiama Vaas Montenegro, un personaggio bizzarro, sempre sotto effetto di stupefacenti, che gode nel torturare le sue vittime. Questo personaggio insegnerà al giocatore la vera definizione di follia (frase che ripete spessissimo durante il gioco “Jason, ti ho mai detto qual’è la definizione di follia?“), portandoci ad averne paura e, se vogliamo, anche un po’ ad apprezzare il suo essere imprevedibile e mai scontato.
Se invece ci spostassimo nel Kyrat, fertile regione ai piedi dell’Himalaya, potremmo rischiare di imbatterci nello spietato tiranno Pagan Min. Egli, a differenza del folle boss pirata, è un personaggio un po’ più complesso. Sicuramente facile da ricordare per via del suo abito sgargiante e l’apparente indifferenza totale di fronte agli avvenimenti circostanti, è concentrato al portare la sua nazione in un futuro glorioso. Questo suo sogno di gloria, spesso, coincide con la morte degli oppositori, che vengono brutalmente uccisi, solitamente dopo lunghe torture.
Ma come ciliegina sulla torta poteva mai mancare il predicatore pazzo? Assolutamente no. E dall’immaginaria Hope Country, in Montana, ecco comparire “Il Padre“, Joseph Seed.
Questo eccentrico personaggio è il leader di un setta conosciuta come “Eden’s Gate“. La complessità di questo personaggio è data dal suo background familiare. Infatti, egli ha visto suo padre abusare dei suoi due fratelli, ed in seguito la morte di sua moglie e della sua bambina (uccisa da lui stesso, credendo fosse stato Dio a chiederglielo). Sono stati questi avvenimenti a trasformare l’uomo in un personaggio senza scrupoli, dedito ad espandere sempre più il dominio della setta.
Dalle origini sono stati fatti dei bei salti in avanti. Cosa possiamo aspettarci dai “cattivi del futuro”?