Benvenuto in questa nuova recensione di iCrewPlay. Il titolo che oggi esaminerò si chiama Neon Beats, sviluppato e pubblicato da Okyo Games. Ho provato il gioco su iOS, ma tieni presente che Neon Beats è stato pubblicato per la prima volta nel 2019 su PC.
Per darti un’idea chiara su come sia strutturato il titolo ti dico che il gameplay è molto simile a Geometry Dash. Infatti il “protagonista” della nostra avventura è un cubo e la meccanica core del gioco è sempre la stessa: arrivare al punto finale del livello evitando di colpire gli ostacoli.
Però non dobbiamo farci confondere da questa somiglianza, credendo che Neon Beats sia una brutta copia, perché non è affatto così.
Neon Beats è uno di quei tanti titoli indie che sono stati inizialmente pubblicati su PC e poi sono stati implementati anche in versione mobile. Uno degli esempi più eclatanti di questa integrazione è Moonlighter.
Neon Beats: gameplay
Il titolo è suddiviso in 8 livelli + il tutorial, quest’ultimo e i primi 4 appartengono alla categoria facile (evidenziata col colore fucsia), mentre gli altri sono evidenziati in arancione e sono ovviamente più tosti.
Il gameplay è diviso in due parti complementari:
- Movimento a destra o sinistra
- Salto
La parte sinistra dello schermo gestisce i movimenti del cubo, mentre la parte destra serve per il salto, se ti trovi due muri paralleli puoi saltare da un muro all’altro per salire oppure se devi usare una corda basta che fai un paio di oscillazioni quando ti appendi prima di saltare.
Ovviamente i livelli sono colmi di oggetti interattivi che rendono il nostro percorso variegato e riducono al minimo la monotonia.
Alcuni degli elementi che ho trovato più interessanti sono la corda, il trampolino, i portali e le frecce (orientate verso l’alto o verso il basso) che cambiano la gravità.
Normalmente la gravità trascina verso il basso ma se il cubo passa attraverso delle frecce orientate verso l’alto il soffitto diventa il pavimento e la gravità si inverte. Per ritornare alla normalità basta passare attraverso delle frecce verso il basso.
Un’altra componente su cui voglio focalizzarmi è la difficoltà. Neon Beats non è un titolo hardcore ma non è nemmeno troppo facile. Infatti la difficoltà è stata ben ponderata e la sua progressività è stata calibrata con precisione.
E’ normale che i primi livelli siano facili mentre gli ultimi siano più complessi però ho notato che i checkpoint svolgono un ruolo cruciale per quanto riguarda il bilanciamento della difficoltà.
Il motivo per cui dico questo è abbastanza semplice: il level design (che trovo molto buono grazie alla sua varietà, come ho accennato prima) prevede la suddivisione in “microlivelli”. Il checkpoint si trova esattamente all’inizio di ogni microlivello, permettendo a noi giocatori di non cadere nella frustrazione se si muore.
Inoltre, in caso di morte, il respawn è immediato e non si perdono secondi preziosi per ritornare a giocare.
Qui sotto ti ho allegato la foto di uno dei tanti microlivelli e, se tieni conto di quello che ti ho detto sul respawn, ti accorgi che se dovessi morire poco prima di passare all’altra parte, capisci che non devi ricominciare da molto lontano.
Un’altra componente che voglio sottolineare è la possibilità di abbattere i record. Il gioco registra tre parametri per ogni livello:
- Il numero di morti
- Il tempo impiegato
- Il recupero delle chiavi di violino
Le prime due non sono difficili da spiegare, se vuoi battere i tuoi record basta che ti impegni a non morire ed essere più rapido. Per quanto riguarda le chiavi di violino, esse non sono altro che degli oggetti da recuperare per migliorare le proprie statistiche. Niente di più.
Ci sono 3 chiavi di violino in tutti i livelli tranne il tutorial in cui ce n’è solo una.
L’unica pecca è che mi sarebbe piaciuto molto se gli sviluppatori fossero riusciti a creare più di 8 livelli, infatti credo che la longevità di Neon Beats sia un punto debole.
Colonna sonora e comparto grafico
La colonna sonora è un altro tassello importante in questo gioco, infatti ho notato che il ritmo della musica di ogni livello è più o meno proporzionale alla frenesia ed alla dinamicità di quest ultimo.
Nei primi livelli la soundtrack tende ad essere abbastanza tranquilla e più si va avanti, più il ritmo cresce fino ad arrivare all’ultimo livello, il punto massimo di tutta l’esperienza.
La parte grafica di Neon Beats, nella sua semplicità, è stata convincente. Lo sfondo nero, combinato con un design di gioco prevalentemente bianco non è sicuramente un capolavoro artistico, ma nel complesso è piacevole da vedere.
Per non cadere nella banalità, gli sviluppatori hanno pensato bene di colorare alcuni oggetti interattivi con vari colori, ad esempio i trampolini sono arancioni, mentre i portali variano colore se ne troviamo più di 2.
Anche la colonna sonora contribuisce a rafforzare questo rapporto tra i colori grazie al tono mediamente grave, che in un certo senso fa prevalere sulla scena la presenza del nero.