Neptunia: Sisters VS Sisters rappresenta l’ultimo capitolo della rinomata serie Hyperdimension Neptunia, frutto della collaborazione tra le case di sviluppo giapponesi Idea Factory e Compile Heart. Queste aziende vantano nel loro portfolio diversi JRPG di medio budget, tra cui spiccano titoli come Death end re;Quest 2, Dragon Star Varnir e Fairy Fencer F.
Tuttavia, Hyperdimension Neptunia rimane il fiore all’occhiello della loro produzione. Preceduto da Neptunia x SENRAN KAGURA: Ninja Wars, un intrigante crossover con la serie Senran Kagura di Tamsoft, Neptunia: Sisters VS Sisters si distingue per il suo ritorno alle origini della serie, pur presentandosi come uno spin-off e non come un diretto seguito della trama principale di Hyperdimension Neptunia.
Spin off che perde le classiche battaglie a turni, tipiche dell’RPG alla giapponese e abbraccia uno stile più action. Sarà sufficiente per dare una ventata di aria fresca ad una saga che da sempre è una parodia della console war? Prosegui nella lettura e scopriamolo insieme.
Neptunia: Sisters VS Sisters salviamo il mondo di Gamindustri
Neptunia: Sisters VS Sisters è ambientato poco dopo gli eventi di Megadimension Neptunia VII ed inizia con l’esplorazione di una fabbrica abbandonata da parte di Nepgear insieme alle altre Goddess Candidates. Ad un certo punto queste verranno intrappolate dalla Ashen Goddes e si risveglieranno due anni dopo, scoprendo che il mondo di Gamindustri è minacciata dalla Trendi Outbreak, un fenomeno causato dall’ultimo smartphone, ovvero l’rPhone. Inoltre, la sorella maggiore di Nepgear, Neptune, è scomparsa, insieme alle altre protagoniste della storia. Nepgear dovrà cercare l’aiuto di Noire, Blanc e Vert per salvarle e proteggere Gamindustri.
Se sei un fan della saga di Neptunia, saprai che la storia è raccontata principalmente attraverso lo stile della visual novel in cui i ritratti dei personaggi vengono mostrati su uno sfondo statico e le conversazioni vengono visualizzate in una casella di testo. Passerai gran parte del tuo tempo a guardare questo tipo di schermate, quindi occhio se sei alla ricerca di un titolo che fa dei filmati spettacolari il suo cavallo di battaglia, perché altrimenti potresti rimanere particolarmente deluso. Non solo, molte di queste scene non contengono dialoghi parlati e tutto il gioco richiederà molta lettura (tra l’altro tutta in inglese).
La storia in sé non è niente di speciale, ma è piacevole da seguire e si porta dietro molto umorismo. Ad esempio, vengono derisi i titoli per smartphone e l’intero concetto di mobile gaming. Rispetto ai capitoli precedenti, il focus della trama si sposta sulle sia sulle sorelle minori delle Dee protagoniste. Nepgear, Uni, Rom e Ram erano ovviamente presenti nei volumi passati, ma questa volta sono loro le protagoniste.
Inoltre, fanno la loro comparsa anche alcuni personaggi secondari ovvero IF e Histoire, ma non solo, vengono introdotti alcuni nuovi personaggi interessanti, con Higurashi e Maho. Attenzione, se non hai mai giocato a nessun capitolo di Neptunia, aspettati tanto, anzi, tantissimo fan service…da sempre uno dei marchi di fabbrica di questa saga, quindi non scandalizzarti per misure di seno particolarmente abbondanti, oppure delle protagoniste molto poco vestite.
Sul combat system si poteva fare di più
Come già menzionato prima, il gameplay a turni è stato sostituito da battaglie in tempo reale, dove potrai muoverti liberamente e passare tra i vari personaggi a schermo. Durante una battaglia, puoi collegare fino a quattro azioni che potrai impostare nel menù.
Questo ti darà una buona libertà per sviluppare combo per i personaggi. Eseguire queste azioni costa Action Points (AP), il quali si ricaricheranno automaticamente durante il combattimento e potrai aumentare il limite di AP eseguendo potenti mosse chiamate Skill Actions.
Se il tuo conteggio dei punti azione è basso, verrà eseguito un attacco a catena cambiando personaggi al momento giusto e aumentando questo contatore a catena, il risultato saranno tantissimi danni bonus ai danni del tuo avversario. Oltre a queste ci saranno le trasformazioni delle protagoniste e attacchi ultra-potenti chiamati EXE Drive, i quali avranno un grande impatto grafico e il tutto renderà le battaglie spettacolari.
Purtroppo, queste battaglie non sempre danno una sensazione di appagamento, poiché il combattimento è piuttosto lento e molto monotono. Questo perché di fatto si utilizza un solo pulsante per la maggior parte delle azioni. Quindi, anche se il sistema di base è abbastanza profondo, una volta che prenderai la mano durante le battaglie, ti resterà comunque quella sensazione di insoddisfazione, ma soprattutto di monotonia.
Graficamente c’è di meglio
Visivamente il gioco è molto colorato e ti posso dire che non è assolutamente male, soprattutto per chi ama il genere manga. Il punto debole sta principalmente nella fluidità nel gioco. Infatti, questo su PlayStation 5 (console su cui abbiamo provato il titolo) è ostacolato dalla frequenza di fotogrammi la quale è limitata a 30 fps e ti posso assicurare che la poca fluidità delle immagini è parecchio disturbante se paragonato ad altri titoli che offrono i classici 60 FPS. Oltre a questo c’è da segnalare qualche rallentamento, soprattutto quando a schermo vedrai parecchi personaggi.