Alcuni videogiochi hanno la capacità di catturare le emozioni del giocatore fin dai primi istanti. Che sia per una scena iniziale potente, una colonna sonora mozzafiato o uno stile artistico particolarmente suggestivo, questi titoli riescono a immergerci emotivamente nel loro mondo in pochi minuti e non possiamo fare altro che continuare a giocarli. Neva possiede tutte le caratteristiche elencate poco fa e non esagero dicendo che dopo un minuto di gioco avevo già gli occhi lucidi e con un nodo alla gola, impreparato di fronte a un titolo così potente.
Neva, una storia di legami
Neva è la nuova fatica del team spagnolo Nomada Studio, già autori del suggestivo Gris, un puzzle-platform che racconta una storia intima e potente, dove la natura e i legami fanno da padrone. La protagonista è Alba, una giovane donna immersa in un mondo fantastico, ma minacciato da una corruzione sempre più dilagante. Ad accompagnarla c’è Neva, un cucciolo di una specie che ricorda un lupo, inesperto e incuriosito del mondo che lo circonda.
Dalla demo, che dura circa 45 minuti, possiamo vedere ben poco della trama generale ma il tema cardine dell’opera è chiaro fin da subito: l’amicizia e i legami. Per raccontare questa storia, Nomada Studio non ricorre alle parole, ma lo fa attraverso la bellezza degli scorci presentati, rafforzati da una colonna musicale meravigliosa, e attraverso le interazioni di Alba e Neva. La donna sembra essere a suo agio in questo ambiente pericoloso, ma lo stesso non vale per il cucciolo, che si distrarrà continuamente e spesso non riuscirà a trovare la strada per proseguire.
Premendo il tasto y (triangolo sul pad PlayStation) potremo chiamare Neva per nome, il cucciolo risponderà alla nostra chiamata con fare curioso ma non sempre ci darà retta, dopotutto è ancora indisciplinato. Perciò a volte dovremo avvicinarci all’animale e, sempre premendo y, accarezzarlo o abbracciarlo, facendoli capire che noi saremo lì per lui, qualora ne avesse bisogno. Questo espediente di gameplay contribuisce allo sviluppo emotivo dei due protagonisti in modo organico e diegetico, creando momenti di assoluta tenerezza e alimentando allo stesso tempo il legame tra il giocatore stesso e i personaggi a schermo.
Non solo salti e puzzle
Come detto in precedenza, potremo inserire Neva all’interno del genere “platform-puzzle”, un po’ come lo era Gris, ma sarebbe in realtà riduttivo, non solo perché in Neva potremo combattere con una spada – quindi aspettatevi schivate e combo – ma soprattutto perché l’ultima fatica di Nomada Studio è un’opera unica e suggestiva, un’esperienza interattiva che funziona proprio perché ogni sua parte è stata pensata e costruita in modo da lasciare qualcosa al giocatore.
Quando il cucciolo verrà bloccato dalle radici corrotte che a più riprese ci ostacoleranno, compiremo azioni impulsive e poco ponderate, sentiremo il pericolo che Neva sta vivendo e faremo di tutto per liberarlo il prima possibile, se dovessimo perdere punti vita poco importa. Nomada Studio, in tal senso, è riuscita a ribaltare la scala gerarchica delle priorità in gioco, mettendo al primo posto l’agire secondo le emozioni, piuttosto che la “tattica”, solitamente utilizzata in certi titoli.
Un lavoro artistico di pregio
Questo è pregio più grande che questo gioco possiede, non solo raccontare una storia di legami ma creare un vero e proprio legame tra il giocatore e i personaggi giocanti. Ciò è possibile anche grazie ai meravigliosi scorci che vedremo durante la nostra avventura, dei veri e propri affreschi in movimento, con animazioni superbe e un’illuminazione 2D vista raramente nel medium.
Le eccellenti qualità artistiche dello studio spagnolo ci erano già note dalla loro prima opera, ma in Neva si sono superati, e ciò si riflette anche nella colonna musicale, un susseguirsi di brani capitanati da un meraviglioso violino che raccontano perfettamente lo stato d’animo dei personaggi e il mondo in cui vivono. Non resta che aspettare l’uscita ufficiale, che dovrebbe essere prevista per il 2024, ma allo stato attuale Neva è più che promosso.