Diciamocelo, l’evoluzione delle console di videogiochi ha comportato un certo declino del genere platform. Negli ultimi anni, infatti, sono usciti sempre meno titoli appartenenti al suddetto genere. Certamente, qualcosa sta cambiando ultimamente, ora che gli sviluppatori indie sono sempre di più e propongono al videogiocatore novità con sempre maggior frequenza. Anche alcune software house maggiori hanno provato a riproporre giochi platform, si pensi per esempio al remake dei primi tre Crash Bandicoot o a gioiellini come Child of Light. Sugli scaffali dei negozi – o all’interno degli store digitali – torniamo a vedere qualche videogioco platform, e lo faremo anche il prossimo 17 settembre, data di uscita del titolo di cui voglio scrivere oggi: Nevaeh.
La magia del bianco e nero
Nevaeh è un titolo platform, come si diceva, di genere azione/avventura, sviluppato dallo studio indipendente coreano CFK. Arriverà il 17 settembre su Nintendo Switch e PC, tramite Steam. La casa della grande N, recentemente incoronata come la compagnia nipponica dai maggiori guadagni, sta investendo molto sugli sviluppatori indipendenti e Nevaeh ne è un esempio.
Il principale motivo di interesse del titolo è la sua grafica pressoché interamente in bianco e nero, come fosse un’avventura di altri tempi. L’apparato visual bicolore si deve alla storia del gioco: la protagonista, una ragazza senza nome chiamata, in maniera davvero semplice, “the girl”, deve intraprendere un viaggio per riportare la luce e il colore nella sua città.
Naturalmente, la cosa non sarà affatto semplice, dal momento che le ombre che si sono impossessate del mondo di gioco nascondono enigmi, ostacoli e, naturalmente, mostri tremendamente cattivi.
Nevaeh: universo di gioco e sinossi
Nevaeh è uno di quei titoli poco conosciuti e, dunque, non troppo attesi; come tutti i videogiochi indie corre il rischio di restare nell’infamia della serie b videoludica, quella dove si trovano tutti i giochi sconosciuti ai più. Eppure, per la cura con cui è stato sviluppato, Nevaeh si merita tutt’altro.
“Una volta esisteva la torre, fonte di luce per l’intera città. Quando però la farfalla luminosa è scomparsa dalla torre, essa è diventata un luogo colmo di mostri e trappole mortali. Superando innumerevoli minacce, una ragazza tenta di raggiungere la vetta della torre, sperando di salvare la città. La ragazza è aiutata dalla farfalla luminosa. Tramite la luce e l’oscurità la farfalla luminosa è in grado di superare ostacoli e risolvere enigmi all’apparenza indecifrabili.” Così recita la descrizione ufficiale del titolo.
Com’è prevedibile, spesso il giocatore dovrà interagire con macchinari o altri strumenti sparsi per il mondo di gioco per progredire, non sarà sempre e solo la farfalla luminosa il metodo di avanzamento, pur restando quello privilegiato. Trattandosi di un platform che sorride ai grandi classici del genere, pur con un gameplay ed una grafica molto freschi e moderni, Nevaeh si caratterizza per i boss che bloccano il passaggio a un’area successiva e i nemici via via più potenti lungo il dungeon.
Missioni secondarie per tutti
Parte del gioco sta nel salvare i concittadini della ragazza, ai quali dovrà essere, letteralmente, restituita la vita (il colore), ognuno dei personaggi non giocabili incontrati lungo l’ascesa della torre avrà un favore da chiedere alla protagonista o una richiesta da farle. In cambio, ognuno di essi le donerà uno strumento o un’abilità per agevolarla nel suo viaggio in verticale. Fin dal day one, Nevaeh supporterà ben 11 lingue diverse, non certo una cosa comune di questi tempi: inglese, coreano, giapponese, cinese semplificato e tradizionale, tailandese, francese, tedesco, russo, portoghese e anche italiano.
In definitiva, Nevaeh ha tutte le credenziali per dimostrarsi un titolo spettacolare, sicuramente tra i migliori indie dell’anno.