Dopo aver provato NeverAwake a fondo sia su PlayStation 5 che sulla console ibrida Nintendo Switch, devo dire che oltre ad averne apprezzato il gameplay, quello che mi è rimasto più impresso è il messaggio che questo titolo vuole lasciare. Giocando nei panni di Rem infatti, combatteremo contro dei nemici che molti bambini affrontano ogni giorno, ma che gli adulti probabilmente neanche riescono a vedere.
Si tratta infatti di un bullet hell nel quale non avremo come nemici i classici demoni, non morti o mostri vari, bensì vegetali, dentisti e compagni di scuola. Questo è già il primo messaggio che NeverAwake invia a chiunque inizi a giocarlo.
NeverAwake: riuscirà mai a svegliarsi?
La storia di NeverAwake parte un po’ in sordina, almeno fino al completamento del primo “mondo”, dove faremo la terribile scoperta che (non lo considero spoiler in quanto viene mostrato anche nella pagina Steam del gioco) la protagonista del gioco, è una bambina ricoverata in un letto di ospedale e che non accenna a risvegliarsi.
La sua storia e le sue emozioni vengono raccontante attraverso brevi intermezzi durante i mondi, tramite messaggi che raccontano quello che la ragazzina scrive sul suo diario, come i problemi a scuola, le sue insicurezze e le cose che non vanno, ma anche nei livelli stessi, tramite il design dei nemici e degli stessi stage. Per giustificare questa ultima parte, ti basterà sapere quello che abbiamo già detto prima, ovvero che nei livelli non affronteremo i classici mostri, zombie, demoni o altre creature infernali, ma le paure o le cose che possono non piacere ai ragazzini, come la verdura, i dentisti, compagni di scuola o cani.
In NeverAwake non si riuscirà a rimanere indifferenti leggendo le righe del diario della ragazzina, anche perché ognuno di noi ha subito o vissuto alcune delle sue paure o problematiche, e questo sentirsi tirato in causa motiva il giocatore a continuare nel superamento dei livelli, uno dopo l’altro, nel tentativo di scoprire se alla fine la ragazzina riuscirà a svegliarsi.
Gameplay da bullet hell, ma con qualcosa di diverso
NeverAwake veste gli abiti puri del suo genere. Abbiamo di fronte un bullet hell a scorrimento sia laterale che verticale, con dei livelli a tema. Questi ultimi saranno rappresentati da alcune catene stilizzate, composte da 10 anelli ciascuna, che attanagliano le parti del corpo della ragazzina, come gli arti superiori e inferiori, il cuore e la testa. Ognuno rappresenterà un tema, come l’ospedale, il parco dei cani o la scuola, e conterrà al suo interno dei nemici caratteristici, che serviranno a farci capire meglio i timori della ragazzina.
Superando i livelli, dovremo affrontare delle boss fight sia di fine mondo che i classici “mid-boss”, e quelli di NeverAwake sono davvero molto ben caratterizzati e curiosi. Verrebbe da chiedersi come mai un tenero e piccolo cagnolino possa diventare un terribile mostro agli occhi di una bambina, ma ci penseranno le varie righe del diario a farcelo capire.
I controlli sono semplici: con lo stick sinistro muoveremo Rem e con il destro faremo fuoco con la nostra arma principale. Avremo poi a disposizione una schivata col dorsale sinistro e un fuoco secondario limitato ma potentissimo, con un’arma secondaria a scelta, utilizzabile col dorsale destro. La vera particolarità di NeverAwake sta nel fatto che non saremo chiamati a completare un livello per superarlo, ma solo a raccogliere un certo numero di anime rilasciate dai nemici sconfitti. Raggiunto il 100% di anime avremo superato il livello. Se arriveremo alla fine dello stage prima di aver raccolto le anime necessarie, questo ripartirà in loop fino a quando non le avremo raccolte tutte.
Avanzando nei livelli sbloccheremo diverse armi e accessori, equipaggiabili a seconda degli slot disponibili, che andranno a costituire delle vere e proprie build per Rem. Infatti ce ne saranno per tutti i gusti, sia che ci si voglia concentrare su una maggiore potenza di fuoco, sia nel fra rilasciare più anime ai nemici. Non mancheranno anche scudi, bonus alla velocità, raccolta anime automatica e via dicendo.
In generale
NeverAwake presenta oltre 80 livelli a tema da completare, brevi ma funzionali alla meccanica del loop. Graficamente ha davvero tanto stile, con una grafica molto curata e disegnata a mano, così come le animazioni. Inoltre il tutto è accompagnato da una buona colonna sonora, soprattutto il motivo delle boss fight.
Ci sono diversi finali possibili, ma sul come ottenerli non ne parliamo perché una parte del messaggio e del bello del gioco, è proprio scoprire cosa fare per sbloccarli. Inoltre NeverAwake ha un alta formula di rigiocabilità, grazie al suo gameplay semplice e immediato, e alle diverse sfide che si sbloccano una volta completati i vari mondi.
La versione per Nintendo Switch non ha niente da invidiare a quella su PlayStation 5 a livello tecnico, se non alcuni caricamenti leggermente più lunghi, ma il titolo gira alla grande, e la modalità portatile è davvero un’aggiunta molto gradita per questa tipologia di gioco.
Alla fine riuscirà la ragazzina a svegliarsi?