Torniamo un attimo all’E3 2015, il game designer David Crooks incontra un uomo di nome Tyrone Rodriguez. Il signor Crooks aveva bisogno del supporto per la versione console del titolo dungeon crawler Enter The Gungeon di Devolver Digital, e l’azienda del signor Rodriguez, Nicalis, poteva essere utile.
Alla fine di una trattativa tra David Crooks, Tyrone Rodriguez e il capo del marketing di Devolver, Nigel Lowrie, si è deciso che Nicalis avrebbe gestito il porting di Enter The Gungeon per PlayStation 4. Crooks e il suo team di sviluppo hanno fatto firmare a Nicalis un accordo di non divulgazione, dandogli accesso al codice sorgente del titolo. Ma sia Crooks che Lowrie hanno dichiarato alla testata Kotaku, che Rodriguez ha smesso di rispondere alle loro mail che alle loro chiamate, poco dopo.
“Credo che Devolver abbia provato a raggiungerli [il team di Nicalis] un paio di volte, ma non abbiamo avuto risposta. A causa di mancanza di comunicazione, siamo dovuti andare oltre, e trovare un altro partner che ci aiuti con il porting”
Per quanto riguarda Nicalis, si è fatta un certo nome in fatto di storie di ghosting, ma non solo. La piccola software house e publisher si è fatta una certa reputazione nel mondo indie, grazie a titoli quali Cave Story e The Binding of Isaac; ma anche per il suo non trattare benissimo i suoi impiegati, che siano interni o esterni.
Nicalis: il gigante dei piccoli
Nicalis, con sede a Orange County, California, ha circa una ventina di impiegati e gestisce la pubblicazione e porting ma anche titoli originali che però sono sviluppati da altri.
Durante il corso degli anni, i fan stessi hanno notato dei problemi tra Nicalis ed i sviluppatori, ma non è chiara l’estensione di questi ultimi. Per saperne di più, Kotaku ha contattato quattro sviluppatori esterni e sette ex-impiegati di Nicalis, la maggior parte di loro ha preferito rimanere anonimo per evitare eventuali problemi con il gigante indie. Alcuni di loro furono licenziati, altri invece si sono dimessi a causa della frustrazione che causava il lavoro.
Tutti loro erano d’accordo sul fatto che il fondatore dell’azienda, Tyrone Rodriguez fosse un capo difficile. Alcuni hanno dichiarato che era forse un po’ troppo puntiglioso, raggiungendo momenti in cui gli impiegati in questione si sentivano quasi oppressi.
Rodriguez secondo queste testimonianze, era solito spingerli a bere alcolici o fare battute di stampo razzista sul posto di lavoro ed oscillava tra il rimproverarli tantissimo all’ignorarli completamente. Alcuni hanno condiviso chat di lavoro con Rodriguez che usa insulti razzisti, insieme a commenti antisemiti.
“Sviluppare e pubblicare giochi è un sogno per uno staff di appena 20 persone che lavora a Nicalis inc. Alcuni del nostro team sono lì da almeno dieci anni e noi lavoriamo duramente per creare un ambiente ove trattiamo i nostri colleghi con rispetto. Loro sono ciò che l’azienda crea.
Noi non possiamo perdonare comportamenti abusivi ed un posto di lavoro dove regna la discriminazione, speriamo che il successo dei nostri team interni ed esterni continui.
Riguardo al mutuo accordo di non divulgazione tra Nicalis, Devolver (publisher di Enter The Gungeon) e The Game Bakers (sviluppatore di Furi), possiamo solo commentare dicendo che non abbiamo mai firmato accordi di pubblicazione con loro”.
Queste sono le parole che vengono da un membro di Nicalis, il quale ha poi aggiunto che l’azienda non sarebbe tornata sulla questione.
Le testimonianze
Kotaku è riuscita a raggiungere anche lo sviluppatore di The Binding of Isaac, Super Meat Boy e The Legend of Bum-bo (di cui parliamo in questo articolo) Edmund McMillen, che ha lavorato con Nicalis per il porting su console dei suoi giochi dal 2012.
Lo sviluppatore è stato molto diretto, dicendo:”Non è mai stato il mio capo, è sempre stato solo il publisher del mio lavoro” e che avrebbe rallentato i suoi piani riguardanti il lavorare con loro. “Andrò altrove per quanto riguarda il porting di The Legend of Bum-bo o la verdione console di Mewgenics. The Binding of Isaac: Repentance sarà rilasciato come e quando pianificato, il team ci ha messo l’anima in questo DLC, ed è molto vicino al rilascio” ha continuato McMillen.
Altri sviluppatori, invece, avevano troppa paura di parlare del capo di Nicalis a causa della sua grande influenza sulla scena del videogioco indipendente.
Un altro developer che ha pubblicato con l’azienda, con una memo data sempre a Kotaku, ha descritto come questa lasciasse nel buio il destino dei loro titoli, non rispondendo alle mail o chiamate. Per paura hanno preferito rimanere anonimi, ma un vecchio impiegato di Nicalis ha confermato tutto.
“Il livello di controllo che Rodriguez ha sui suoi impiegati è troppo pesante e sicuramente un problema. La questione è “tutto ciò che ti dico, tu devi farlo, perché io sono il capo”.”
Ciò significava perdere giornate di lavoro perché alcune domande rimanevano senza risposte per giorni.
“Stridevo i denti tutto il tempo. Era come se lui volesse davvero prendersi gioco delle persone che sono davvero appassionate o che sono contente di lavorare in questo settore. Perché se lui fa una c***** a qualcun altro, loro probabilmente pensano “oh beh, almeno sto lavorando su questa cosa bella”.”
Un ex-impiegato disse che Rodriguez avrebbe monitorato gli account personali di Twitter per fare in modo che non interagissero con certe persone.
“Ordinava shots di superalcolici e ci spingeva a berli e se mostravamo esitazione ci diceva:”Dai, non fare la f*******”.”
A volte capitava che gli sviluppatori fossero ubriachi mentre Rodriguez non prendeva nulla, tutto questo prima di parlare di affari con loro.
“Non è molto professionale… in altre aziende sarebbe un grosso caso di Risorse Umane, ma non ce n’è una a Nicalis. Dovevamo fare rapporto da soli, ma se sei tu stesso [il capo] a violare le tue stesse norme, a chi dovevamo fare questo rapporto?”
Quindi Nicalis è nel puro caos, se tutto questo risultasse vero, sarebbe un enorme caso mediatico e non solo. Vedremo lo svolgersi di questa triste pagina del mondo indie.
Se vuoi saperne di più, ti consiglio di leggere questi articoli di Kotaku, e PCGamer. Quest’ultimo narra della vicenda di McMillen con Nicalis. Entrambi gli articoli sono in lingua inglese, ma davvero facili da comprendere se si mastica un minimo la lingua anglosassone.