Niche: a genetics survival game è un titolo che miscela il genere simulazione allo strategico a turni con dinamiche Rogue. Precedentemente pubblicato su Steam, il titolo di Stray Fawn Studio approderà su Nintendo Switch il 3 settembre 2020.
Gameplay: mangia, sopravvivi, riproduciti!
Il gameplay di Niche è basato sulla sopravvivenza darwiniana delle specie animale. Il concetto di fondo del titolo si lega alla teoria secondo cui solo alcune specie si adattano all’ambiente riuscendo a sopravvivere. Ma questo significato di fondo è strettamente collegato al DNA e alle meccaniche della genetica. Lo scopo del giocatore è quello di creare una colonia di animali sempre più forti e resistenti, che riescano a sopravvivere nei vari biomi. Questo risultato si ottiene combinando le componenti genetiche migliori di ciascun esemplare, tramite l’accoppiamento. Gli animali sono generati proceduralmente e possono essere pacifici e adatti alla riproduzione oppure ostili e attaccare. Il game over avviene quando tutti gli animali nella partita muoiono, che sia per cause naturali o contingenti.
Le meccaniche di gioco sono scandite da tre azioni: mangiare, difendersi dagli attacchi e riprodursi. L’aspetto più interessante di Niche è il legame di un titolo survival con il genere strategico a turni. Infatti, il giocatore deve ponderare molto bene le sue azioni!
Ogni giorno, l’animale può muoversi solo di alcune caselle e compiere un massimo di tre-quattro azioni. Al termine di ogni giornata, la vita dell’esemplare si accorcia sempre di più, è quindi necessario valutare se muoversi avanzando nell’habitat alla ricerca di cibo, o se è meglio rimanere in stasi e accoppiarsi prima che la natura faccia il suo corso.
Insomma, sicuramente un gameplay che non lascia piene libertà di scelta ma che spinge alla ricerca spasmodica dell’accoppiamento, trascurando le dinamiche di sopravvivenza che vengono inevitabilmente poste in secondo piano. Il suggerimento insito al titolo è quello di accoppiarsi più possibile e non sprecare azioni in altre attività, se non per esigenze inevitabili (il cibo finisce o si viene attaccati e ci si deve difendere).
Il problema sostanziale del titolo è proprio legato a queste tre azioni. Una tale ripetitività non può tenere a lungo l’attenzione del giocatore. L’unico divertimento in Niche è quello di combinare i più di 100 geni tra loro per generare le proprie specie ma questo, da solo, non può bastare a giustificare l’acquisto di un gioco. Nella vita reale, l’equivalente è quello di far rimbalzare una palla tutto il giorno, attività simpatica ma che può stancare dopo qualche ora!
Sebbene Niche: a genetics survival game sia concepito con un chiaro scopo educativo per i più giovani, i comandi non sono proprio così intuitivi per un bambino. Il mondo di gioco non è abbastanza accattivante per lo scopo e, in più, è concepito solo in single player. Non è possibile giocare in cooperativa di due persone e nonostante il gameplay possa essere considerato pressoché infinito, non è così longevo come vuole far credere. Dopo che si crea una colonia più o meno grande di animali, cosa spinge il giocatore a continuare? Il gameplay è fine a se stesso: scarsa interazione con gli animali e nessuna attività extra. Ogni creatura ha delle proprie skill, capacità e patrimonio genetico che il giocatore vede su schermo, ma non esiste di loro una descrizione più caratteristica e accattivante.
Grafica e sound non sono competitivi nella realtà videoludica odierna
Non siamo più negli anni’90 e questo è bene che si consideri. Viviamo in una realtà in cui anche i più piccoli vengono educati, sin da subito, all’uso di schermi e tablet. La grafica di molti di questi giochi interattivi è, nella maggior parte dei casi, a un livello nettamente superiore di quella presentata in Niche su Switch e questo vale anche per il sound. Nella realtà videoludica odierna, la grafica non è un valore che si può trascurare, deve essere accattivante, specie se ci si rivolge ad un pubblico giovane.
Niche presenta un comparto grafico sufficiente ma stantio e statico che invoglia poco il giocatore. Sebbene è un difetto che la vecchia generazione di giocatori, che ha avuto a che fare con i pixel, può far passare, non credo che la nuova generazione sia altrettanto tollerante a questo proposito. Non è un elemento essenziale ma è comunque un elemento importante all’interno di un titolo e in Niche è un po’ carente.