Fin dal suo lancio nel 2017, NieR Automata, opera videoludica che inserisce un importante tassello nel complesso mosaico del racconto multimediale dello sceneggiatore Yoko Taro, ha fatto molto parlare di sé. Nelle ultime ore però, il titolo è salito particolarmente alla ribalta a causa di una polemica che sta infiammando la community, portando molti utenti a bombardare la pagina Steam del titolo con recensioni negative.
In particolare, nelle ultime ore NieR Automata ha fatto il suo debutto su Xbox Game Pass come parte dell’ampia offerta videoludica proposta dall’abbonamento targato Microsoft. Fin qui tutti contenti, un gioco del calibro di NieR Automata rilasciato gratuitamente non può che fare la felicità dei videogiocatori, perlomeno per coloro che possiedono una Xbox e l’abbonamento in questione. Un po’ meno entusiasti della cosa si sono rivelati gli utenti Steam.
NieR Automata, tante versioni… troppe versioni!
La polemica, a tratti sterile, ma anche sensata da un certo punto di vista, riguarda il fatto che la versione di NieR Automata rilasciata con l’Xbox Game Pass sia la Game of the YoRHa, mentre quella rilasciata su Steam su quella conosciuta come Become as a God Edition. Il vero problema nasce dal fatto che la prima versione risulti migliore della seconda, e i videogiocatori si stanno lamentando del fatto che una versione gratuita sia più performante di una a pagamento, che fin dal day one su PC presenta problemi di ottimizzazione. Benzina sul fuoco, grazie alle caratteristiche di Xbox Series X e S, il titolo gode anche di un boost grafico e agli fps.
Square Enix e Platinum Games non si sono ancora espresse a riguardo, magari colte in contropiede dalla polemica, soprattutto perché, essendo avvenuto il lancio di NieR Automata su PC per l’appunto nel 2017, le due compagnie saranno ormai focalizzate su altri progetti. Questo però ci porta a una riflessione importante: è ancora possibile nel 2021 lasciare un titolo al suo destino? Se un gioco ha dei difetti evidenti in una delle sue versioni, è possibile che gli sviluppatori se ne lavino le mani passando subito ad altro? Magari a una versione successiva? (va infatti considerato che NieR Automata ha fatto il proprio debutto su console Xbox solo nel 2018).
Una cosa è sicura, dopo il caso Cyberpunk 2077 l’industria videoludica forse ha imparato qualcosa (è ancora troppo presto per dirlo), quello che ci auguriamo è che le promesse fatte in campagna marketing vengano prese sul serio da sviluppatori e publisher, e soprattutto che dopo il lancio i titoli continuino sempre a essere supportati, per dare all’utente (pagante o meno) un prodotto degno di essere giocato.
Inoltre, un caso simile lo abbiamo già visto nel 2019, dopo l’annuncio dell’esclusività temporale di Metro Exodus su PC per Epic Games Store, i fan in segno di protesta (o meglio, rivolta) si riversarono sulla pagina Steam di Metro: Last Light (il titolo precedente) per sommergere il titolo di recensioni negative. Un segnale che molto spesso la libertà di parola dell’utenza sfugge di mano e sfocia in dimostrazioni di scarsa capacità logica. Tu che ne pensi? Ci vediamo nei commenti per discuterne assieme!