Niffelheim è uno di quegli indie decisamente interessanti, che riesce subito a crearsi una piccola nicchia di appassionati grazie a diverse caratteristiche uniche, che lo distaccano dalla massa. In questo caso, il gioco si pone come un survival davvero particolare, il quale unisce le meccaniche di sopravvivenza a un gameplay da dungeon crawler e a un’estetica subito riconoscibile.
Il risultato è un survival 2D decisamente complesso, che però si presta benissimo a una fruizione mobile, anche grazie alla grandissima semplicità delle meccaniche. Esagerando, potremmo persino dire che Niffelheim dà il meglio proprio su smartphone, vista la natura del gameplay e la lentezza generale del combattimento e dell’esplorazione, che permettono di traslare facilmente i comandi su uno schermo touch.
Niffelheim: l’atmosfera vichinga che non invecchia mai
Niffelheim prende a piene mani dalla mitologia Norrena, dando in pasto agli appassionati un contesto narrativo davvero suggestivo. Il nostro protagonista è un guerriero vichingo deceduto da poco, la cui anima è diretta verso Asgard. Durante questo viaggio ultraterreno, però, alcuni demoni deviano la traiettoria dell’anima del protagonista, facendola approdare nelle terre di Niffelheim, un luogo inospitale, abitato da spiriti e demoni poco amichevoli.
Da vero guerriero, il protagonista deve quindi farsi strada in questi territori, equipaggiandosi e affrontando i terribili mostri che custodiscono i frammenti di porta necessari per accedere al regno di Asgard. Da questo breve incipit, la storia non viene approfondita più di tanto, tolti alcuni brevi dialoghi con i vari personaggi secondari sparsi negli ambienti di gioco.
Il titolo vanta però un’atmosfera davvero suggestiva, soprattutto grazie allo stile artistico che accompagna costantemente il giocatore. Chiaramente, però, il piatto forte del gioco è il suo gameplay, che parte da semplici basi, ma si dimostra complesso e interessante.
Sopravvivere nelle inospitali terre di Niffelheim
Alla base, Niffelheim è un survival, dove quindi gli elementi portanti del gameplay sono la raccolta di risorse varie e il crafting. Partendo dalla nostra base, abbiamo la possibilità di esplorare le terre circostanti, cercando gli ingredienti necessari per le varie ricette di creazione, che servono per sopravvivere, migliorare la nostra base e potenziare il nostro personaggio.
Tutto inizia proprio dalla scelta di quest’ultimo. Prima di iniziare la partita, infatti, possiamo selezionare una tra quattro classi diverse, che ci fanno partire con statistiche uniche e abilità passive. Una volta iniziato, poi, ci troviamo davanti alla nostra fortezza, che all’inizio è letteralmente una capanna spoglia.
Raccogliendo legname è possibile costruire mura, torri e difese, mentre raccogliendo pietre dalla miniera è possibile costruire i ben quattro tavoli di crafting presenti all’interno dell’edificio. Da qui si capisce facilmente la grandissima importanza del crafting: praticamente tutto dipende da qui, dal cibo, all’ equipaggiamento, alle difese delle base e così via.
Di base, durante le partite a Niffelheim si esplorano le terre in superficie, in modo da cercare l’occorrente necessario a potenziare il nostro personaggio, creando armi e armature di ogni tipo, e a migliorare il nostro insediamento in vari modi, che vanno dalle mura esterne ai tavoli per la creazione all’interno. Per la maggior parte del tempo, quindi, si esplora e si raccoglie.
Tutto questo, però, non è fine a sé stesso: potenziare la fortezza è necessario per difenderci dalle ondate di mostri che, casualmente, attaccheranno il nostro insediamento. I nostri sforzi, infatti, non basteranno a respingerle e di conseguenza non bisogna ignorare le difese della base.
Si aggiunge poi il potenziamento del nostro protagonista, attraverso la creazione di armi, scudi, armature ed equipaggiamento di ogni tipo, necessario anche per la caccia. L’obiettivo di Niffelheim è infatti quello di uccidere i vari boss sparsi nei dungeon di gioco, in modo da ottenere tutti i pezzi della porta di Asgard. E’ quindi necessario prepararsi a dovere, creando equipaggiamento degno di questo nome, pozioni e così via.
Si aggiunge poi una barra della fame, che scende progressivamente durante l’esplorazione. Per ripristinarla entra nuovamente il gioco il crafting e, in particolare, le varie ricette che è possibile cucinare.
Ma come accennato, Niffelheim non è solo una raccolta di oggetti. Il combattimento riveste un ruolo vitale nella progressione e, per quanto sia convincente, è proprio qui che il titolo inizia a scricchiolare. Durante gli scontri possiamo utilizzare tre tipologie di armi da mischia, affiancate da alcune armi a distanza. Indipendentemente dal tipo di arma, però, abbiamo solo un attacco “normale” da poter utilizzare, che può essere alternato alle parate con lo scudo.
I nemici, dall’altra parte, si riducono poche tipologie e generalmente hanno dei moveset prevedibili e lenti. Se questo enfatizza ancora di più l’importanza del crafting – visto che l’efficienza delle armi dipende soprattutto dalla loro qualità – dall’altra parte ci troviamo davanti a degli scontri lenti, macchinosi e ripetitivi. Tutto, infatti, si riduce a un attacco e a poche parate e spesso e volentieri la vittoria dipende semplicemente dal nostro equipaggiamento.
La situazione migliora con i boss ma, anche in questo caso, buona parte del nostro successo dipende dalla nostra preparazione. Niffelheim vanta quindi una componente survival davvero interessante, grazie al gran numero di ricette e di potenziamenti creabili ma, dall’altro lato, propone un sistema di combattimento molto banale.
Infine, va detto che il loop di gameplay è comunque ripetitivo e poco vario, dato che l’esplorazione di scenari 2D, unita alla poca varietà di nemici, non garantisce una buona varietà di situazioni. In ogni caso, nonostante le singole meccaniche non siano troppo profonde, la struttura di gioco che le unisce tutte risulta comunque convincente e, in fin dei conti, delinea un’esperienza divertente.
Su smartphone, peraltro, queste mancanze sono anche meno gravi. La semplicità delle meccaniche è infatti un punto a favore, quando si cerca un tiolo non troppo impegnativo e, soprattutto, fruibile su uno schermo touch. Giocato su un dispositivo portatile, magari anche per brevi sessioni, Niffelheim riesce a essere più soddisfacente di quanto non sia stato su home console o PC e quanto anche grazie all’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori per il porting.
I controlli, i menù e l’interfaccia sono davvero ottimi e la navigazione tra le varie schermate è sempre agevole. La semplicità del combattimento e la generale lentezza di gameplay, poi, rendono il titolo comodamente fruibile anche su smartphone. Il risultato è un survival action divertente che, pur non riuscendo a eccellere, resta comunque un ottimo gioco da avere sul proprio dispositivo mobile.
Tecnicamente lodevole
Il comparto tecnico di Niffelheim è davvero ottimo, grazie a personaggi e scenari molto dettagliati. Questo è reso possibile dallo splendido comparto artistico del gioco, che propone scenari e sprite che richiamano quasi dei disegni “fatti a mano”, creando quindi un colpo d’occhio sempre piacevole. Le animazioni, invece, sono fin troppo macchinose.
Peraltro, vale lo stesso discorso di prima per quanto riguarda lo smartphone: se su console il comparto tecnico può essere considerato “bello ma non bellissimo”, su mobile siamo invece davanti a uno dei videogiochi esteticamente più belli tra quelli disponibili. Difficilmente, infatti, i giochi per smartphone vantano un’estetica così accattivante.
Il comparto sonoro è invece eccellente, grazie a effetti audio soddisfacenti, uniti a musiche solenni, che contribuiscono in modo consistente a creare l’atmosfera del titolo.