Ninja JaJaMaru: The Lost RPGs è una collana di due titoli, proposta da ININ Games e City Connection la quale va a completare il trittico di titoli distribuiti sulla saga di JaJaMaru ovvero Ninja JaJamaru: The Legendary Collection e Ninja JaJaMaru: The Great Yokai Battle+Hell.
All’interno di questa collection saranno presenti due titoli della saga JaJamaru ovvero Ninja JaJaMaru: Ninpouchu, uscito nel 1989 e che per il suo debutto in Nord America e Europa prende il nome di Ninja Jajamaru: The Skill Book mentre il suo sequel, uscito nel 1990, corrisponde al nome di Ninja JaJamaro: Gekimaden – Maboroshi no Kinmajou, ma dalle nostre parti lo chiameremo, più semplicemente, Ninja JaJamaru: The Legend of the Golden Castle.
Nonostante si trattino di due sequel, i giochi differiscono particolarmente sotto lato gameplay. Infatti il primo ti darà una giocabilità molto simile ad un Final Fantasy, quindi combattimenti a turni, una mappa gigantesca da esplorare con visuale dall’alto, il secondo, invece, sarà un Action RPG più simile al primo capitolo di The Legend of Zelda.
Parto subito con il dirti che uno dei due titoli è invecchiato molto meglio dell’altro, ma nonostante ciò la cosa che mi sono chiesto a più battute durante le mie run è stato: “Ma c’era veramente bisogni di creare una collection simile?” Prosegui nella lettura e scoprirai la risposta a questa domanda.
La trama dei due Ninja JaJaMaru: The Lost RPGs!
Come dicevo prima, i due titoli sono uno i sequel dell’altro, nonostante abbiano due gameplay profondamente diversi. Le due trame tra l’altro non sembrano nemmeno troppo collegate tra loro.
La trama di Ninja JaJaMaru: The Skill Book
In The Skill Book sarai il protagonista JaJamaru che dovrà investigare su una serie di strani accadimenti, come ad esempio l’apparizione di mostri ovunque. Andando avanti nel gioco scoprirai che questi sono gli abitanti della città di Edo, i quali sono stati trasformati in degli Yokai. Se non sai cosa sono gli Yokai, si tratta della parola giapponese per definire i fantasmi o comunque i demoni.
Oltre a questo è stato rubato anche il libro degli Shinobi, ovvero un tomo che contiene tutta la conoscenza dei Ninja. Partirai, insieme alla principessa Sakura, a combattere e sconfiggere la calamità che ha causato tutto questo e dovrai recuperare il libro che è stato trafugato.
La trama di Ninja JaJaMaru: The Legend of the Golden Castle
The Legend of the Golden Castle si apre con un samurai ferito che arriva al villaggio dei Ninja. Il samurai, di cui non conosciamo il nome, dice che il suo castello è stato attaccato da strani mostri, ma soprattutto che la principessa Sakura, insieme al suo signore, sono stati rapiti.
Scoprirai, poi, che tutto ciò era già stato scritto da un’antica profezia ovvero quella del Great Demon (il Grande Demone). Questa recita che quando il monaco dell’inferno si risveglierà, anche il ritorno del Great Demon sarà vicino. Alla fine il samurai consegnerà al capo del villaggio Ninja una pergamena appartenente al suo signore. Qui JaJaMaru dovrà partire all’avventura per risvegliare gli otto spiriti sigillati affinché la profezia non si avveri.
Come puoi ben vedere le trame sono molto scollegate tra di loro, ma soprattutto sprizzano anni ’80 da tutti i pori. Ci sono i Ninja, le profezie, le principesse rapite, i demoni e tutti quei clichè che tipici delle produzioni di quegli anni.
Gameplay davvero differente
Ti ho già accennato all’inizio di questa recensione che i titoli della collection sono particolarmente differenti tra di loro. Infatti The Skill Book è fondamentalmente un clone di altri mostri sacri del genere tcome ad esempio Final Fantasy, quindi combattimenti a turni e mappa gigante da esplorare, mentre The Legend of the Golden Castle è molto più simile al primo The Legend of Zelda, ovvero ti trovi di fronte al più classico degli action RPG.
Per forza di cose si deve parlare dei due titoli in maniera separata, visto che i due JaJaMaru non hanno davvero nulla in comune se non il menù iniziale dove si potrà facilitare la quest che ti appresti ad affrontare. Ma ci fermiamo qui perché poi, anche entrando in questo menù di Cheats, i benefici saranno molto diversi.
Il Gameplay di Ninja JaJaMaru: The Skill Book
Per muovere JaJaMaru, utilizzerai il joystick analogico sinistro o il D-Pad durante l’esplorazione del mondo di gioco, le città e le dungeon. Ovviamente durante l’esplorazione ti imbatterai nei tanto temuti incontri casuali (un must per un titolo che ha più di 30 anni sul groppone) dove dovrai sconfiggere i nemici prima che svuotino la tua barra della salute.
Come in ogni RPG che si rispetti sconfiggi più nemici possibile per poter guadagnare punti EXP e quindi sali di livello. Così facendo potrai sconfiggere nemici sempre più potenti e acquisire abilità speciali, chiamate Jutsu le quali consumano la barra JP. In una parola dovrai fare il così detto farming.
Nel caso tu abbia commesso qualche errore durante la tua run potrai premere il pulsante ZL, per poter rifare una determinata sezione del livello.
Come puoi ben vedere il tutto è molto “straight forward” soprattutto per chi vive a pane e giochi di ruolo. Il problema più grosso è rappresentato dall’estrema lentezza del gioco e dal fatto che questo sistema di combattimento a turni ormai è invecchiato particolarmente male.
Per ovviare a questo problema è stato aggiunto un menù dove potrai diminuire del 50% gli incontri casuali, raddoppiare i punti esperienza, ma anche l’oro acquisito dalle varie battaglie. Questo alleggerisce il peso degli anni del titolo, ma risulta ancora insufficiente a dare un’esperienza appagante. Il fatto poi che gli scontri vengano rappresentati solo da una foto con del testo, dove non c’è nessuna animazione, sicuramente non aiuta The Skill Book dall’uscire da questa monotonia.
Infine, potrai decidere di usare il menu Cheats e attivare dei trucchi che potrebbero totalmente stravolgere il gioco. Questi includono la possibilità di avere JaJaMaru e Sakura con la barra della salute sempre piena, dare loro punti JP illimitati per poter usare le loro abilità Jutsu quando lo desideri, regalare al party oro illimitato per comprare qualsiasi cosa, eliminare gli incontri casuali in modo che rimangano solo le battaglie obbligatorie, aggiungere il tocco della morte, grazie al quale un solo colpo dei tuoi personaggi sconfiggerà l’avversario, o attivare il potere divino, che ti darà tutte le statistiche al massimo.
Il Gameplay di Ninja JaJaMaru: The Legend of the Golden Castle
Se The Skill Book è fondamentalmente un clone di Final Fantasy, The Legend of The Golden Castle prende fortissima ispirazione da un altro caposaldo della libreria Nintendo NES ovvero il primo The Legend of Zelda. Il titolo, rispetto al primo di cui ho parlato prima, risulta nettamente più godibile, visto che l’azione è molto più frenetica e variegata.
Inizierai la tua avventura con una catena come arma base, ma altri oggetti diventeranno disponibili man mano che si andrà avanti nel titolo. Questi includeranno bombe, shuriken e l’olio per la lampada utile per illuminare grotte e dungeon bui.
Come ci si può aspettare, tutti i dungeon termineranno con una battaglia contro un boss e molte di queste rappresenteranno una buona sfida per il giocatore, anche se alla fine dei conti si tratta semplicemente di imparare a memoria il pattern degli attacchi per capire come e quando colpire. Anche qui abbiamo la funzione Rewind e la possibilità di abilitare il menù dei cheats per rendere la nostra avventura con JaJaMaru più agevole.
Graficamente 8 Bit
C’è davvero pochissimo da dire, la grafica è quella che ti aspetteresti da un classico gioco uscito sulla vecchia Nintendo Entertainment System. Grafica pixellosa, che non ha ricevuto nemmeno un aggiustamento e una visuale dall’alto tipica degli RPG che nascevano i quegli anni. Diciamo che bisogna proprio essere dei super nostalgici per riuscire ad apprezzare una grafica così vetusta.
Per digerire un po’ meglio questa grafica, ININ ha deciso di aggiungere i vari filtri che aggiungono le scan lines (i quali ricreano la sensazione di essere davanti ad un vecchio tubo catodico) e la possibilità di sistemare l’aspect ratio dell’immagine. Poco, pochissimo altro.
Il tempo non è clemente
Se hai letto come si svolge il gameplay di questi due titoli, hai capito a cosa vai incontro nel caso decidessi di portarti a casa JaJaMaru: The Lost RPGs!. Fondamentalmente due titoli vecchissima scuola, uno con i combattimenti a turni e l’altro più action.
La domanda che sorge veramente spontanea è ce n’era davvero bisogno? Sinceramente no, perché dopotutto ci troviamo di fronte a due giochi praticamente sconosciuti e che sono stati relegati per la quasi totalità del loro tempo, nelle terre del Sol Levante. Il problema è che questa collection ha fallito pesantemente la prova del tempo, visto che ti troverai di fronte a due titoli che non sviluppano nessun fascino e che oggi sono davvero pesanti da giocare viste le loro meccaniche particolarmente datate.