Una delle più grosse spine nel fianco, nonchè difetto strutturale, di Nintendo Switch è il drift dei Joy-Con.
Ne abbiamo parlato più volte, e la stessa Nintendo ha parzialmente riconosciuto il problema (cosa che avviene estremamente di rado) dando quindi riscontro ad un difetto molto diffuso e radicato, pur non ammettendo che si tratti di un difetto strutturale del pad.
Se non ne avessi ancora sentito parlare, sappi che per farla breve, si tratta di un malfunzionamento dell’analogico dei controller di Switch che non rispondono ai comandi del giocatore. Il drift si manifesta in maniera casuale, provocando un movimento incontrollato, anche in assenza di comandi impartiti dal giocatore.
Nintendo, in ogni caso, non ha fornito una vera e propria soluzione, limitandosi a rimborsare i giocatori che avessero sostenuto spese di riparazione per i propri controller.
Questo ha causato una prima ondata di class action negli Stati Uniti, paese dove l’azione collettiva è una pratica diffusa, a ha fatto seguito una nuova azione legale in questi ultimi giorni.
In questo caso, la causa è incentrata su un giocatore che ha riscontrato problemi di drift contre diverse paia di Joy-Cons, anche dopo averle mandate in riparazione a Nintendo stessa.
Nella documentazione processuale è presente un’analisi tecnica di un esperto, che dichiara comeil drift dei Joy-Con sia causato dall’usura dei pad interni presenti all’interno del controller.
Questa dichiarazione conferma l’accusa lanciata al colosso nipponico di mettere in atto una strategia di obsolescenza programmata, per cui pur essendo a conoscenza del problema (presente anche su Switch Lite) non sarebbe intenzionata a risolverlo, arrecando un danno ai consumatori.
Gli avvocati del querelante infatti accusano Nintendo di essere a conoscenza del difetto, ma di non volere informare i clienti; a tal proposito citano i dossier delle associazioni di consumatori europei e le scuse formali del presidente di Nintendo a proposito del problema.
Il perdurare della situazione, tuttavia, aggrava la posizione della grande N che, prima o poi, dovrà fare i conti con un problema ormai noto a tutti.