Stando a quanto riportato dall’indice Nikkei, Microsoft, Sony e Nintendo sarebbero pronte ad abbandonare la produzione delle console in territorio cinese, migrando verso altri paesi. La notizia non è ancora stata conferma pubblicamente dai produttori di Xbox e PlayStation, mentre Nintendo in serata ha ufficialmente annunciato di aver spostato alcune parti della progettazione di Nintendo Switch in un altro paese asiatico.
Al momento Nintendo ha annunciato che la produzione di Switch continuerà ad essere in Cina ma parte di essa abbandonerà l’area di Shenzen, Shangai e Pechino in favore del Vietman. Molto probabilmente un annuncio ufficiale arriverà anche da parte di Microsoft e Sony, considerando che tanti altri produttori come Lenovo e HP hanno deciso di spostare la manifattura dei loro prodotti fuori dal paese. Il motivo è presto detto: i dazi di Trump, che colpirebbero con un aumento di prezzo decisamente insostenibile per i consumatori console, PC, cuffie, tastiere e mouse.
Pur non essendo ancora ufficialmente una legge ma solo una proposta, già qualche settimana fa Microsoft, Nintendo e Sony avevano lanciato un comunicato congiunto, specificando che i possibili nuovi dazi avrebbero avuto ripercussioni non da poco sull’intero mercato. Ora arriva il report di Nikkei e l’ufficialità della casa di Kyoto, una mossa che sicuramente serve a cautelarsi fino a quando non si avrà la certezza dell’approvazione (oppure no) della proposta di legge. Questo apre un altro, inquietante interrogativo: se da una parte i consumatori saranno praticamente “salvi”, il mercato del lavoro cinese invece potrebbe incontrare una crisi, considerando che moltissime aziende basano la loro economia sugli appalti da parte dei big player della tecnologia.
Allo stato attuale ovviamente non resta che attendere maggiori informazioni in merito sulle proposte di legge. Sicuramente il settore hardware terziario potrebbe subire uno scossone non da poco se lo scenario cambierà con l’approvazione dei nuovi dazi proposti dall’amministrazione Trump.