Nintendo recentemente ha lanciato un procedimento legale contro la nota piattaforma Discord, rea di aver, tramite l’utente GameFreakOUT rilasciato l’ormai noto “TeraKeak” che ha sconvolto l’intera community Pokémon lo scorso anno. Adesso, il gigante dei videogiochi vuole sapere i nomi, i numeri e tutto quello che riguarda le persone coinvolte in questo caso.

Nintendo e il TeraLeak
La notizia è stata diffusa attraverso dei documenti legali depositati presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti della California Settentrionale(tramite Polygon). Sembra che Nintendo abbia richiesto un mandato di comparizione per obbigligare Discord a consegnare tutte le informazioni personali legate all’utente responsabile della fuga di notizie, nello specifico si richiedono il nome, l’indirizzo email, l’indirizzo IP e altro.
Discord al momento non si è ancora esposta, e non ha risposto pubblicamente alle richieste, la sua politica di privacy è però piuttosto chiara, se i tribunali ordineranno di consegnare i documenti è molto probabile che l’azienda lo farà.

Il devastante TeraLeak
La famosa faccenda del TeraLeak è iniziata nell’ottobre del 2024, mostrando molte informazioni sensibili tiesrvate solamente agli sviluppatori e portandole ad un pubblico più vasto. Tra questi, documenti interni e persino informazioni legate al nuovo Pokémon Legenda: Z-A, ancora in fase di sviluppo e non ancora rilasciato. Il TeraLeak ha rivelato sprite scartati, concept art, prototipi multiplayer e, cosa ancora più preoccupante, dati sensibili collegati ai dipendenti di Game Freak.
Andando ad approfondire la vicenda sembra che non si sia trattato solo du un “semplice” furto di informazioni frutto di un hacking per il gusto di farlo. La violazione sembra essere stata così ampia che, a quanto pare, ha esposto anche io registri finanziari e i dati interni dei dipendenti. E sembra essere proprio su questo punto che i fan più accaniti dei leak all’interno della community si sono concentrati.

Non si scherza con Nintendo
Come chi segue le vicende di Nintendo da ormai alcuni anni a questa parte sa bene, la casa giapponese ha una lunga storia di guerra ai leaker. Nel 2019 infatti, due leaker che avevano pubblicato informazioni su Pokémon Spada e Scudo, sono stati colpiti da una multa di 150.000 dollari ciascuno. Nintendo inoltre non è nuova nel concentrare le sue attenzioni sulle piattaforme online, in passato infatti ha già citato in giudizio sia Discord che 4chan.
Anche se questa citazione in giudizio al momento non sembri confermare un’imminente azione legale da parte di Nintendo, è certamente un avviso da parte della casa giapponese di non scherzare con i suoi brand ed è anche una dimostrazione della decisone con cui essa vuole dimostrare il suo pugno duro verso tutti i leaker. L’ultima volta che Nintendo ha citato in giudizio Discord, la questione si era conclusa con una causa legale e con degli accordi.
Nel caso in cui il tribunale confermi la citazione in giudizio, Discord sarà legalmente obbligata a fornire informazioni identificate sulla persona responsabile del leak. Da quel momento, Nintendo avrà tutto quello che gli serve per intentare un’azione civile. Il carcere sembra essere un’opzione improbabile, quello che è certo però è che al malcapitato non mancheranno grosse somme di denaro da dover versare nelle casse di Nintendo.