L’industria dei videogiochi è stata negli ultimi anni teatro di numerose proteste e rivendicazioni da parte dei lavoratori, i quali hanno denunciato condizioni di sfruttamento, precarietà, stress e conflitti con i datori di lavoro. Per difendere i propri diritti e interessi, molti lavoratori hanno deciso di organizzarsi in sindacati, iniziando cosi a negoziare con le aziende del settore. Questa situazione ha creato tensione e attenzione sulle politiche e le pratiche delle grandi aziende dei videogiochi, tra cui Nintendo.
Nintendo: una nuova fase?
Il presidente di Nintendo of America, Doug Bowser, ha rilasciato un’intervista al sito Inverse, in cui ha espresso la sua opinione sul fenomeno della sindacalizzazione dei lavoratori dei videogiochi. Bowser ha affermato che Nintendo non ha sindacati all’interno della sua organizzazione, ma non perché sia contraria alla loro esistenza, bensì perché non li ritiene necessari. Secondo il dirigente i dipendenti di Nintendo sono molto soddisfatti e motivati nel loro lavoro, come dimostrano i dati sulla fidelizzazione e sul turnover, inoltre la compagnia ha sempre cercato di creare una cultura inclusiva, la quale favorisce l’equilibrio tra lavoro e vita privata e che si ispiri alla missione di portare sorrisi alle persone.
Ovviamente Bowser ha anche dichiarato di rispettare il diritto alla sindacalizzazione dei lavoratori, dato che Nintendo è sempre aperta al dialogo e al feedback, infatti garantire il benessere e la soddisfazione dei suoi lavoratori è la loro principale priorità. Infine Bowser ha fatto un riferimento a Microsoft ed al suo comportamento con Activision Blizzard King, dato che la posizione e neutrale ma favorevole sulle questioni sindacali sono simili alle loro.
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