All’inizio della settimana, Nintendo ha annunciato che insieme al suo partner cinese, il gigante Tencent, avrebbe iniziato a vendere la sua attuale console ammiraglia – Nintendo Switch – in Cina il 10 dicembre. Ora, a quattro giorni dal lancio, l’equivalente cinese di eBay ha svelato i primi numeri. Il sito in questione è JD.com, e per trattarsi solo dei primi preordini abbiamo a che fare con vendite enormi.
Quanto enormi? Stando all’account Twitter della divisione cinese di Nintendo, i dati di JD si aggirano già sulle 50.000 unità. Cinquantamila console nel giro di cinque giorni equivale a una media di diecimila preordini ogni giorno. Se dobbiamo essere precisi, la variante “calzini spaiati” della console (quella con i Joy-con di colori blu e rosso, per intenderci) è già finita sui carrelli di 27.631 persone, mentre quella “classica” monocromatica si è accaparrata 27.735 preordini. Il sito Niko Partners ha aggiunto un dettaglio sostanzioso: ad esprimere il proprio interesse, in Cina, sono stati già in ottantamila, ricorrendo sia a JD.com che al suo compare TMall.
An “un-iQue” console
Prima che la data di lancio venisse ufficialmente svelata in Cina, le alte sfere di Tencent hanno espresso un pizzico di scetticismo in merito al successo di Switch, notando le vendite in altre parti del mondo ma senza aspettarsi risultati stellari sul suolo cinese. Allo stesso modo, l’attuale presidente di Nintendo – il rampollo della Pokémon Company, Shuntaro Furukawa – ha commentato di recente di come la Grande N non si aspettasse alcuna sorta di “impatto significativo” sui risultati finanziari di quest’anno.
Non tutti i dubbi sono infondati: il Nintendo 64 è noto per aver debuttato in Cina sotto il nome di iQue (per aggirare la politica antivideoludica della nazione più popolosa al mondo) solo dopo il debutto del suo successore, il Nintendo GameCube, nel resto del mondo. Molto probabilmente, un po’ di cautela è tuttora d’obbligo, ma tutte le parti coinvolte saranno ben felici di essersi preoccupate a vuoto. Che dire, Nintendo Switch sembra non voler accennare a mordere il freno. Chissà cosa ne pensa Brenna Hillier?