Nippon Ichi Software, più nota ai molti anche come NIS, ha proposto e propone dei giochi che, pur non risultando sempre ottimi titoli, portano innovazione e sperimentazione nel mondo videoludico. NIS Classics Volume 1 ne è l’esempio; al suo interno contiene due titoli risalenti all’epoca PlayStation 2, ovvero Phantom Brave: The Hermuda Triangle e Soul Nomad & The World Eaters che già in quei tempi cercavano di proporre molta innovazione in un genere che spesso invece ricade nel copia e incolla.
Questa NIS Classics Volume 1 farà la gioia di tutti i videogiocatori appassionati di giochi di ruolo strategici grazie al ritorno di questi due titoli; un’ottima occasione per goderseli nuovamente o giocarli per la prima volta. Possiamo assicurare che, anche se sono ormai passati diversi anni, i titoli sentono il peso degli anni solo a livello grafico.
Sebbene nessuno di questi due giochi abbia raggiunto il successo della serie principale di NIS, ovvero Disgaea, di quest’ultima ne ricordano tantissimo lo stile, soprattutto graficamente e a livello di animazioni, ma anche nei toni umoristici anche se, sempre rispetto Disgaea, entrambe queste storie avranno dei toni più maturi. Andiamo a vederli uno per volta nella nostra recensione.
NIS Classics Volume 1: Phantom Brave
La storia di Phantom Brave: The Hermuda Triangle racconta le vicende di Morona, giovane e dolce ragazzina tredicenne, rimasta orfana dalla tenerissima età di 5 anni. A farle compagnia, ma più da guardiano c’è Ash, un fantasma. Ash lavorava con i genitori di Morona, dei Chroma, individui dotati di particolari poteri che si occupano di casi sovrannaturali, fino al giorno in cui una maligna entità nota col nome di Sulphur li uccise.
Con un ultimo disperato tentativo, il padre di Morona cercò di salvare la vita dei propri compagni, ma riuscì solamente a legare lo spirito di Ash a questo mondo, in forma incorporea. Da quel giorno lui veglia sulla piccola Morona, unica che può vederlo e che sta muovendo i primi passi nel seguire le orme dei genitori per diventare un Chroma.
Già dalle prime fasi narrative si capirà subito la differenza fra i toni spensierati e fuori di testa di Disgaea e il primo titolo di questa NIS Classics Volume 1. In particolare, durante tutta l’avventura saranno spesso toccati degli argomenti spinosi e difficili e purtroppo anche attuali, ovvero il pregiudizio e la paura del “diverso”.
Gameplay
Il cuore del titolo NIS. Phantom Brave si differenzia dagli altri strategici similari soprattutto per il fatto che, tutte le nostre truppe, saranno dei fantasmi che potranno essere evocati da Morona, compreso lo stesso Ash. Questa condizione di fantasmi avrà sia dei punti a favore che contro.
Per cominciare, ognuna delle nostre unità per poter agire in battaglia, dovrà essere vincolata a un oggetto presente sul campo di battaglia: alberi, pietre, piante, ogni elemento potrà essere usato a nostro favore. Ognuno di questi elementi sarà più o meno adatto a diverse tipologie di unità, offrendo diversi bonus alle statistiche: le rocce offriranno un malus alla velocità ma un bonus alla forza, rendendoli ideali per le unità da prima linea, così come le piante daranno dei bonus alla magia ma meno resistenza al corpo a corpo, ideale per i maghi.
A tutto questo, possiamo aggiungere la possibilità di vincolare le unità ad armi e altri oggetti che potremo portare in battaglia, ognuna delle quali donerà diversi poteri e abilità a chi le equipaggia. Più di una volta ci ritroveremo a lanciare l’arma attualmente equipaggiata per far si che Morona vincoli al suo interno una nuova unità.
Ma c’è un’altra particolarità nel primo titolo che la NIS Classics Volume 1 ci offre: le unità avranno un tempo limite scandito dai turni, al termine del quale scompariranno dal campo di battaglia e non potranno più essere evocate nella stessa missione. Questo aggiunge ancora molta profondità strategica a un titolo che già ne offriva parecchia.
Inoltre, alcuni elementi sulla mappa invieranno o riceveranno dei bonus da altri; vincolando una nostra unità all’oggetto ricevente, quest’ultima beneficerà dei bonus ma attenzione, lo stesso varrà per le unità nemiche; in quel caso sarà necessario sbarazzarsi delle fonti di tali bonus. Insomma la strategia in Phantom Brave non manca, anzi tutt’altro. Al contrario di molti titoli del genere, il movimento non sarà relegato sulla classica scacchiera.
Tecnicamente parlando
Il primo titolo della NIS Classics Volume 1 è sicuramente quello che ha ricevuto un maggiore restyling grafico, anche se non stiamo parlando di chissà cosa, ma solo l’aggiunta in HD di sfondi, ritratti e menù, mentre gli sprite dei personaggi e animazioni, anche se piacevoli e curati, sono rimasti quelli della versione PlayStation 2.
Il comparto sonoro è all’altezza dei titoli NIS, con parecchi motivetti accattivanti e un buon doppiaggio sia in inglese che italiano. I comandi sono intuitivi anche se, con più elementi su schermo, si tende a creare un po’ di confusione. Peccato per la mancanza della localizzazione in italiano che, ancora una volta, farà non godere appieno un titolo che lo merita.
NIS Classics Volume 1: Soul Nomad & The World Eaters
La storia di questo secondo titolo della raccolta, narra le vicende accorse nel continente di Prodesto, con la classica battaglia tra le forze del bene e del male dove, solo alla fine, la sacerdotessa Layna riesce a confinare Gig, signore della distruzione e comandante delle gigantesche creature note come World Eater, in una spada.
Passato qualche secolo da quegli eventi, al nostro protagonista del quale sceglieremo nome e genere, studente presso la sacerdotessa Layna, viene assegnato il compito di guardiano della città affidandogli anche una strana e oscura spada. Non appena proverà a brandirla, lo spirito di Gig cercherà di prendere il sopravvento sul giovane il quale riuscirà a resistere ma non a scacciarlo definitivamente.
Da quel momento in poi, inizia la condivisione dello stesso corpo anche se Gig ci mette in guardia sul fatto che, più utilizzeremo il suo potere e più lui riuscirà a prendere il sopravvento su mente e corpo. Un bel guaio considerando che quei poteri, ci serviranno per sconfiggere le World Eater. Una nota di merito qui va alla stupenda caratterizzazione proprio di Gig.
Gameplay
Un altro gameplay particolare accompagna il secondo titolo di questa NIS Classics Volume 1. Soul Nomad difatti, rispetto i classici titoli del genere al quale appartiene, non ci vedrà comandare direttamente le singole unità ma delle “stanze” contenenti ognuna fino a quattro personaggi.
Il movimento avverrà sempre sulla classica scacchiera ma, dopo aver mosso la nostra truppa in prossimità dei nemici e impartito il comando di attacco, tecnica speciale o difesa, la battaglia prenderà vita in modo automatico. Non bisogna però commettere l’errore di pensare che questo automatismo delle battaglie tolga profondità alla strategia, tutt’altro.
Ogni stanza avrà conformazioni diverse e potrà ospitare più unità su una delle tre linee che la compongono, ovvero fronte, centro e retrovie. Ogni unità piazzata nella stanza, avrà a disposizione una diversa abilità a seconda della linea sulla quale è stata posizionata; un esempio rapido è il guaritore che, dalla prima linea attaccherà corpo a corpo, da quella centrale curerà una singola unità e dalle retrovie riuscirà a curare tutti gli alleati nella stanza.
Questa meccanica, insieme alle diverse conformazioni delle stanze e alle abilità speciali che determinati personaggi possono eseguire in coppia, rendono Soul Nomad un titolo molto profondo a livello di gameplay e strategia, con tantissime opzioni e combinazioni che soddisferanno anche i veterani del genere, rafforzando ancora una volta l’impronta strategica che NIS Classics Volume 1 vuole avere; dopotutto NIS è maestra in questo genere e sa come dimostrarlo.
Tecnicamente parlando
Purtroppo Soul Nomad non ha beneficiato delle migliorie grafiche ricevute dall’altro titolo della NIS Classics Volume 1 e si potrebbe benissimo definire un porting piuttosto che una remastered, comunque il titolo rimane piacevole da vedere, anche se le mappe di “carta” sono abbastanza scarne.
Il comparto sonoro fa il suo dovere, con la tipologia classica di motivetti accattivanti NIS e i controlli hanno resistito benissimo il trascorrere degli anni.
Durante le ore trascorse nei meandri strategici di NIS Classics Volume 1, non ho riscontrato nessun bug di sorta. Dood!