No Man’s Sky è forse il lavoro più grande dello studio di sviluppo inglese Hello Games, ed è conosciuto soprattutto per essere passato da viscido ranocchio a principe aitante grazie ai costanti aggiornamenti con i quali il team di sviluppo ci “vizia” ormai da ben 5 anni.
Se la metafora dovesse risultarti esagerata possiamo assicurarti che così non è. Quelli che si sono approcciati al titolo solo negli ultimi tempi infatti forse non sanno che il gioco nacque come un indie in esclusiva PlayStation e fu presentato come innovativo e fuori dagli schemi ai quali eravamo abituati.
Esplorazione, spazio, sopravvivenza e mistero, questi gli elementi fondamentali di No Man’s Sky; un gioco promettente che però al lancio, come spesso accade, non soddisfò le alte aspettative.
Ciò che era stato mostrato non si avvicinava minimamente a quello che poi i giocatori si erano ritrovati pad alla mano. Bug, crash, downgrade grafico e poca varietà, queste le “peculiarità” della versione 1.0 di No Man’s Sky.
Una cocente delusione che portò molti dei primi esploratori della galassia ad abbandonare il proprio viaggio sin dalle prime ore, amareggiati e frustrati, consci che l’umanità avesse sprecato di nuovo un’altra buona occasione. Ma qualcosa stava per cambiare.
Come si riprese dunque No Man’s Sky?
Da lì a breve infatti No Man’s Sky si sarebbe ripreso e gli sviluppatori misero anima e cuore per portare al pubblico rimasto quello che fu il primo di una lunga serie di aggiornamenti. Oggi però No man’s Sky non è il titolo che venne mostrato all’E3 del 2014; è molto di più.
Con l’uscita delle nuove console il gioco ha fatto un ulteriore grande passo avanti, su Xbox Series S, Xbox Series X e PlayStation 5 è di recente uscito un aggiornamento che ne migliora le prestazioni e la qualità generale.
Vorremmo soffermarci di più sulla console di nuova generazione entry level, la piccolina di casa Microsoft. In rete infatti ci sono poche informazioni riguardo No Man’s Sky e Xbox Series S.
Sulla macchina il gioco riesce a rimanere sulla soglia dei 60 FPS anche nelle situazioni più “critiche”. La qualità generale, che comprende luci migliorate, campo visivo esteso e texture più definite, è nettamente avanti rispetto alle versioni Xbox One e Playstation 4 standard, che ormai faticano a far girare il titolo senza cali d frame o ritardi nei caricamenti delle texture.
Riteniamo dunque che la combo Xbox Series S e No Man’s Sky (che tra l’altro si trova nel catalogo del Game Pass) sia un’occasione da non farsi scappare, soprattutto se non hai mai provato il titolo o vuoi tornare a rigiocarci (al meglio) dopo tanto tempo.
Parlando di esplorazione e Microsoft, pare proprio che Microsoft Flight Simulator 2020 occuperà più spazio del dovuto sulle nuove console.