Sviluppato da Kawano e pubblicato da PLAYISM, Noel The Mortal Fate è un videogioco indie decisamente particolare e che ha saputo ritagliarsi una piccola nicchia di grandi appassionati. Non è facile localizzarlo in un genere preciso anche se quello predominante è da visual novel (leggerai decisamente tanto) con pause di gameplay di vario genere (da piccoli momenti action rpg a fasi stealth, il tutto passando per enigmi ambientali o fasi d’esplorazione). Noi abbiamo vissuto tutte e sette i capitoli della prima stagione di Noel The Mortal Fate sulla nostra Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a stringere un patto col demone?
Noel The Mortal Fate – prima stagione
Noel The Mortal Fate è un ottimo anime con elementi interattivi. Il cast è memorabile, la trama ha un ritmo decisamente incalzante e buona parte degli eventi che ti troverai a vivere – ma in gran parte a leggere – non ti faranno rimpiangere buona parte degli anime degli ultimi anni. Prima di scendere nel dettaglio, è bene capire cosa abbiamo tra le mani.
Questa è la prima stazione di Noel The Mortal Fate ed è composto da sette capitoli. Ogni capitolo si sblocca al completamento del precedente e sono liberamente selezionabili dal menù iniziale. Tutti i capitoli hanno poi un proprio menù da cui intraprendere o continuare, la propria avventura.
Parliamo di prima stagione, perché Noel The Mortal Fate è stato rinnovato per una seconda stagione (proprio come un anime) e su Steam continua la pubblicazione di nuovi capitoli. Cosa curiosa è che questo gioco nasce su RPG Maker e dalla sua ha una forte creatività e un ingegnoso utilizzo degli strumenti a disposizione (come detto in apertura, ti ritroverai ad eseguire svariate azioni di gioco anche se per brevi sezioni).
Iniziamo ora con l’elemento più forte del gioco: la narrazione. Come detto – e ripeteremo ancora – Noel The Mortal Fate ha una struttura ad anime (compresa la sigla d’apertura) con un cast decisamente azzeccato e con cui è facilissimo entrare in empatia. La protagonista assoluta è Noel Cerquetti che aspira a conquistare il titolo di pianista per eccellenza – come da sempre nella sua famiglia.
Il gioco inizia proprio alla proclamazione della neo pianista che andrà a rappresentare l’intera città… e sorpresa delle sorprese, non sarà Noel la vincitrice. Questo evento scatenerà una sequela di scelte che porteranno la nostra protagonista a stringere un patto con un demone, tale Caron.
Caron è un corvo-umanoide decisamente carismatico nonché splendido co-protagonista in tutto e per tutto. Lo adorerete per la sua caratterizzazione ed è anche uno dei personaggi che si evolvono meglio nel percorso narrativo. Purtroppo, non possiamo entrare nei dettagli per non rovinarti il plot narrativo che già solo nelle prime ore regala un paio di colpi di scena – forse alcuni un po’ pilotati – ma decisamente piacevoli. Da segnalare che, purtroppo, l’intero gioco è completamente in inglese (niente sottotitoli in italiano) e sì, ci sarà davvero TANTO da leggere. Per fortuna, non è nulla di troppo complesso ma richiede comunque una buona conoscenza della lingua.
Tornando alla storia, è bene dire che anche il patto col demone non va come dovrebbe e Noel si ritrova impegnata in una via verso la vendetta che metterà a dura prova la sua resistenza – fisica e mentale. Il viaggio di Noel e Caron è costellato di eventi spesso inaspettati, dove bene e male, giusto e sbagliato, non sono così netti e prevedibili e dove l’andamento della trama non sempre sarà come immaginato, riuscendo a regalare sorprese piacevoli e incollandoti letteralmente allo schermo.
Gameplay
Come detto da subito, Noel The Mortal Fate è principalmente una visual novel senza però scelte di peso – la storia seguirà il suo percorso. Si tratta di giocare un anime e, appunto, scopriamo come giocare. Dunque, tra una lunga fase di lettura e un’altra, il gioco propone diverse tipologie di azioni da intraprendere sfruttando un sistema visivo proprio dei giochi nati su RPG Maker (2D con visuale alla Pokémon). Il tutto è arricchito con un sistema basilare da RPG con energia, oggetti e quant’altro.
A seconda del personaggio che guideremo, avremo a disposizione determinate abilità. Caron, ad esempio, ha dalla sua una catena che gli permette di arrampicarsi sulle pareti. Sempre il demone, inoltre, sarà inizialmente impegnato in cruenti e semplici battaglie. Le battaglie si eseguono in modo semi automatico: basterà avvicinarsi ai nemici per far partire automaticamente l’animazione del colpo. C’è da dire, che i combattimenti non sono mai ostici e anzi, sono veloci, semplici e poco approfonditi (non avrai statistiche da controllare e il gameover è difficile da incontrare). C’è da segnalare che le battaglie provano a complicare le cose fornendo determinati obiettivi come proteggere un alleato (ma anche qui, niente di troppo complicato) o mettendoti contro dei veri e propri boss.
Altre tipologie di azioni sono le fasi stealth, con tanto di cono visivo dei nemici da evitare. Seguono delle fasi esplorative dove ci viene semplicemente richiesto di analizzare gli oggetti del luogo o spostarci da un punto A al punto B. Infine, ci sono gli enigmi ambientali (di vario genere). Uno dei primi che incontrerai, ti chiederà di trovare un modo per arrampicarti spostando determinate scatole. Niente di troppo complesso!
Qui va però segnalata una cosa, il gioco non aiuta moltissimo nel capire dove posizionare i suddetti oggetti per poter permettere la scalata. Questo perché la struttura da 2D va osservata in un ipotetico 3D verticale e la cosa può non essere intuitiva e il gioco lo sa. Infatti, nelle fasi ad enigmi c’è un tasto reset da premere per riportare gli oggetti alla posizione iniziale per permetterti di fare nuovi tentativi (utile nel caso in cui ti ritrovi a bloccare le casse contro i muri… e succederà).
Queste fasi di “azione” sono molto limitate nel tempo e nello spazio. L’ambiente di gioco non è mai troppo vasto e la loro durata non è eccessiva. Questo è un bene in quanto il ritmo della storia si mantiene decisamente alto e riesce a farti sentire come “motore” dell’anime stesso. In parole povere, laddove normalmente vedi azione animata, qui l’azione la giochi direttamente e il tutto funziona. Gli unici che possono rimanere delusi, sono coloro che si aspettano un gameplay più stratificato, complesso e dal grado di sfida elevato – ma se cerchi questo in un gioco come Noel The Mortal Fate, l’errore è tuo. Infine, il gioco è studiato per permettere di essere vissuto in piccoli sorsi e infatti, si può salvare a ogni conclusione di evento – che sia un momento da visual novel o di azione vera e propria.
Grafica e Sonoro
La grafica di Noel The Mortal Fate ha due anime. La prima, quella prettamente anime, con artwork ben realizzati e che ben si sposano col carattere e l’azione di gioco. La seconda, quella che emerge con prepotenza dalla base di RPG Maker, qui ripulita e con qualche dettaglio da non sottovalutare (anche se diventa problematica in ottica di sviluppo 3D). Le due anime si uniscono decisamente bene fornendo un risultato ottimale soprattutto su Nintendo Switch in modalità portatile. Il sonoro accompagna l’avventura con efficacia, riuscendo a offrire ottime dosi di adrenalina nei momenti opportuni.