Digerati è indubbiamente una delle case che detiene tra le proprie fila alcuni tra gli studi indie più talentuosi dell’intera industria videoludica. Basti pensare al recente annuncio dedicato a Grotto per far capire che si tratta di prodotti che hanno un comparto artistico molto ispirato e che sono giochi molto particolari.
Lo studio spagnolo Brainwash Games, prima di dedicarsi allo sviluppo di quest’ultimo titolo ha rilasciato nel 2017 Nongunz, il titolo di cui ti parlerò oggi nella sua versione Doppelganger Edition, ovvero una versione che presenta gradite aggiunte e che ha visto la sua release il 6 maggio 2021.
Nongunz Doppelganger Edition: di che si tratta?
Nongunz è uno sparatutto roguelike in 2D che fonde gli elementi tipici del genere come le mappe procedurali e la velocità di movimento con delle meccaniche da platform e da dungeon crawler degne di nota e che riescono in vari modi a modificarne alcuni elementi di gameplay in modo sostanziale.
Pad alla mano, il sistema di movimento e di “reazione” tende a ricordare molto un Super Meat Boy, non tanto per la velocità che è sicuramente più lenta data la natura del titolo, ma proprio per la gestione dei salti e dei movimenti all’interno delle varie mappe che riescono a dare un feeling del tutto simile.
Per potersi difendere dalle miriadi di attacchi che i nemici ci sferreranno contemporaneamente, Nongunz si avvale di un sistema di roll dash e schivate che dona dinamismo al gameplay rendendolo più agile, e ci permettono di direzionare le nostre armi per combattere al meglio e centrare il bersaglio con efficacia.
Oltre alle varie armi ottenibili in game, il titolo si avvale di due meccaniche importanti per modificare in svariati modi il combattimento, e che si ottengono semplicemente combattendo ed eliminando dei nemici specifici o esplorando la mappa: le carte e i teschi.
Le prime donano effetti passivi o attivi a secondo della carta modificando ad esempio i danni delle nostre armi, mentre i secondi sono oggetti che il nostro personaggio può equipaggiare, dei veri e propri teschi visibili sul personaggio e che donano un abilità o una mossa unica per aumentare l’efficacia in battaglia.
In basso nella schermata di gioco avremo un contatore che segna i colpi sparati, questi fungono da valuta in game che è spendibile in uno shop in cambio di potenziamenti, teschi e carte di vario tipo. Ovviamente il contatore si azzera qualora si dovesse morire.
Anche la morte presenta una meccanica particolare che ti vedrà respawnare letteralmente sotto terra, dove si dovranno compiere dei salti in una piccola fase platform per poter ritornare in superficie.
Nongunz presenta una buona varietà di nemici dall’estetica accativante, che hanno vari tipi di attacchi e modi per metterti alle strette. In generale si tratta di un titolo che, data anche l’assenza di un qualsivoglia tutorial o spiegazione, ha una difficoltà ben al di sopra della media e che potrebbe scoraggiare i più.
La parola d’ordine del titolo è trial and error, il gioco fonda le proprie basi sul fatto che il videogiocatore deve imparare da solo come muoversi e come gestire al meglio ogni meccanica di gioco investendo ore e pazienza. Ciò fa di Nongunz un roguelike sicuramente non adatto a chi si è approcciato da poco al genere.
Il comparto estetico vince su tutto
Appena avviato il gioco ci ritroviamo all’interno di un mondo bidimensionale in pixel art. Le musiche molto curate tra chitarra e cori, e il mood generale ci proiettano in un luogo tetro e demoniaco dove scheletri tombe e armi la fanno da padrone con edifici fatiscenti dai toni post apocalittici.
Tutto il gioco è incastonato all’interno di un filtro che simula una TV anni 60′ con tanto di bordi curvi e un effetto di disturbo del segnale fin troppo frequente che risulta fastidioso già dopo pochi minuti, e di cui sicuramente se ne poteva fare a meno.
Ottima trovata invece la presenza, in alcune zone, di vari fondali tutti collocati a distanza diversa per dare sensazione di profondità, movimento e prospettiva all’ambientazione.
L’utilizzo sapiente del bianco e del nero, misto al rosso e al blu che identificano solo alcuni elementi di gioco, rendono ancora più inquietante ed evocativo il tutto dando un senso di estraniamento che raramente si prova giocando a un videogioco.
Come se tutto ciò non bastasse, oltre alla già citata assenza di tutorial o di spiegazione di ogni tipo circa la trama o il contesto, nel menu di pausa o di gestione del personaggio non si trova nessuna indicazione testuale, ma solo icone e figure che non spiegano esplicitamente quali impostazioni o cose si vanno a selezionare.
Anche questo contribuisce in modo prepotente a rendere Nongunz una delle esperienze più estranianti che puoi trovare sul mercato, visto che tutto ricade solo sull’esperienza del videogiocatore che affronta il gioco vincendo o morendo, ma in ogni caso acquisendo esperienza e conoscenza per potersi migliorare.
L’estraniazione come croce e delizia
I difetti principali di Nongunz sono, incredibilmente, gli stessi elementi di cui fa vanto. Il fatto che il titolo ti proietti completamente a freddo nel suo mondo senza nessuna spiegazione e la difficoltà decisamente sopra la media fa del roguelike di Brainwash Games un esperienza si interessante, ma non per tutti.
Fondamentalmente mi sento di sconsigliare il titolo a chiunque non sia già navigato nel genere, se vuoi approcciarti ai roguelike e vorresti partire da questo titolo sicuramente ti troveresti davanti a qualcosa di davvero difficile da comprendere nelle prime ore.
È indubbio che l’apprendimento e le componenti trial and error siano il fulcro del gioco, ma è anche vero che questa tipologia di approccio non si adatta a tutti i videogiocatori e che quindi, da questo punto di vista ci troviamo davanti a un titolo che strizza l’occhio a delle componenti hardcore tipiche dei cabinati delle sale giochi anni 90′.
La versione Doppelganger Edition, oltre al gioco base contiene due modalità davvero interessanti: l’arena e il multigiocatore locale.
La prima consiste nel combattere e resistere il più possibile a ondate di mostri sempre più brutali all’interno di varie stanze pre-costruite. Con il multigiocatore locale invece avremo la possibilità di giocare l’intero titolo in co-op con un amico al nostro fianco, una gradita aggiunta che aumenta di molto la rigiocabilità.
Nongunz Doppelganger Edition è disponibile per PC, PlayStation 4, Xbox One, Mac, Nintendo Switch e Linux.