Quando le finte memorie e la nostalgia battono la ragione
Se siete nati dopo il 2000 vi sarete sentiti dire, almeno una volta, la frase: “Ah ma voi ragazzini vi siete persi i giochi belli, ora ci sono solo robette senza valore”.
Io vorrei, quindi, parlare di cosa sia il valore di un videogioco, secondo la mia modesta opinione.
Tralasciando il valore monetario che un gioco può avere, a noi non interessa questo, parlerò di vari fattori:
- Importanza della grafica;
- Importanza della lore;
- Difficoltà del gioco;
- Comandi di gioco.
Importanza della grafica
I videogiocatori ora guardano solo la grafica in un videogioco, sono solo concentrati a guardare quanto bene si vede il fucile, quanto ben animate sono le foglie, mica come noi che le cose ce le immaginavamo!
Frase errata sotto quasi ogni punto di vista. La grafica nei videogiochi è sempre stato un punto focale nelle recensioni degli stessi. Lo stesso significato dell’upgrade tecnologico di una console (considerando, dato il discorso, anche il PC come “console di gioco”, non uccidetemi).
Personalmente non ritengo che la grafica sia qualcosa di fondamentale per godere di un prodotto, assolutamente, ma aiuta sicuramente.
Dai, seriamente. Il ragazzo dice con un tono decisamente troppo esaltato: “Wow! Che bella grafica!”. Come primissima frase!
I colori, gli sprite e le animazioni, insieme agli effetti speciali e gli sfondi animati, sono tutte scelte stilistiche fatte ad hoc! Normalmente qualsiasi videogiocatore è attirato da quello che visivamente lo attira.
In certe recensioni di vecchissime riviste non c’era nemmeno il gameplay come fattore. La grafica si però.
Importanza della lore
Le storie dei videogiochi vecchi non erano, davvero, tutte migliori di quelli nuovi. Bisogna sempre considerare, però, che più indietro si va nel tempo più è facile che un’idea, a quel tempo, fosse originale.
Se nessuno ha mai fatto un gioco sulla prima guerra mondiale se lo faccio io per primo sono originale, tutto quello che viene dopo è una copia di quella idea.
Davvero, però, non esistono più idee originali nei videogiochi? Molti giochi non sembravano nemmeno avere una storia!
Le vere lore interessanti si sono iniziate a vedere verso l’uscita del NES, SNES e MegaDrive, più o meno. Molti giocatori di quel periodo si ricordano a memoria le storie di quei giochi anche grazie al fatto che, allora, si aveva una paghetta perchè eravamo piccoli.
Avere una paghetta (o aspettare un videogioco come regalo di natale) significa giocare un singolo gioco per molto tempo, quindi rigiocarlo e rigiocarlo. Rigiocare una storia sempre simile la infila nel nostro cervello e non ce la farà dimenticare mai più.
Quindi siamo sicuri che le fantastiche storie del passato siano per forza meglio di quelle che abbiamo ora?
Difficoltà del gioco
Ora i giochi sono tutti facili e questa è una mezza verità.
Ho già parlato della difficoltà dei videogiochi (qui l’articolo) e di come oggi la gente si spaventa appena vede “Game Over” per due volte di fila.
I videogiochi ora sono, tendenzialmente, più facili perchè chiunque ora può comprare un videogioco e rigiocarci infinite volte, mentre al tempo delle sale giochi ogni Game Over costava soldi!
Una compagnia doveva creare un gioco complesso che desse al giocatore qualche contentino, ma che alla fine lo distruggesse. Non avrebbero guadagnato altrimenti.
Ora le compagnie cercano di rendere più facile un gioco perchè i videogiochi, ormai, non sono più di nicchia. I videogiocatori non sono più i classici nerdoni unti, brufolosi e occhialuti, ma sono di tutti i tipi e interessi.
Rendere un gioco troppo complesso significa chiudere automaticamente una grossa fetta di videogiocatori (io stesso ho sentito parecchia gente dire di non voler giocare a Dark Souls perchè ha letto che è troppo difficile). Questa cosa non porta soldi, accipigna.
Ci sono ancora molti titoli in grado di testare la pazienza dei videogiocatori, spesso ci si dimentica di settare la difficoltà più in alto di “Difficile”.
Comandi di gioco
In questo punto non penso di poter sentire ragioni. I controlli di gioco, ora, sono esageratamente meglio di prima.
Ergonomia, appeal, luci, tasti facili da raggiungere.
Questo qui sopra era uno strumento di tortura. Quello del N64 (probabilmente la mia console preferita di sempre) era disegnato dal demonio.
Arcade stick a parte, utili per pochissimi giochi, i controlli di oggi sono migliorati di tanto confronto a quelli del passato.
Stessa cosa i controlli in-game, infatti ora i personaggi reagiscono molto meglio agli input e rendono tutto molto più godibile.
Pensierino finale
Questo articolo non è un’offesa al vintage e non voglio che venga preso come tale. Io stesso ho giocato a quei giochi e quello che ho detto non vale per ogni singolo titolo. Steam ne è la prova, strapieno di giochi che peccano in ogni punto citato sopra contro giochi più anzianotti.
Ho amato alla follia giochi come Final Fight, TMNT, Super Mario Bros 2, Banjo – Kazooie, Spyro e via dicendo, ma ne sto amando anche di nuovi.
Ai vecchi giocatori: non credete sempre a quello che il vostro “Io” fanciullo dice.
Ai nuovi giocatori: non fidatevi sempre del vecchiaccio che dice che: “Si stava meglio quando si stava peggio”.
Cercate un punto in comune, cercate il bello che questa passione ci può dare, provate quello che l’altro ama e fatevi un’idea.
Nostalgia canaglia.