Il team creativo di Ubisoft ha speso ben due dei quattro anni dello sviluppo del videogioco, assicurandosi che la cattedrale di Notre Dame fosse quanto più simile alla vera possibile. Molti edifici del videogioco sono stati costruiti con una scala 4:1, mentre Notre Dame è in scala 1:1.
La raffigurazione del Notre Dame de Paris presente nel videogioco Assassin’s Creed Unity è una delle più accurate nella storia dei videogiochi secondo lo storico Laurent Turcot, dottore in storia che insegna all’ Université du Québec à Trois-Rivières (UQTR); uomo che infatti ha aiutato il team di sviluppo grazie alle sue consultazioni, ma non solo per quanto riguarda la famosa cattedrale, ma ha anche aiutato dando delle linee guida sulla vita durante il diciottesimo secolo nella capitale francese, insieme allo storico francese Olivier Coquard.
Ci sono un sacco di edifici importanti in Assassin’s Creed Unity o nella storia dei videogiochi, ma la cattedrale di Notre Dame è probabilmente quello meglio riuscito, infatti gli studi fatti su Notre Dame da parte di Ubisoft sono stati utili per la ricostruzione della cattedrale stessa, quando è andata in parte distrutta durante il terribile incendio avvenuto il 15 aprile 2019.
In molti giochi, come nello stesso franchise di Assassin’s Creed, a volte i monumenti sono molto più grandi degli originali, un esempio può essere la città di Memphise presente nel titolo Origins, che è esageratamente grande. Come accennato prima, invece, qui siamo di fronte a una ricostruzione fedelissima e, di conseguenza, molto utile ai lavori di restauro. Questo, nonostante qualche piccolo errore.
Per quanto riguarda gli interni, sono stati presi quelli di Eugène Viollet-le-Duc, che ha lavorato alla cattedrale durante il diciannovesimo secolo, ma la community si è lamentata della cosa dato che non è storicamente giusto. Ma non è l’unica imprecisione.
Infatti, durante il gameplay, si vede un’enorme folla ed è possibile anche notare la bandiera francese come la conosciamo oggi, ma anche la bandiera parigina bicolore. Ovviamente questo è considerabile come un errore, visto che essendo ambientato durante la rivoluzione francese, il tricolore francese come lo conosciamo oggi non esisteva ancora.
Purtroppo gli sviluppatori non hanno prestato attenzione agli anni in cui si vive l’avventura di Unity. Infatti, è possibile notare come la Bastiglia, simbolo della rivoluzione, rimane sempre un sito di decostruzione. Un’altra piccola imprecisione è la presenza di troppi pedoni, a discapito di cavalli e carri. Questa per esempio è una differenza con il capitolo Syndicate, che è esattamente l’opposto (molti carri, pochi pedoni).
Purtroppo non è stato possibile avere una Notre Dame al cento per cento accurata anche a causa di limitazioni imposte, come ad esempio i vetri colorati, dei quali è proibita la copia, almeno di alcuni.
Durante la Rivoluzione, la famosa cattedrale è stata anche usata come magazzino per il vino, ed è uno dei dettagli che Ubisoft ha mantenuto, infatti è possibile costatarlo all’interno del titolo. Ovviamente, per questione di gameplay, sono stati inseriti dei nemici, per rendere più complicata l’esplorazione, in quanto bisogna stare nascosti, aspettare il momento giusto per attaccare: diciamo che non c’è la modalità telecamera libera ottenibile solo con vari cheat.
Prima che Victor Hugo scrivesse un libro sullo stato di decadenza della cattedrale, poco importava ai parigini, ma nel momento in cui tutti i cittadini hanno aperto gli occhi e si sono resi conto della bellezza e del simbolo che Notre Dame poteva essere – riuscendoci, visto che quando si pensa alla città francese è davvero difficile non pensarla – la gente si mobilitò e divenne poi popolare grazie alla ristrutturazione effettuata da Viollet-le-Duc.
Che dire, è fantastico vedere come un videogioco di anni fa sia riuscito a mostrare i dettagli di uno dei più importanti monumenti storici europei. Ed è straordinario pensare a quali livelli si può arrivare con un engine grafico più potente. Infatti, nonostante questi piccoli errori citati, la cura nei dettagli riposta nella creazione del modello della cattedrale di Notre Dame, ha comunque reso la versione virtuale una risorsa importantissima per il restauro dell’edificio reale.
Immagina l’utilizzo che si potrebbe fare dei videogiochi, come ad esempio un titolo che permette al giocatore di esplorare monumenti non solo dall’esterno, ma anche all’interno. Così da poter utilizzare qualcosa di accessibile a tutti per la cultura. Una sorta di cicerone virtuale. Magari un giorno, si arriverà a questo. Ci sono modalità come il Discovery Tour di Assassin’s Creed Origins che si avvicinano proprio a questo ideale: vedremo se con il tempo si potrà fare di più.