Pixel art e 2D ultimamente formano un connubio che vede lanciare sul mercato videoludico numerosi titoli, i quali però non sempre riescono a offrire quel qualcosa in più per farli emergere dalla massa. Questa volta, a passare sotto i riflettori delle nostre recensioni tocca a Nuclear Blaze, un platform action in 2D che ha come principale caratteristica per incuriosirci, quella di provenire dal creatore di Dead Cells.
Sicuramente quando sei chiamato a seguire le orme del successo di qualcun altro, il compito non si presenta per niente facile; l’utenza si aspetta che tu riesca a mantenere, se non addirittura supere, il successo e le note positive del predecessore, ma anche in questo caso troverebbero da ridire con cose del tipo “troppo simile” a chi lo ha preceduto.
Probabilmente anche per questo, Nuclear Blaze cerca di non seguire per niente le orme di Dead Cells e di intraprendere la sua propria via, mantenendo di quest’ultimo solamente la formula 2D, alcuni sprite e colori. Andiamo a vedere com’è andata.
Nuclear Blaze: fuoco e fiamme
La storia di Nuclear Blaze ci vede vestire la divisa operativa di un vigile del fuoco, il quale sta rispondendo insieme alla sua squadra a una chiamata per combattere un devastante incendio. Durante le operazioni, il nostro vigile del fuoco si imbatte in uno strano ingresso che sembra condurlo in una specie di laboratorio sotterraneo segreto.
Neanche il tempo di guardarci intorno che l’ingresso alle nostre spalle crolla intrappolandoci all’interno del laboratorio; come se ciò non bastasse, questa è proprio la fonte del terribile incendio che si sta propagando anche in superficie. Dovremo trovare una nuova via di fuga per salvarci la pelle e nel frattempo spegnere l’incendio. No, non è tutto, il nostro vigile del fuoco non è così “fortunato”; difatti sembra che nel laboratorio, oltre la presenza di sostanze radioattive, degli scienziati stessero portando avanti dei misteriosi esperimenti. Man mano che avanzeremo nelle stanze del laboratorio scopriremo il loro oscuro segreto.
Meccaniche
Nuclear Blaze si presenta come il più classico dei platform 2D, aggiungendoci un bel po’ di elementi action. Per iniziare avremo a disposizione il nostro idrante portatile il quale ci servirà per spegnere i fuochi sparsi un po’ ovunque nei vari livelli, munito di indicatore sul lato in basso a destra dello schermo che ci indicherà il suo livello di carica. Non rimarremo mai senza acqua, ma quando il livello sarà al minimo, il nostro idrante perderà quasi totalmente potenza rendendo molto più difficoltoso lo spegnimento degli incendi.
Fortunatamente, sparsi nei livelli, troveremo dei particolari dispositivi tramite i quali potremo ricaricare di acqua infinite volte la nostra attrezzatura. Inizialmente avremo solamente due azioni a nostra disposizione, ovvero il salto e il poter spruzzare acqua solo di fronte a noi; nel corso del gioco però potremo sbloccare diversi potenziamenti e abilità le quali andranno a rendere il gameplay molto più divertente e dinamico, come la schivata, utile per evitare ostacoli e pericoli imminenti, la possibilità di mirare nelle due diagonali alte con il nostro idrante, lo scudo di acqua che servirà a proteggerci per un po’ dalle fiamme e altri.
I vari livelli di Nuclear Blaze si presentano come un misto di azione ed enigmi da risolvere: mentre i primi livelli saranno abbastanza lineari, avanzando nel titolo dovremo soddisfare diversi requisiti per poter accedere alla stanza successiva, come il premere determinati interruttori per aprire delle porte, trovare le chiavi di accesso o accendere le pompe del sistema antincendio per tenere sotto controllo le fiamme.
Requisito fondamentale per avanzare nei livelli di Nuclear Blaze sarà quello che il fuoco nelle stanze deve essere completamente spento. Se malauguratamente non ci accorgeremo di aver lasciato anche una piccola fiamma in giro, non ci vorrà molto prima che l’incendio si propaghi nuovamente nel livello costringendoci al (breve) backtracking per spegnerlo definitivamente.
Nei livelli inoltre ci saranno diversi file da raccogliere i quali andranno a raccontare la storia del titolo e a svelare un po’ del mistero dietro gli esperimenti, e dei segreti da collezionare, sotto forma di gatti i quali, se trovati e salvati tutti e 15, ci daranno accesso a una stanza speciale una volta completato il gioco.
Verso la parte finale Nuclear Blaze raggiunge il suo massimo splendore, introducendo anche dei nemici e un boss finale; meccaniche che aggiungono veramente molto spessore al titolo che, per quanto divertente, fino a quel momento era abbastanza piatto nella sua offerta. Purtroppo questi elementi vengono aggiunti veramente troppo tardi e quando si ha la sensazione che il gioco sia veramente ingranato, saremo arrivati allo scontro finale (molto strano) e alla conclusione del titolo. Un gran peccato che lascia veramente l’amaro in bocca perché arrivati a quel punto ne avremmo voluto veramente di più e non riusciamo a capire come mai di questa scelta da parte dello sviluppatore.
Tecnicamente parlando
Nuclear Blaze si presenta con una vivace e colorata pixel art bidimensionale ben realizzata, pur non essendo niente di eclatante; purtroppo, anche per via della sua ambientazione, c’è poca varietà nei livelli. Veramente ben fatte le esplosioni e le fiamme.
Il comparto sonoro ricorda molto i giochi anni ’80 ma nel complesso, sia come motivetti che come effetti sonori, altro non riesce a fare se non il compito per casa da sufficienza senza lodi e senza infamia.
I comandi sono molto reattivi e il gameplay è semplice e viene ampliato piano piano con i vari potenziamenti che troveremo sparsi nel gioco, un po’ come avveniva nei vecchi titoli del genere. Il titolo è godibile sia attraverso mouse e tastiera che con il pad.
Durante le mie (poche) ore trascorse a trovare una via di fuga in un laboratorio sotterraneo mentre spegnevo fiamme in Nuclear Blaze, non ho riscontrato alcun bug.