Si torna a parlare di Sony e di PlayStation, questa volta a seguito delle dichiarazioni rilasciate dalla casa durante una grossa conferenza finanziaria. Durante l’evento si è parlato molto della divisione film e serie televisive ma è stato dato ampio spazio anche al settore videoludico.
Tony Vinciquerra, CEO di Sony Pictures Entertainment ha svelato al mondo che i progetti in collaborazione con PlayStation e le serie videoludiche degli studi di sviluppo interni saranno almeno dieci. Tra quelli coinvolti con certezza possiamo trovare il tanto discusso Uncharted, The Last of Us, che hanno da poco iniziato a girare, e Ghost of Tsushima.
Alla luce di tutto questo e dalle dichiarazioni rilasciate durante la conferenza si evince che Sony acquisirà parecchi nuovi studi di sviluppo e snellirà la lista degli studi cinematografici e di serie televisive, poiché il settore videoludico non ha subito particolari danni dall’inizio della pandemia e va a vele spiegate, al contrario appunto di quello cinematografico.
Si concentrerà dunque maggiormente sulla produzione di videogiochi finanziando i nuovi studi di sviluppo che acquisirà, creando così le basi per tutti i progetti futuri relativi all’industria cinematografica e di serie televisive, che saranno sempre di più col passare degli anni.
Allo stato attuale gli studi cinematografici sono nettamente superiori a quelli acquisiti dalla divisione gaming di Sony. Per questo motivo vedremo nel corso dei prossimi cinque/ dieci anni un capovolgimento della situazione, andando a ridefinire quella che fino a qualche anno fa era la normalità per una delle case di produzione più importanti del mondo.
Di recente Sony ha presentato ben due titoli Insomniac Games, una tra le più fruttuose case di sviluppo interne della casa di produzione. Stiamo parlando di Marvel’s Wolverine e Marvel’s Spider-Man 2.
I titoli PlayStation Studios saranno sempre di più e preserveranno le caratteristiche che hanno sempre definito le loro grosse produzioni videoludiche: storia, gameplay e originalità, focalizzandosi maggiormente sui titoli single-player e andando di conseguenza fortemente contro le tendenze che invece la concorrenza attuale ha abbracciato pienamente.