Il team Joymasher, dopo l’esordio nel panorama videoludico con Oniken, ha sviluppato un progetto che prende a piene mani da Metroid e Castlevania, con l’intento di far tuffare nel passato gli appassionati veterani, che abbiano vissuto sulla propria pelle l’epoca di NES e SEGA.
Sono passati diversi anni dall’uscita di Odallus: The Dark Call su PC: il Metroidvania bidimensionale, è finalmente approdato anche sulle principali console d’ottava generazione.
Abbiamo provato Odallus: The Dark Call su PlayStation 4: avrà rispettato le premesse? Scoprilo insieme a noi, con la nostra recensione.
Odallus: The Dark Call, dove gli dei ti hanno abbandonato
La trama di gioco ci viene narrata dalla prospettiva di Haggis, un eroe guerrigliero che ha ormai abbandonato la strada sanguinosa, per concedersi la pace in una vita pacifica. Poco dopo, scopriamo che il villaggio dove questo vive è stato assediato da un’orda di demoni: questi mostri, oltre ad aver ridotto tutto in fuoco e cenere, hanno rapito l’unico figlio di Haggis.
L’eroe dovrà di nuovo rivestire i suoi panni principali, pronto a tutto pur di salvare suo figlio e vendicare le vittime del villaggio.
Nonostante le premesse narrative possano sembrare banali, servono solo a dare un contesto alla nostra battaglia sanguinolenta contro i demoni. La storia ci viene narrata attraverso dialoghi didascalici, come la tradizione di questo genere predilige. Durante l’avventura ci sarà modo di comprendere maggiormente il pensiero delle creature che ci ostacoleranno, e la loro visione della vita stessa: nulla di eccezionale, ma che tutto sommato conferisce la giusta profondità alla storia di gioco.
La longevità del titolo è complessivamente sufficiente, riuscendo ad intrattenere il giocatore attraverso 4 stage principali, dove poi si districheranno ulteriori percorsi che porteranno ad altri livelli secondari. Alla fine di ognuno, dovremmo far fuori un boss demoniaco per avanzare nella campagna principale, la quale può protrarsi per una decina d’ore.
Imparare dai propri errori
Il gameplay di Odallus: The Dark Call gode di un’impostazione fra le più classiche del genere: come accennato in prefazione, il titolo fa tesoro del patrimonio videoludico di Metroid e Castlevania, con un gameplay che cerca di emulare questi due classici della golden age.
Nel nostro arsenale avremo la nostra fidata spada, compagna di Higgs da innumerevoli battaglie: con questa, dovremo decimare le orde di demoni che si presenteranno sul nostro cammino. Oltre alla spada, avremmo a disposizione di alcune armi da lancio, sbloccabili con il proseguimento della campagna, che ci renderanno la vita un po’ più semplice nel corso dell’avventura.
Non mancheranno inoltre i mercanti, i quali potranno rifornirci l’inventario in cambio di valuta in game, ottenibile tramite l’uccisione dei demoni: ti consiglio però di scegliere con coscienza i tuoi acquisiti, poiché il costo degli items aumenterà ad ogni acquisizione.
Le tempistiche dei nostri combattimenti si intervalleranno con le sessioni di platform ed esplorazione: i luoghi che visiteremo saranno intrinseci e pregni di dungeon segreti, ed aggiungono ulteriore carne al fuoco sul lato dei contenuti. Inoltre, proprio come in Castlevania, nei livelli saranno presenti alcune zone accessibili soltanto grazie a dei power up sbloccabili in un secondo momento: pertanto, il backtracking sarà imperativo per il completamento al 100% del gioco.
La difficoltà di gioco darà del filo da torcere sia ai giocatori navigati del genere, che ai neofiti: Odallus si avvale del metodo euristico del trial and error, pertanto ci troveremo a dover ripetere le sezioni di gioco fino ad essere perfettamente a conoscenza delle insidie che ci tramano contro. Nonostante si debba ripetere l’intero livello una volta esaurite le vite a nostra disposizione, consiglio ai giocatori meno audaci di continuare a persistere, poiché la soddisfazione che potrebbe arrecare il completamento di un livello la si riscontra in maniera esponenziale in questi giochi così difficili. Inoltre, attraverso i mercanti presenti in game, la curva della difficoltà verrà leggermente ammorbidita, poiché gli oggetti possono servire da salvavita nelle situazioni più disperate.
Un tuffo nel passato
Per quanto riguarda il comparto grafico, parliamo sicuramente di uno dei pregi migliori di Odallus: The Dark Call: rigorosamente realizzata in 8-bit, il titolo è pieno di minuzie e dettagli che sono frutto della passione per l’arte dei pixel.
Grazie a colori accesi, con tonalità blu e rosse, le luci psichedeliche creeranno un’atmosfera irreale, degna dei primi Castlevania.
Non è solo la paletta di colori a ricordare i primi capitoli dello storico franchise di Konami, ma anche il feeling di gameplay ed ambientazione. Questo però, potrebbe essere un’arma a doppio taglio: se da una parte riporta in vita i sentimenti sopiti da qualche decennio, d’altro canto assume un sapore di già visto.
Per quanto riguarda il comparto musicale, nutro delle impressioni contrastanti: le musiche di gioco sono ben realizzate, con suoni coerenti con l’aspetto retrò che il titolo assume, ma alcune di queste risultano essere poco calzanti al contesto di gioco.
In conclusione
Odallus: The Dark Call è un titolo valido, che punta ad un pubblico prettamente di nicchia che da anni attende un esponente del genere metroidvania quanto più possibile fedele alle origini.
I ragazzi di Joymasher sono riusciti brillantemente a creare un prodotto destinato agli appassionati nostalgici, ma che può funzionare anche come punto di partenza per i giocatori meno navigati del genere: ciononostante, avrei preferito più coraggio da parte degli sviluppatori, che dispongono delle capacità di poter rinnovare il metroidvania puro ad un nuovo step evolutivo, anche soltanto aggiungendo qualche meccanica inedita. Tuttavia, questo in Odallus non accade, visto che il gioco si limita ad essere un ottimo more of the same.
Consiglio l’acquisto del titolo agli appassionati che sono provvisti di console e non hanno potuto giocare il titolo all’uscita su PC, ma soprattutto a chi ai tempi di Metroid e Castelvania non era presente, poiché magari potrebbe scoprire nuove preferenze videoludiche a buon mercato.