Oddworld: Soulstorm è stato “molto più” di un remake del secondo episodio della serie, Abe’s Exoddus, sin dal suo annuncio. Il gioco che è stato rivisitato, infatti, si avvicina molto di più a quanto avremmo dovuto vedere in origine sui due dischi per PlayStation nel lontano 1998. Nel filmato iniziale del gioco la visione distopica del consumismo è stata elevata al punto tale da mostrare il popolo dei Mudokon usato come cavie da laboratorio, alla stregua degli “esperimenti” del Dr. Mengele durante la seconda guerra mondiale. Grazie al reveal di PlayStation 5, però, ora abbiamo idee più chiare.
“Gazzettino Magog! Le notizie che fanno notizia!”
Il gioco sembra mantenere la medesima anima da “platformer cinematografico” (Another World, Flashback, The Way e, per estensione, in parte Assassin’s Creed) vista nei primi due Oddworld ma facendo tesoro di quanto imparato nel primo remake, New ‘n’ Tasty. In particolar modo, oltre a sezioni più dinamiche che sembrano aver soppiantato i ritmi lenti dei puzzle in cui condurre i Mudokon alla salvezza, possiamo vedere che alcune scene dell’Oddworld: Abe’s Exoddus originale sono state espanse a dismisura in Soulstorm. Riportiamo qui sotto lo stralcio più saliente della presentazione di PlayStation 5.
Lo strano, strano mondo industriale di Oddworld: Soulstorm
Le cose che saltano subito all’occhio sono fondamentalmente tre. In primis, abbiamo a che vedere con parti dell’avventura di Abe che nel gioco originale venivano delegate alle cutscene, come la possibilità di vivere le peripezie a bordo dei treni sospesi. In secondo luogo, possiamo già vedere da ora che Oddworld: Soulstorm sembra intenzionato a portare la storia in un’altra direzione, in modo non dissimile da Final Fantasy VII Remake, perché il trailer si conclude con un taglio alle iconiche labbra cucite del protagonista. Infine, cosa più notevole, il gioco rimane (per ora) un’esclusiva PlayStation 5, almeno sul fronte delle console.