Codemasters con il millennio alle porte è riuscita a presentare un prodotto di tutto rispetto che già all’epoca dimostrava di avere delle ottime potenzialità. Se negli anni novanta possedevi una console ed eri un amante delle “supercar” o delle auto da rally avrai sicuramente giocato a Gran Turismo o a Colin McRae Rally, i simulatori di guida dell’epoca, ma appena sotto i due giganti delle corse automobilistiche si stava facendo avanti TOCA 2 Touring Cars.
Nonostante il secondo capitolo sia arrivato sul mercato a distanza di neanche un anno dal primo, TOCA 2 Touring Cars lo si può definire come il simulatore di guida pre-millennio. Se dovessi esprimere un parere, strettamente personale, sul titolo direi senza alcun dubbio che è stato uno dei migliori giochi di corse automobilistiche di quegli anni. Nonostante dovette “scontrarsi” con Gran Turismo 2, uscito nel medesimo periodo, TOCA 2 Touring Cars è riuscito ad imporsi sul mercato videoludico dedicato alle console.
Un simulatore di guida. Ecco cosa era TOCA 2 Touring Cars
Nel corso degli anni 90 il mondo videoludico ha attraversato un periodo ricco di migliorie tecnologiche che hanno permesso alle software house di sviluppare titoli sempre più fedeli, per quanto possibile, alla realtà. Su TOCA 2 Touring Cars è stato fatto un lavoro meticoloso per quanto riguarda la fisica di gioco, infatti, nonostante il realismo offerto dalla saga di Gran Turismo, il titolo è riuscito a farsi strada.
Il punto di forza principale del gioco era proprio la fisica che si distingueva da quella vista su altri titoli di corse automobilistiche. Quando si parla di realismo, ovviamente, non mi riferisco soltanto alla “visibilità” dei danni subiti, ma all’impatto aerodinamico che quest’ultimi avevano sul veicolo. Come ben saprai, se sei un amante del mondo delle corse, le livree da gara sono studiate per far sì che l’aria circostante spinga verso il basso in modo tale che, anche in curva, il pilota non perda il controllo.
Infatti, subendo dei danni superficiali il comportamento del veicolo su strada non era più lo stesso. Per certi versi sentirsi come se fossimo veramente alla guida di un’auto metteva un po’ d’ansia, ma aera proprio questo aspetto a rendere piacevole ed emozionante TOCA 2 Touring Cars. Come ti ho detto pocanzi, la fisica era prettamente simulativa, la pioggia variava l’aderenza delle vetture e mettere due ruote sull’erba equivaleva, spesso, a esibirsi in uno scenografico testa coda.
Il tempo e lo spazio di frenata rispecchiava il comportamento delle auto reali e anche la trazione era alla pari dei competitor di quel periodo. I tracciati inoltre si sviluppavano anche in altezza, riproponendo l’altimetria della controparte reale, insomma per il 1998 TOCA 2 Touring Cars era un ottimo simulatore di guida che non ha mai ricevuto una patch o qualsiasi altro tipo di aggiornamento per correzione di bug o quant’altro.
Un comparto grafico senza Ray Tracing, ma ben curato
Dai riflessi dei fari sull’asfalto bagnato alle livree di ben 20 vetture fedelmente riprodotte, tutto dava l’impressione che il pilota alla guida di quei bolidi fossimo noi. A quei tempi, come direbbe un buon vecchio saggio, determinati dettagli come il fumo degli scarichi, i segni dei pneumatici sull’asfalto e i cocci di vetro che cadevano erano già un bel traguardo per un videogioco.
Il titolo si ispirava al British Touring Car Championship, un un campionato motoristico che si disputa in Regno Unito e Irlanda in cui vengono coinvolte diverse case costruttrici di automobili. La competizione era tanta e anche l’IA del gioco si mostrava particolarmente aggressiva e determinata anche alle difficoltà più basse. Probabilmente potresti pensare che le auto guidate dall’IA seguivano la traiettoria perfetta, ma anche in quel caso l’errore era sempre dietro l’angolo.