Nel corso di tutti questi anni abbiamo visto le case cinematografiche sviluppare delle pellicole che, delle volte, hanno dato vita a dei veri e propri capolavori del mondo videoludico. Nel corso della mia infanzia ho avuto modo di giocare a diversi videogame su molte piattaforme, ma nulla potrà mai sostituire la mia adorata PlayStation 2, la console che ha dato inizio al successo di Sony nel mondo videoludico. Avrò trascorso migliaia di ore davanti al televisore di casa a giocare ai miei videogame preferiti, ma ho sempre avuto una passione per l’automobilismo e Cars motori ruggenti è stato nella mia biblioteca per un bel po’ di tempo.
Cars motori ruggenti arriva nelle console dei più piccoli
Com’era ben ipotizzabile, visto il successo riscontrato dal film prodotto dalla Disney, il videogioco di Cars motori ruggenti è riuscito a farsi strada tra i ragazzini di quel periodo raggiungendo le case e le TV di tutti coloro i quali avessero visto il film. Ancora oggi diversi film d’animazione o serie TV per bambini giungono, principalmente, sulle console di Nintendo e Sony e riescono a lasciare la propria impronta in quello che potremmo definire “l’annuario del mondo videoludico”.
Cars motori ruggenti è stato rilasciato nel bel mezzo dell’estate del 2006 ed è approdato su quasi tutte le console presenti sul mercato in quel periodo, ma anche su PC.
La storia raccontata nel film però differisce da quella che è stata inserita all’interno del gioco, infatti gli eventi che si susseguivano nel gioco erano ambientati in uno scenario post-film, come una sorta di continuazione della pellicola. Ovviamente si poteva guidare “la macchina” di Saetta McQueen e non solo, infatti grazie ad alcuni mini-giochi era possibile mettersi al “volante” dei personaggi più significativi del film come Luigi, Carl Attrezzi, Sally e altri.
“Velocità. Io sono velocità”
Nel realizzare il videogame i team di sviluppo hanno riscontrato parecchie difficoltà, infatti il sistema di guida risultava essere particolarmente impreciso rispetto a quello visto su Gran Turismo o altri simulatori di guida di quei tempi. Girovagare e gareggiare a velocità estreme risultava alquanto semplice e per i meno dotati di pazienza la cosa risultava anche gratificante, visto che fare il pilota risultava semplice e divertente.
Per gli utenti più competitivi purtroppo l’esperienza non era quella vista su altri videogame in stile racing, infatti la fisica del gioco sembrava essere stata applicata allo stesso modo su tutti i tipi di tracciati. A prescindere dal fatto che gareggiassimo sull’asfalto o sullo sterrato le cose non cambiavano, praticamente non serviva seguire i consigli del campione Doc.
Nonostante tutto però, Cars motori ruggenti mi ha regalato delle numerose ore di gioco e mi ha tenuto incollato alla TV per tutta la durata di ogni gara. A quei tempi i dettagli grafici non erano sicuramente ai livelli di oggi, ma se un titolo del genere dovesse mai arrivare sulle piattaforme odierne, la speranza e quella che l’esperienza videoludica sia quanto più similare possibile alla realtà. Per gli amanti dei titoli racing, con molta probabilità, è stato un piacere giocarci e nonostante le pecche riscontrate sulla fisica dei veicoli, il gioco merita il successo che ha avuto, visto anche che era stato concepito per un pubblico più piccolo.