Probabilmente il mio essere così affezionato a questo videogame deriva, in parte, dal fatto che sono siciliano e alcuni elementi di Mafia 2 mi sembrano quasi familiari. Diversi anni fa comprai una Xbox 360 slim, ma provenendo da una fedelissima PlayStation 2, sconoscevo le saghe esclusive della console di Microsoft quindi ho concentrato le mie finanze su titoli come GTA, Assassin’s Creed e altri. La voglia di giocare a qualcosa di nuovo però, era veramente tanta e durante una visita al negozio di videogames di fiducia mi sono imbattuto nella copertina di Mafia 2 che mi ha subito conquistato.
Da quando l’ho portato a casa, il titolo sviluppato da Hangar 13, 2K Czech e Feral Interactive mi ha praticamente stregato e ho iniziato a progredire ad una velocità fuori dal normale. Non so cosa mi intrigasse di più in quel videogioco, ma una cosa è sicura, non mi sono mai divertito così tanto nel condurre una vita da malavitoso o mafioso che dir si voglia.
Negli anni della mafia italo-americana, in Sicilia le cose non andavano bene per tutti e l’arrivo dei Ciancimino insieme ai corleonesi in America ha segnato un punto di svolta nella storia della “mano nera”. All’interno di Mafia 2 ho ripercosso alcuni momenti storici di quegli anni e forse sono stati proprio i cenni storici a farmi innamorare di questo sparatutto open world.
Giocare a Mafia 2 ripercorrendo la storia della “mano nera”
Da buon siciliano ho approfondito quasi tutte le malefatte che la mafia ha organizzato nella mia terra e giocando a Mafia 2 ho riconosciuto alcune analogie o metodologie discorsive utilizzate da “cosa nostra”. Ovviamente stiamo parlando di un videogame focalizzato sulla storia di un singolo “soldato” e della sua ascesa, ma grazie agli elementi caratterizzanti dell’ascesa di “Don Vito”, Mafia 2 mi ha incuriosito sempre di più. Probabilmente alcuni utenti (giocatori e non) credono che un videogame nasca e muoia dentro una console o un PC, ma le cose non sono proprio così.
Nel corso delle mie molteplici ore di gioco trascorse sul titolo, ho maturato una mentalità molto più attenta alle frasi delle persone e ciò mi ha condotto a essere, oggi, una persona attenta alle parole pronunciate da altri e che cerca di interpretare delle possibili “battute” o verità celate. Forse è il caso di dirlo, Mafia 2 ha parzialmente influenzato il mio modo di ragionare e anche se potremmo essere portati a pensare che sia un mero open world sparatutto in stile GTA, sappi che non è proprio così.
All’interno del titolo era possibile costruirsi una propria immagine e farsi rispettare attraverso dei metodi poco ortodossi, ma era comunque una chiave di lettura efficace per affrontare gli ostacoli della vita che di li a poco avremmo dovuto superare. Per chi come me è nato e cresciuto in Sicilia, o comunque in regioni infettate dalla criminalità organizzata, troverà sicuramente qualche aspetto familiare all’interno di Mafia 2 ed è proprio per questo che il videogame merita di essere definito come un “Old But Gold“.
“Un’esperienza videoludica formativa”
E’ così che definisco l’esperienza offerta da Mafia 2, almeno questo è l’effetto che ha avuto su di me e credo che niente, meglio di un titolo che rispecchi la realtà, possa far immedesimare il videogiocatore nel gameplay. Ancora oggi ricordo alcune scene del titolo in cui ero stato incaricato di far “sparire” una macchina (e non si trattava di rubarla) o in cui dovevo raccogliere “le offerte” per la festa del quartiere dai negozi. Insomma, tutto mi faceva ricordare le spiacevoli dinamiche di cui sentivo parlare al TG regionale e tutt’ora conservo la copia fisica del titolo nello scaffale “Old But Gold” della mia stanza.