Ci sono alcuni titoli che, bene o male, sono parte integrante dei ricordi di una persona, molti di questi potrebbero essere titoli famosissimi, ma ci sono anche quelle piccole perle a cui il videogiocatore si affeziona, quei titoli che sono stati importanti a livello personale, ma che sono finiti nel dimenticatoio per tantissimi anni, anche per colpa di scelte sbagliate della casa di sviluppo di riferimento. E questo è il caso del gioco di cui ti parlerò nell’Old But Gold di oggi, ovvero Conflict Desert Storm.
Il titolo nasce nel lontano 2002 in esclusiva temporale per Xbox e Gamecube. Sviluppato da Pivotal Games (attuale EIDOS), il gioco è stato distribuito in Italia da Halifax. Conflict Desert Storm può essere ritenuto come uno dei fondatori di quelli che oggi sono definiti Sparatutto tattici in terza persona. Prima di allora solo Rainbow Six su Playstation e Hidden e Dangerous su PC avevano avuto il coraggio di portare un certo realismo nel gameplay, e sostanzialmente il PC era la piattaforma di rilievo per questo genere di titoli.
Conflict Desert Storm invece ha elevato questa cosa, inserendola in un contesto militare più contemporaneo, in un epoca storica precisa con un gameplay action in terza persona e mischiando delle meccaniche che su console non erano mai state adottate finora.
Conflict Desert Storm e la narrazione matura
Conflict Desert Storm fonda le sue radici e il suo contesto bellico negli anni 90′, durante l’invasione da parte delle forze di Saddam Hussein nel piccolo stato indipendente del Kuwait. Immediatamente arrivò la risposta dell’ONU che insieme agli Stati Uniti, al tempo comandati da Bush e ad altri stati tra cui l’Italia, entrò in azione inviando truppe che riuscirono ben presto a spodestare il dittatore iracheno. È da questa azione militare che la Pivotal Games ha preso spunto per sviluppare il titolo.
Si prenderà il controllo di una squadra composta da 4 soldati delle forze speciali della Delta Force o del SAS che dovranno svolgere missioni ad alto rischio che si svolgeranno principalmente dietro le linee nemiche, che spazieranno da vari sabotaggi di armamenti e basi, a salvataggi di ostaggi o uccisioni di bersagli importanti.
Il gameplay e l’aspetto tecnico
Conflict Desert Storm è sostanzialmente un TPS con elementi tattici e simulativi. Gli elementi tattici includono principalmente due elementi da sfruttare a proprio vantaggio. Il primo è sicuramente il level design, perché le mappe dove si svolgono le 20 missioni che compongono il titolo sono piuttosto ampie, offrono vari percorsi per raggiungere un determinato obbiettivo e hanno ovviamente pericoli diversi in base alle scelte che faremo. Sostanzialmente il titolo non da mai quell’effetto “tunnel” che molti sparatutto invece hanno.
In secondo luogo le gestione dei soldati che è totalmente libera, infatti sarà possibile controllare tutti e 4 i nostri militari uno per volta passando rapidamente dal controllo di un soldato all’altro in base alle nostre necessità, infatti ogni soldato che compone la squadra infatti avrà una classe diversa con equipaggiamento e armi diverse. Avremo il capo squadra che sarà un normalissimo fuciliere che fungerà anche come medico, per poi passare al cecchino, al geniere che utilizzerà gli esplosivi e all’esperto di armi pesanti, utile per fare fuoco di soppressione e sbarrare la strada al nemico.
Sarà inoltre possibile impartire degli ordini specifici a un solo soldato o a tutta la squadra potendo quindi organizzare e muovere la squadra al meglio. L’organizzazione è sicuramente una parte fondamentale per la buona riuscita della missione, malgrado qualche criticità a livello di controlli, che infatti risultano un po’ legnosi.
Ovviamente parliamo di un gioco che attualmente ha ben 19 anni e che sicuramente non è invecchiato benissimo, soprattutto dal lato dell’audio e dell’intelligenza artificiale che risulta squilibrata in certi punti e in certe missioni rispetto ad altre rendendo la difficoltà del gioco piuttosto altalenante. Anche graficamente il titolo non fece mai gridare al miracolo nemmeno all’epoca, non andando a sfruttare a pieno tutte la potenza che la primogenita di casa Microsoft aveva da offrire.
Conflict Desert Storm si avvale di una balistica a cui il vasto e piuttosto curato arsenale dovrà fare affidamento, ovviamente è qualcosa di molto approssimativo ma che comunque si fa sentire soprattutto nelle lunghe distanze, e che richiede un minimo di capacità per essere gestito appieno.
Un’altra nota interessante di Conflict Desert Storm è sicuramente il tutorial che si sviluppa in una missione di addestramento dove impareremo tutto quello che il titolo ha da offrire, compresi la possibilità di chiamare il supporto aereo e la guida dei mezzi, quest’ultima un po’ troppo legnosa e che in realtà verrà inserita poche volte all’interno delle missioni stesse.
Un successo tiepido
Conflict Desert Storm riuscì a vendere un buon numero di copie pur non arrivando a cifre astronomiche, ma nonostante questo Conflict diventò un vero e proprio brand che riuscì a ritagliarsi una fetta nel periodo di massimo splendore per il mondo degli sparatutto, che proprio durante quegli anni vide la nascita di mostri sacri del genere come Call Of Duty, Battlefield e molti altri.
Dopo Conflict Desert Storm, nel 2003 uscì un secondo capitolo ambientato nella guerra del golfo che migliorava alcune meccaniche mantenendo invariata la formula. Uscirono poi i due capitoli sicuramente migliori della saga, ovvero gli ottimi Conflict Vietnam e Conflict Global Storm, quest’ultimo soprattutto è risultato il punto più alto nonché penultimo capitolo della saga, uscito nel 2005.
Il 2008 vide poi la morte totale del brand con l’uscita di Conflict Denied Ops, uno sparatutto in prima persona mediocre che nulla aveva a che fare con i capitoli precedenti, e che sancì definitivamente la fine dei giochi denominati Conflict. Se sei un amante degli sparatutto a tema militare, vale sicuramente la pena fare un recupero dell’intera saga in toto perché risultano ancora oggi, tra compromessi dati dall’ovvia età dei titoli, dei giochi tutto sommato divertenti e che meritano di essere giocati e apprezzati tutt’ora.
Conflict Desert Storm uscì il 13 settembre 2002 per Xbox, Gamecube e PC. Successivamente il titolo arrivò anche su PlayStation 2
Ancora oggi ci gioco a tutti e 5 i titoli ma soprattutto al primo e al 3 capitolo della saga cioè vietnam conflict