Jak II: Renegade è stato un gioco importante per il modus operandi di Naughty Dog: stiamo parlando dell’anello di giunzione tra il nuovo corso dei “cagnacci” e il loro passato costellato dai platform più puri come la trilogia di Crash Bandicoot e il primo Jak and Daxter.
Dopo un primo capitolo della saga che ha convinto il grande pubblico, lo studio di sviluppo ha optato per un cambio di registro: Jak 2 avrebbe dovuto ancora una volta legarsi ai punti più saldi del suo predecessore, ma stravolgendone alcuni aspetti, i quali in futuro costituiranno le tematiche più cupe che ancora oggi sono la primizia del team.
In questo centoventinovesimo appuntamento con Old But Gold, non possiamo non parlarti del secondo capitolo di questa saga, una delle più rilevanti e che hanno lasciato un solco nel cuore dei possessori di PlayStation 2. Non perdiamoci in chiacchiere ulteriori e andiamo a scoprire Jak II: Renegade.
Jak II: Renegade, il capitolo più dark della saga
La nuova avventura di Jak e Daxter inizia proprio dalla fine del primo capitolo: Dopo aver trovato il manufatto Precursor, i nostri eroi si ricongiungono con Samos il Saggio Verde e sua figlia Keira per poter analizzare l’antica reliquia.
Il manufatto è in realtà una sorta di portale: appena Jak avrà azionato il marchingegno con il suo “tocco magico”, dal portale fuoriuscirà una creatura mostruosa che si rivelerà essere il capo di una nuova fazione di nemici, le Teste di Metallo.
I due amici non hanno neanche il tempo di fronteggiare la mostruosità che il portale teletrasporta Jak, Daxter, Keira e Samos in un’altra città, più urbanizzata, popolosa e futuristica, totalmente discostante dal rurale Villaggio di Sandover in cui tutti i personaggi sopracitati hanno vissuto.
Allertate dal trambusto, delle guardie catturano Jak; soltanto dopo due anni Daxter riesce a ritrovare il nostro protagonista, ma qualcosa in lui è cambiato.
Per tutto questo tempo Jak è stato torturato dal dittatore locale, il Barone Praxis, che l’ha sottoposto ad alcuni esperimenti iniettandogli l’Eco Oscuro, un liquido violaceo che in grossi termini è la rappresentazione in materia del male. Jak è cambiato, ha una personalità irascibile e quando si arrabbia si trasforma in un vero e proprio mostro di Eco Oscuro. Ora il suo unico obiettivo è un desiderio di vendetta: uccidere il Barone Praxis.
La rivoluzione narrativa del franchise passa principalmente dalle tematiche più mature e dark, che si discostano totalmente dalla trama leggera del primo Jak and Daxter. In questo capitolo, i due eroi verranno coinvolti in un mondo fantapolitico, dove la città in questione, Haven City, è vittima dei soprusi di Praxis e delle sue Guardie Kremizi.
Tuttavia, come ho specificato nella prefazione, lo stravolgimento non deve spazzare via i punti di successo del primo capitolo; di conseguenza, i momenti ilari e la comicità slapstick (scaturita principalmente dalla nostra lonnola preferita) sono presenti anche in Jak II: Renegade.
Il titolo presenta anche una trama più elaborata del solito viaggio dell’eroe predestinato a compiere grandi cose. Inoltre, adesso Jak parla, al contrario del primo capitolo, quindi il protagonista assume uno spessore totalmente differente; stiamo parlando di un comparto narrativo che fa dei colpi di scena il suo stendardo. Tra fratture temporali, golpe di stato e affari loschi con i peggiori criminali di Haven City, Jak II: Renegade rappresenta il vero salto di qualità della serie in termini di longevità narrativa.
RatJak and Clankster
La rinnovazione più diversificata avviene dal punto di vista del gameplay: poiché le vicende si svolgono in una grande cittadina a differenza del circoscritto Villaggio di Sandover, Naughty Dog ha scelto di ampliare l’open world di gioco, questa volta con una mappa aperta completamente esplorabile sin dai primi minuti dell’avventura.
Per spostarsi a Haven City, sono stati inseriti dei veri e propri mezzi di trasporto: delle auto e scooter volanti permettono al giocatore di muoversi nella cittadina a velocità spedita. Potremmo dire a mo’ di Grand Theft Auto, i veicoli possono essere rubati ai civili mentre questi sono alla guida.
Ovviamente, qualora Jak seminasse il panico tra le strade della città, le Guardie Kremizi si allertano e cercheranno di far fuori il nostro eroe; insomma, le forze armate sono pronte a compiere qualsiasi azione pur di mantenere il controllo del Barone Praxis su ogni quartiere di Haven City.
Oltre ai vari tipi di salto ripresentati in maniera simile al primo capitolo, in Jak II: Renegade la rivoluzione del gameplay passa per il combat system, il quale è stato sensibilmente ampliato. A causa dell’esposizione all’Eco Oscuro, Jak può trasformarsi in Dark Jak, modalità che gli permette di essere più brutale nel combattimento corpo a corpo.
Questa trasformazione va caricata assorbendo delle molecole di Eco Oscuro, facilmente raccoglibili dai nemici costituiti da esso come ad esempio le Teste di Metallo; una volta che il contatore sarà carico, Jak potrà sferrare micidiali attacchi ai malcapitati per un periodo di tempo limitato.
Le mosse di Dark Jak possono essere ampliate offrendo agli Oracoli sparsi per la città dei Globi Precursor, artefatti antichi che abbiamo avuto modo di conoscere già nel primo gioco. L’opportunità di scambiare questi collezionabili con delle nuove abilità rende la ricerca di questi oggetti più costruttiva rispetto al primo capitolo, dove bisognava raccoglierne mille per vedere un filmato extra nel finale che lasciava soltanto l’amaro in bocca.
La novità più sostanziosa riguarda l’inserimento delle armi da fuoco. Nel corso dell’avventura è possibile ottenere quattro fucili, ognuno con cadenza, gittata e tipologie di danno diverse; per questa scelta Naughty Dog ha gettato l’occhio nell’orticello del vicinato di Insomniac Games (letteralmente, visto che i due studi condividono lo stesso edificio) ispirandosi all’altro iconico duo dei PlayStation Studios, ovvero Ratchet & Clank.
In conclusione, l’innovazione del gameplay è il vero e proprio step evolutivo del franchise. Nonostante questi stravolgimenti non sono stati ben accolti dai fan più radicali della serie, questo titolo è stato cruciale per trovare la giusta identità della saga e differenziarla dai precedenti lavori del team californiano.
Suoni e ambientazioni di Haven City
Il motore grafico di Jak II: Renegade è derivativo da Jak and Daxter The Precursor Legacy, tuttavia il gioco presenta dei miglioramenti sensazionali, specialmente sul fronte delle animazioni facciali e dei modelli poligonali. Con una maggiore conoscenza dell’hardware di PlayStation 2, Naughty Dog è riuscita a realizzare un prodotto più sfaccettato e vasto in termini di level design, eppure il comparto tecnico è sensibilmente migliorato rispetto al primo capitolo.
Il team californiano è sempre stato autore di opere mastodontiche dal punto di vista grafico; Haven City è una città viva e spaventosamente ben realizzata per l’epoca, e i distretti cittadini trasudano il futuro distopico della visione orwelliana da ogni singolo elemento architettonico.
Menzione d’onore per la colonna sonora, magistralmente realizzata da Josh Mancell, storico compositore del medium che ha lavorato anche alla trilogia di Crash per PlayStation One. Persino dalla soundtrack di gioco si respira un’atmosfera più cupa rispetto al primo capitolo; le musiche sono incalzanti in tutte le situazioni proposte, il che testimonia ancora una volta la cura maniacale nei dettagli per lo studio di Sony.
In conclusione
Jak II: Renegade è una delle esperienze più imponenti pubblicate su PlayStation 2. Il gioco rappresenta un vero e proprio salto di maturazione sia per il franchise, che prosegue su questo filone anche per Jak 3, che per le produzioni griffate Naughty Dog.
Dopo un primo titolo convincente, il team californiano spinge il piede sull’acceleratore e realizza uno dei giochi più significativi della sua longeva carriera: la seconda avventura di Jak e Daxter è un connubio di colpi di scena, fasi action ispirate e un world building così convincente da farci credere che, in un angolo remoto del nostro mondo, Haven City possa realmente esistere.
La saga di Jak è costituita da un passato fatto di sudore, amore e passione per un medium che oggi, è uno dei più seguiti al mondo. Molti appassionati ricordano con piacere e profonda nostalgia le avventure di Jak e Daxter, e sperano ancora in un ritorno dei due eroi, che possa far rivivere dei buoni e nostalgici ricordi.